Immaginate di essere sul punto di sospendere un ciclo di rialzi e che, nel periodo precedente l’evento, i mercati azionari siano in rialzo e gli spiriti animali in libertà: cosa fate?
Mantenete la pausa che avevate promesso, ma sembrate il più falco possibile, in altre parole: fate pressione.
La conferenza stampa di Powell e il Dot Plot (lo strumento più inflazionato e inutile della Fed, di cui parleremo più avanti) sono stati concepiti nel modo più falco possibile per tentare di scoraggiare un’asta al rialzo su S&P 500 in risposta all’effettiva pausa.
Al di là del rumore, la realtà è che la Fed sta facendo una pausa perché è più fiduciosa in un atterraggio morbido e non vuole correre il rischio di irrigidirsi eccessivamente ed essere accusata di aver causato una recessione evitabile.
Mi ricorda la fine del 2006: pausa, sogno di un atterraggio morbido nel 2007, recessione nel 2008.
La storia non si ripete, ma spesso fa rima.
Il Summary of Economic Projections (SEP) la dice lunga sulla grande fiducia della Fed in un atterraggio morbido:
Contrariamente a marzo (riquadri rossi), ora ci sono ben zero membri del FOMC che prevedono una recessione nel 2023 (e anche nel 2024).
Inoltre, sempre meno membri del FOMC vedono rischi al ribasso per la loro proiezione di crescita dell’1% del PIL quest’anno.
Non solo lo scenario di base per la crescita del PIL è stato rivisto al rialzo, ma si prevede anche che il tasso di disoccupazione rimanga più basso, mentre l’inflazione core tenderà a scendere, ma più lentamente.
I due ulteriori rialzi nel 2023 (riquadro blu) sono stati inseriti come esercizio di postura: pensiamo che l’economia stia andando bene, che il mercato del lavoro sia ancora ristretto e che l’inflazione si stia muovendo nella giusta direzione, ma ci sentiamo fiduciosi di poter alzare un po’ i tassi se necessario. Dopotutto, l’economia è in grado di gestirli in caso di necessità, giusto?
Credo che la Fed preferirebbe non scoprirlo.
Se un anno fa aveste detto a Powell che alzare i tassi al 5% e fare 95 miliardi di dollari al mese di QT avrebbe portato a una crescita inferiore al trend (non c’è ancora recessione) e a un’inflazione che si muoveva in modo convincente verso l’area del 3%, avrebbe fatto i salti di gioia.
A questo punto, non si vuole rischiare di rovinare questo apparente miracolo di atterraggio morbido.
Sotto la superficie, però, angoli trascurati ma cruciali dei mercati stanno svelando il bluff della Fed...
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente su The Macro Compass. Entrate a far parte di questa vivace comunità di investitori macro, asset allocator e hedge fund: verificate quale sia il livello di abbonamento più adatto a voi utilizzando questo link.