L’ultima settimana il kiwi , NZD/USD, è stato influenzato dalla decisione da parte della RBNZ di aumentare ulteriormente il tasso di interesse di 25 punti base, al 3,50%. Dopo quattro mesi consecutivi di ulteriori rialzi il governatore della banca centrale neo zelandese ha deciso di stoppare questi repentini aumenti del costo del denaro. Ovviamente non si è fatta attendere la reazione da parte del kiwi; la moneta neo zelandese, nella settimana appena trascorsa ha avuto la peggiore performance nei confronti del dollaro americano con una perdita pari a – 1,51%, passando da un massimo a 0,8718 fino ad un minimo a 0,8537 superando il livello di Fibonacci 61,8 a 0,8575; primo campanello di allarme che ci indica un possibile cambio direzionale di lungo termine da rialzista a ribassista.
Questa situazione di “pending” è confermata anche dall’ultimo movimento dei prezzi giornaliero, chiuso con la formazione di una “spinng top”, ovvero un mercato in sostanziale parità tra le due forze in campo. In contrapposizione ad un possibile movimento rialzista nel breve periodo, si muove l’oscillatore stocastico che naviga al di sotto il livello 20 pronto ad indicare un nuovo strappo rialzista. Al momento, per la prossima settimana è preferibile restare flat in attesa di indicazioni, sia in un’ottica multiday che intraday, più chiari e nitide.