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JPY offerto su previsto aumento degli stimoli dalla BoJ

Pubblicato 17.02.2014, 15:00
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La settimana si è aperta con la debolezza dei dati economici giapponesi, un calo diffuso dell’USD e un miglioramento della propensione al rischio sui mercati finanziari, in previsione di un prolungato periodo di denaro a basso tasso d’interesse dalle banche centrali. In Giappone, il complesso JPY ha trovato richieste migliori in scia alle attese di una BoJ colomba. Dopo il mercato toro della scorsa settimana, la GBP ha aperto la settimana in modo aggressivo, ampliando i guadagni contro USD ed EUR, raggiungendo nuovi massimi annui. Stamattina l’oro, traendo vantaggio dal calo dell’USD, è passato di mano a 1.330 USD.


Cattive notizie dal Giappone

Stamattina il dato preliminare sulla crescita del PIL giapponese ha alimentato timori sulla salute della ripresa economica. Il PIL giapponese è cresciuto a un ritmo dello 0,3% nel quarto trimestre, rispetto allo 0,7% previsto, che coincide con un 1,0% t/t su base annualizzata, molto inferiore al 2,8% previsto. Il deflatore del PIL è sceso dal -0,3% al -0,4%. La debolezza dei dati sposta l’attenzione sull’aumento dell’imposta sulle vendite, che entrerà in vigore ad aprile. Si tratta di una mossa giusta? Al momento opportuno? Pare che la ripresa giapponese faccia fatica a trovare lo slancio previsto; l’Abeconomia non è più così efficace. La situazione richiede una nuova tornata di stimoli dalla BoJ e ciò rafforza le nostre previsioni di un nuovo intervento di politica monetaria nei prossimi mesi.

Dal punto di vista tecnico, la correzione al ribasso in atto dal 2 gennaio si avvicina alla conclusione. Gli indicatori di trend e momentum sono piatti; il MACD entrerebbe in zona positiva in caso di chiusura giornaliera superiore a 101,85. Oggi l’USD/JPY testa offerte prima di 102,00, sopra questo livello s’intravedono gli stop. Analogamente, l’EUR/JPY testa la media mobile a 21 giorni (attualmente a 139,55) al rialzo. Sul grafico dell’EUR/JPY, assistiamo a un rafforzamento del momentum rialzista. Sopra 140,45 la coppia entrerà in una fase di consolidamento rialzista.


La GBP amplia i guadagni

Fra le valute del G10, in questo inizio di settimana la GBP ha messo a segno i guadagni più consistenti. Il cable ha iniziato la settimana con il turbo in Asia, compiendo un rally fino a 1,6823 (massimo da novembre 2009) sugli stop sopra 1,6800. Il dato (di Rightmove) pubblicato nella notte, che segnala un’accelerazione più rapida dei prezzi delle case, ha sicuramente contribuito a dare slancio al complesso GBP. Dopotutto, il rialzo dei prezzi delle abitazioni nel Regno Unito è tutt’altro che favorevole alla forward guidance della BoE. Tuttavia, a Carney il rialzo dei prezzi delle case non interessa per niente, essi non vengono, infatti, considerati nella strategia di politica monetaria della BoE.

Dal punto di vista tecnico, gli indicatori di trend e momentum della coppia GBP/USD sono nettamente positivi. Gli ordini d’acquisto per le opzioni si trovano a 1,6700/55/75 e 1,6800. La resistenza tecnica chiave è ubicata a 1,7043 (massimo di agosto 2009). L’indice RSI si avvicina alla zona d’ipercomprato (oggi è al 68%), e ciò suggerisce un’imminente correzione al ribasso, quindi prestate attenzione a interessanti opportunità di acquisto sui minimi.

L’EUR/GBP ha spazzato via il minimo dell’anno a 0,81722 e prima ha raggiunto un nuovo minimo pari a 0,81577. Poiché il momentum ribassista si sta rafforzando, il nostro obiettivo più vicino si trova a 0,81350/400 (base del canale di trend ribassista), seguito da 0,808500 (minimo gennaio 2003).


