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Le azioni salgono, allora cos’è che fa salire la domanda per il dollaro USA?

Pubblicato 03.02.2021, 10:48
Aggiornato 09.07.2023, 12:31
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Rassegna giornaliera sul mercato forex, 2 febbraio 2021

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.

Gli investitori hanno acquistato dollari USA contro le principali controparti martedì. Con le borse in ripresa ed il rendimento dei titoli del Tesoro in salita, abbiamo visto una forte domanda per gli asset USA. Non sono stati rilasciati dati economici, ma la faccenda di GameStop Corp (NYSE:GME) e le scommesse short dei fondi internazionali potrebbero essere tra i motivi dietro alla recente domanda di dollari USA. Per la prima volta da novembre, il cambio USD/JPY è salito sopra 105. Ma anche dopo un’impennata di cinque giorni, il cambio si è mosso lentamente verso questo livello psicologicamente e tecnicamente importante.

I dati di venerdì sull’occupazione non agricola saranno i dati più importanti della settimana ma i dati sull’ISM non-manifatturiero e quelli ADP in agenda per mercoledì contribuiranno a dare una visione più chiara dell’economia USA. Sebbene per il settore dei servizi si prevede un rallentamento, il miglioramento della componente dell’occupazione ADP potrebbe sostenere l’impennata del dollaro USA in vista dei dati NFP.

L’euro è sceso al minimo di due mesi contro il dollaro USA nonostante i dati migliori del previsto sul PIL della zona euro. Dopo l’aumento del 12,4% del terzo trimestre, l’economia della zona euro si è contratta dello 0,7% nel 4° trimestre. I lockdown in corso suggeriscono che la contrazione continuerà nel 1° trimestre, facendo andare l’intera area in recessione. Una delle sfide più importanti per la zona euro è la campagna di vaccinazione. Il Regno Unito ha vaccinato già più del 10% della sua popolazione, mentre Germania e Francia hanno vaccinato meno del 3% della popolazione. La percentuale è ancora minore negli USA, ma i controlli alle esportazioni e i problemi legati alle scorte potrebbero tradursi in difficoltà nel lungo termine per la zona euro. Anche la sterlina è scesa come l’euro, senza il rilascio di dati economici.

La valuta peggiore della giornata è stata il dollaro australiano, colpito dalla combinazione tra forza del dollaro USA e banca centrale cauta. Il cambio AUD/USD è sceso al minimo di quest’anno, sotto i 76 centesimi. La Reserve Bank ha lasciato i tassi di interesse invariati, ed ha aggiunto che potrebbero restare tali fino al 2024. La banca ha inoltre aumentato gli acquisti di bond di 100 miliardi di dollari, una mossa importante perché dimostra una certa apprensione per l’economia. I contagi saranno anche bassi, ma lo è anche l’inflazione. L’economia sta andando meglio del previsto ed il PIL potrebbe tornare ai livelli pre-pandemia per metà anno. La valuta, tuttavia, è al massimo del range. Saranno necessari ulteriori accomodamenti vista la mancanza di inflazione e di aumento degli stipendi. Ne sapremo di più dal Governatore della RBA Philip Lowe.

Il dollaro neozelandese ha seguito il dollaro australiano nonostante l’aumento dei prezzi dei prodotti caseari e la prospettiva di dati sul mercato del lavoro più forti. Ci aspettiamo una forte ripresa per l’occupazione del quarto trimestre dopo che il sito internet di annuncio di lavoro Seek ha dichiarato un aumento del 19% degli annunci lo scorso trimestre. Questo balzo porta il numero degli annunci ai livelli pre-pandemia. Non è un segreto che la Nuova Zelanda abbia fatto un lavoro fantastico nel controllare il virus e riportare l’economia in riga, dunque, nonostante il crollo odierno del NZD, c’è la possibilità di un rally questa sera. Intanto, insieme al biglietto verde il dollaro canadese ha registrato la migliore performance. I prezzi del petrolio si sono ripresi e questo ha contribuito a bloccare ulteriori ribassi del  loonie, insieme all’ottimismo della Bank of Canada.

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