Volete volatilità? Non cercate oltre la lira turca.
All’apertura dei mercati europei, la TRY è salita su un ottovolante del calibro del Cyclone del parco divertimenti di Brighton Beach, perché gli investitori fanno fatica a dare un senso alla rielezione del presidente Erdogan.
Anche se ha perso la maggioranza parlamentare, l’AKP può controllare il parlamento con l’alleato MHP.
L’USD/TRY è salito a 4,6836 nel giro di secondi, la TRY rimane altamente volatile. Non tentate di afferrare questa cosiddetta “spada che cade”.
L’ingente debito esterno della Turchia la rende vulnerabile all’aumento dei tassi d’interesse negli USA.
In teoria, la Turchia dovrebbe restringere la sua politica monetaria, ma non è cosa certa.
Erdogan ha lasciato intendere che controllerà la politica monetaria e la sua propensione è per la crescita.
Gli acquisti nel manifatturiero restano deboli, ma c’è una forte inflazione.
Stando ai dati diffusi oggi, i prezzi al consumo sono saliti del 2,61% su base mensile e del 15,39% su base annua.
I prezzi alla produzione sono aumentati del 23,71% su base annua.
La banca centrale è quindi intrappolata fra l’inflazione e la pressione ad abbassare i tassi. Non crediamo, pertanto, che vi saranno delle riforme strutturali solide.