Rapido appunto sull’oro

La diffusa debolezza dell’USD è stata redditizia per l’oro, che la settimana scorsa è salito finalmente sopra la resistenza psicologica a 1.300 USD. Analizzando i livelli tecnici, vediamo che la media mobile a 21 giorni (1.268,39 USD) testa quella a 100 giorni (1.266,30 USD) al rialzo. La Fed colomba, la ripresa delle valute dei mercati emergenti, combinata tuttavia con la necessità continua di coprirsi dal rischio di una potenziale fuga dalle valute di questi paesi, oggi ha fatto salire l’indice XAU a 1.329,91 USD. L’indice RSI è entrato in zona d’ipercomprato (75%) e segnala che l’oro forse è stato acquistato troppo velocemente in un arco di tempo troppo breve. Dovrebbe partire una correzione, anche se l’inclinazione di breve periodo è positiva. I primi livelli tecnici sono collocati a 1.337,80 USD (61,8% di Fibonacci sul calo in atto da agosto a dicembre 2013), 1.361,84 USD (massimo ottobre 2013) e 1.433,73 (picco di agosto, inizio della flessione).

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Today's Key Issues (time in GMT)

  • 2014-02-16T23:00:00 USD US Holiday - Presidents' Day

The Risk Today

EURUSD L’EUR/USD è vicino alla resistenza chiave a 1,3739. I supporti orari sono dati da 1,3657 (minimo infragiornaliero) e dal canale a breve termine in ascesa (attorno a 1,3616). Un'altra resistenza può essere trovata a 1,3819. Monitorate l'intervallo orizzontale a medio termine tra il supporto a 1,3477 e la resistenza a 1,3739. A più lungo termine siamo favorevoli a una vasta gamma orizzontale tra 1,3296 (minimo 07/11/2013) e 1,3893 (massimo 27/12/2013). Un primo supporto chiave si attesta con la media mobile a 200 giorni (attorno a 1,3406).

GBPUSD La GBP/USD ha infranto la resistenza chiave a 1,6668 (massimo 24/01/2014). La struttura tecnica a breve termine resta positiva fintanto che tiene il supporto a 1,6693 (minimo infragiornaliero). Un altro supporto può essere ubicato a 1,6600 (minimo infragiornaliero). A più lungo termine la struttura tecnica favorisce una propensione finché terra il supporto a 1,6220. Una rottura decisa della resistenza a 1,6668 aprirebbe la strada a un movimento verso la resistenza maggiore a 1,7043 (massimo 05/08/2009). Tuttavia, un movimento sostenibile oltre tale livello è improbabile nelle prossime settimane.

USDJPY L’USD/JPY sta cercando di posizionarsi in prossimità del supporto a 101,25 (minimo 06/02/2014). È necessaria una rottura della resistenza oraria implicita dalla linea di tendenza in calo a breve termine (attorno a 102,15) per un miglioramento della struttura tecnica a breve termine. Altre resistenze si attestano a 102,41 (massimo 14/12/2014) e a 102,70 (massimo 11/02/2014). Un altro supporto si trova a 100,76. Una propensione rialzista a lungo termine è favorita finché terrà l'area di supporto chiave data dalla media mobile a 200 giorni (attorno a 100,21) e a 99,57 (si veda anche la linea di trend in ascesa dal minimo a 93,79 del 13/06/2013). Una forte resistenza entra in gioco a 110,66 (massimo 15/08/2008).

USDCHF L’USD/CHF ha finora testato con successo il supporto a 0,8903. È necessaria una rottura della resistenza oraria a 0,8949 (massimo infragiornaliero) per suggerire qualcosa di più sostanzioso rispetto al balzo di un gatto semideceduto. Altre resistenze sono date dalla linea di tendenza in calo (attorno a 0,9010) e da 0,9038. Un altro supporto si trova a 0,8860. In una prospettiva a più lungo termine la struttura presente da 0,9972 (24/07/2012) è considerata come una grande fase correttiva che ha potenzialmente raggiunto la fase di completamento. L'area di supporto definita da 0,8931 (minimo 24/02/2012) e da 0,8833 favorisce un potenziale di formazione di base a medio termine. Una resistenza chiave si attesta a 0,9250.

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