La Grecia non rispetta la scadenza, EUR in calo

Pubblicato 24.02.2015, 11:52
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I mercati finanziari hanno un tono sommesso, ci sono discreti acquisti di USD perché si profila un imminente rischio legato agli eventi. L’audizione al Congresso della presidente del FOMC Yellen e la presentazione ai creditori dell’elenco finale di riforme previste dalla Grecia nella giornata di oggi e, domani, il rientro dalle festività del Capodanno Lunare in Cina, rendono gli operatori del forex attendisti. Ciò nonostante, i mercati azionari continuano a essere rialzisti. Dopo la solida chiusura negli USA, il Nikkei è cresciuto dello 0,74% e l’ASX dello 0,32%, mentre l’Hang Seng ha ceduto lo 0,42%. Grazie al solido recupero del Nikkei e all’ottimismo sull’estensione del programma di salvataggio fra UE e Grecia, l’USD/JPY ha cavalcato la decisa onda rialzista, salendo da 118,80 a 119,35. A sua volta, l’EUR/JPY è rimbalzato da 134,67 a 135,20. L’EUR/USD si è mosso fra 1,1330 e 1,1340 per gran parte della seduta asiatica, la maggior parte dei partecipanti rimane defilata prima dell’audizione di Yellen. L’AUD/USD è stato colpito da negoziazioni scarse e dagli stop scattati sotto 0,7780, che hanno fatto scendere la coppia a 0,7765. Gli operatori si concentrano sul supporto chiave a 0,7740, la cui violazione potrebbe innescare un’estensione del momentum ribassista fino a 0,7630. I tassi USA sono scesi leggermente, ora si attestando al 2,0714%.

I mercati delle materie prime continuano a essere volatili, soprattutto quello del petrolio. L’oro nero è calato del 3,1% nella seduta mattutina in scia alle notizie sulla riattivazione dell’oleodotto libico, poi ha recuperato e infine è crollato nuovamente a 48,70 USD. La presidente dell’OPEC Diezani Alison-Madueke ha detto che se il prezzo “calerà ancora, mi troverò probabilmente costretta a convocare una riunione d’emergenza dell’OPEC fra circa sei settimane”.

La crescita del PIL tedesco riferita al quarto trimestre non dovrebbe scostarsi dalla stima flash, pari allo 0,7% t/t. Anche l’indice HICP definitivo sull’inflazione di gennaio nell’Eurozona è rimasto invariato al -0,6% a/a, in calo rispetto al -0,2% a/a di dicembre. La Grecia non ha rispettato la scadenza, fissata per lunedì, per la presentazione di una lista di riforme, condizione per l’estensione del programma di salvataggio del paese, anche se i funzionari del governo hanno fatto sapere che il piano di riforme economiche sarà consegnato oggi. Sviluppi produttivi fra il governo greco e l’Eurogruppo genereranno molto probabilmente un rally di sollievo rialzista, anche se, dal punto di vista strutturale, rimaniamo negativi sulla coppia. Un’eventuale ripresa verso 1,1450, dovuta potenzialmente alla reazione positiva dei bond della periferia dell’Eurozona a un accordo, sarebbe un’opportunità per ricaricare i corti.

Il governatore della BoE Carney riferirà sul Rapporto sull’Inflazione della banca centrale riferito a febbraio 2015. Per quanto riguarda la coppia GBP/USD, l’attenzione rimane puntata su 1,5492, una violazione sopra questo livello farebbe estendere il tono rialzista fino a 1,5620. L’estensione ribassista dell’EUR/GBP sotto il supporto del canale a 0,7365 suggerisce un movimento più ampio verso 0,7255.

Come emerso dal dato pubblicato ieri, a gennaio negli USA le rivendite di case sono calate improvvisamente del 4,9% m/m, a un ritmo annualizzato pari a 4,82 mln, meno dei previsti 4,95 mln, per effetto della mancanza di immobili sul mercato, una strozzatura che potrebbe raffreddare le previsioni di un’accelerazione delle attività nel settore immobiliare per l’anno in corso. I mercati attendono l’audizione semestrale di oggi al Congresso, che continuerà anche domani, della presidente della Fed Yellen. Gli operatori confidano in maggiore chiarezza su inflazione e mercato del lavoro per farsi un’idea sulla tempistica. Forse arriverà anche qualche commento sulla recente forza dell’USD, che genererebbe volatilità sul mercato.

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