La settimana si apre domenica notte con il suono della campanella della sessione asiatica. Il cambio EUR/USD effettua un moderato decline cedendo circa 43 pips prima di rimbalzare sul supporto a 1,2800 che segna l'inversione del trend di brevissimo periodo. La sessione europea ha maturato visioni opposte mostrandosi fiduciosa circa le notizie provenienti dalla Spagna. Presumibilmente tale entusiasmo si esaurirà nel breve termine per lasciare spazio a sentimenti ribassisti più in linea con la situazione economica reale dell'eurozona che sembra essere dominata da fragili certezze in grado di mutare la propria affidabilità durante il corso anche di poche ore.
Volendo tradurre tale prospettiva sui grafici ci si potrebbe aspettare che l'attuale trendline di supporto generatasi dal minimo di giornata a 1,2804 non avrà vita lunga. L'ultimo rimbalzo sulla ormai più che testata trendline ribassista (datata addirittura 17 settembre) a quota 1,2937 è una conferma di come il sentiment di mercato non sia abbastanza fiducioso da promuovere un breakout dei prezzi al rialzo.
In linea generale consiglierei un approccio molto cauto sopratutto sull'apertura di posizioni a medio-lungo termine prediligendo eventualmente un approccio intraday. Le oscillazioni di prezzo sono abbastanza definite a livello grafico e i numerosi test sulle trendline forniscono chiare indicazioni circa punti di ingresso e di uscita dai singoli trade.
Un messaggio più chiaro di come gli investitori istituzionali stanno assimilando le notizie sull'eurozona potrebbe pervenire venerdì prossimo dalla pubblicazione dei report americani COT (Commitment Of Traders) dei quali riporto gli ultimi dati nella tabella allegata.