- Le principali valute sono andate in caduta libera negli ultimi mesi, con la Fed determinata a domare l’inflazione statunitense
- Il mercato fixed-income è diventato scollato, con l’impennata della volatilità Forex
- Un mercato immobiliare in rapido rallentamento è segnale di un’economia in indebolimento
Ci sono segnali che la determinazione della Fed nella lotta all’inflazione potrebbe stare causando una crisi monetaria globale. Tre delle più importanti valute del mondo hanno registrato ondate di estrema volatilità e forti ribassi ultimamente.
Prima, l’euro sceso sotto la parità in estate. Poi, il valore dello yen affondato, con la coppia USD/JPY passata da quasi 100 degli ultimi anni a circa 145 (l’ultimo 20% registrato molto rapidamente). Infine, gli orsi sono piombati sulla sterlina inglese. La moneta è scesa a nuovi minimi storici contro il biglietto verde, sotto un precedente minimo registrato nel 1985.
GBP/USD: sterlina in calo da 1,22 dollari a 1,04 dollari in tre mesi
Fonte: TradingView
Guardando al mercato nazionale, però, emergono altre crepe. I future del legname sono scesi al prezzo più basso dalla prima metà del 2020, un importante segnale dell’attività economica, nonché un’area su cui hanno pesato i problemi delle filiere. Sembra che i prezzi delle materie prime si stiano normalizzando, dando una nota positiva.
Future legname: il minimo dal giugno 2020
Fonte: TradingView
Per il settore immobiliare, Zillow ora riporta che il valore delle case statunitensi scende da due mesi di fila. Si tratta di un’inversione ribassista dagli enormi rialzi mensili visti dalla metà del 2020 alla prima metà di quest’anno. E chissà cosa rivelerà la lettura di settembre, data l’enorme impennata dei tassi dei mutui.
Indice Zillow sul valore delle case, agosto 2022: i prezzi scendono a luglio e agosto
Fonte: Zillow Economic Research
Altre brutte notizie: ieri, Mortgage News Daily ha riportato che il tasso medio su un mutuo trentennale a tasso fisso è schizzato a ben il 6,87%. Non si vedeva dalla metà degli anni 2000. Sembra difficile per il mercato dei prestiti residenziali funzionare con così tanti creditori bloccati a tassi dei mutui eccezionalmente bassi. Cambiare casa significa rifinanziare ad un tasso potenzialmente esorbitante.
I tassi dei mutui continuano a salire
Fonte: Mortgage News Daily
È il momento di una svolta della Fed? I rialzi di oltre il 5% dell’indice del dollaro USA nel giro di qualche giorno potrebbe spingere il Presidente Jerome Powell e il FOMC a riconsiderare la loro posizione aggressiva. L’aspetto negativo per il resto del mondo è che gli Stati Uniti stanno essenzialmente esportando l’inflazione. Dopotutto, le nazioni estere avvertono molto di più l’aumento dei prezzi delle materie prime con le loro valute che perdono valore.
State per tagliarvi le vene? Coraggio. Siamo vicini ad una delle parti più bullish del ciclo delle elezioni presidenziali. Inoltre, con il VIX tornato al livello dei 30 ieri pomeriggio, ci sono segnali di panico nell’azionario. C’è un legittimo panico sui bond, con i Treasury decennali su di altri 20 punti base, vicino al massimo di ieri. Come scrive in una nota Marko Kolanovic di JPMorgan, ci sono segnali di formazione di un bottom.
Morale della favola
Anche questa passerà. È un vecchio detto che forse dà poco conforto agli investitori a lungo termine oggi. Vedremo se Powell e la Fed freneranno sulle parti dei mercati finanziari globali che si stanno sgretolando.
Nota: Mike Zaccardi non possiede nessuno degli asset menzionati in questo articolo.