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Il settore della cannabis cresce ancora nonostante la fuga dei dirigenti

Pubblicato 04.02.2020, 16:22
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

Il lungo elenco di persone al timone di una compagnia di marijuana che ha abbandonato il ruolo ha continuato a crescere la scorsa settimana, con l’amministratore delegato di Medmen (CSE:MMEN), un distributore di cannabis con sede negli Stati Uniti, che si è dimesso con decorrenza dal 1° febbraio.

In effetti, dall’inizio del 2020, il tasso di uscite di scena da parte dei dirigenti del settore della cannabis è stato così alto da fare notizia.

L’annuncio delle dimissioni di Adam Bierman da MedMen è arrivato venerdì scorso e non è stato un evento isolato nel settore, che ha visto i prezzi dei titoli crollare per la maggior parte del 2019. Nel caso di MedMen, la compagnia ha visto il valore del titolo diminuire di uno sconvolgente 87% negli Stati Uniti, e di oltre il 91% dal picco registrato sulla Borsa del Canada nell’ottobre 2018.

Medmen Weekly Prices


La compagnia, che opera negli Stati Uniti, formerà una commissione per cercare un sostituto di Bierman ed ha nominato il direttore operativo Ryan Lissack come CEO ad interim.

MedMen ha dovuto affrontare una serie di difficoltà. Nell’ottobre scorso, ha annunciato che si sarebbe tirata indietro da un accordo da 682 milioni di dollari USA (905 milioni di dollari canadesi) per l’acquisizione della PharmaCann di Chicago, accordo che era stato descritto come uno dei maggiori nel settore della marijuana USA.

Prima di essere annullato del tutto, l’accordo aveva visto dei ritardi per questioni normative mentre lo stato dell’Illinois si trovava alle prese con la legalizzazione della marijuana.

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Ma questo non è stato l’unico passo falso di MedMen. A novembre aveva annunciato dei licenziamenti. Poi, il 27 dicembre, aveva annunciato la vendita di quelli che aveva definito “asset non-core”, per spingere la liquidità.

Il giorno prima che fossero annunciate le dimissioni di Bierman da MedMen, Sundial Growers (NASDAQ:SNDL), un produttore di cannabis con sede a Calgary, aveva rilasciato una dichiarazione sulle dimissioni del suo amministratore delegato, Torsten Kuenzlen, e del direttore operativo, Brian Harriman. Anche il presidente esecutivo della compagnia, Ted Hellard, ha lasciato. Il membro del consiglio Zach George è stato nominato nuovo amministratore delegato.

Scambiato sul NASDAQ, il titolo di Sundial Growers è crollato di quasi il 27% il giorno dell’annuncio. Il titolo ha poi in parte recuperato terreno, con un balzo di oltre l’11,5% ieri. Ma, dopo aver toccato il picco all’inizio dell’agosto scorso, Sundial ha perso quasi il 90% del suo valore.

Una riorganizzazione simile è avvenuta anche da Flowr Corp (TSXV:FLWR), coltivatore canadese il cui titolo è scambiato negli USA e in Canada, e che la scorsa settimana ha annunciato le dimissioni del suo direttore finanziario, del responsabile per le strategie, del capo della ricerca e dell’innovazione e del responsabile della politica e degli aspetti medici. Si poteva quasi sentire l’eco nella stanza quando se ne sono andati tutti.

Flowr Corp Weekly Prices

Il titolo della compagnia ha perso quasi il 14% dall’annuncio, chiudendo di nuovo ieri con un tonfo del 9,36% sulla TSX Venture Exchange e di quasi il 7,5% sul mercato OTC USA.

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Le previsioni sulle spese dei consumatori per la cannabis sono molto positive

Sebbene la vista del settore della cannabis a livello di dirigenti possa sembrare alquanto precaria e molti investitori si stiano ancora leccando le ferite dopo le perdite a doppia cifra, l’ultimo report sui dati di settore fa emergere prospettive più positive.

In base all’ultimo report di Archview Market Research, “La situazione dei mercati della cannabis legale”, pubblicato la scorsa settimana, le spese dei consumatori per la cannabis legale nel 2019 sono aumentate del 46% raggiungendo 14,9 miliardi di dollari USA. Inoltre, le spese mondiali per la cannabis legale dovrebbero raggiungere quota 42,7 miliardi di dollari USA entro il 2024, con un tasso di crescita annuo composito del 26,9% dal 2018.

Il previsto aumento paragonato alle stime precedenti si basa sulla “forza prevista nei mercati dell’utilizzo da parte di adulti negli stati chiave USA ed in Canada fino al 2024”, si legge nel report di Archview.

In effetti, afferma che numerosi mercati nel 2019 sono andati meglio di quanto si pensasse. E numerosi principali mercati USA vedranno una legalizzazione della cannabis nel 2022, come New York e New Jersey, mentre dei mercati statunitensi più piccoli dovrebbero introdurre programmi di cannabis a scopo terapeutico nel 2023 e nel 2024.

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