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Le forti vendite di USD condizionano gli scambi sulle valute del G10

Pubblicato 07.05.2014, 10:49
Aggiornato 07.03.2022, 11:10
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Market Brief

Il dollaro USA si sta lentamente riprendendo dopo le pesanti vendite di ieri. Oggi ci sono richieste migliori, la ragione dello scivolone rimane in gran parte ignota, visto che, nelle ultime sedute, i dati economici pubblicati negli USA sono stati incoraggianti (buono il dato NPF, favorevoli i PMI, deficit commerciale in calo...). I rendimenti dei decennali USA sono scesi sotto la fascia compresa fra il 2,60% e il 2,80%. Sembra che i mercati stiano vendendo la mancanza di accuratezza della Fed.

In Giappone l’ottimismo trapelato dai verbali della riunione della BoJ del 7-8 aprile pesa sui cross con lo JPY. La BoJ ha detto che le spese dei consumatori tengono, nonostante l’aumento dell’imposta sulle vendite. L’USD/JPYè sceso a 101,43, i livelli tecnici suggeriscono ulteriore debolezza. I supporti chiave si trovano a 101,06 (media mobile a 200 giorni) e 100,76 (minimo del 2014). L’EUR/JPY è entrato nella copertura della nuvola giornaliera di Ichimoku (140,01/141,51). Una chiusura giornaliera inferiore al massimo della nuvola di Ichimoku dovrebbe innescare una correzione più profonda.

La diffusa debolezza dell’USD ieri ha fatto salire la coppia GBP/USD a un nuovo massimo pari a 1,6996 a New York. La resistenza psicologica a 1,7000 frena il rialzo, sotto 1,7043 (massimo del 2009) s’intravedono le offerte, sopra questo livello gli ordini. Il sentiment rimane nettamente rialzista, gli ordini per le opzioni stazionano a 1,6900/1,6950. L’EUR/GBP ha ripiegato a 0,81945, livello minimo dal 17 febbraio. Il supporto coincide con la banda di Bollinger inferiore a 30 giorni (0,81873), il sentiment rimarrà tenue in caso di chiusura giornaliera inferiore a 0,82045.

Analogamente, l’EUR/USD ha superato il livello a 1,3906 (picco di aprile), raggiungendo quota 1,3951 a New York. La forza dell’EUR ovviamente esercita pressioni sulla BCE, ma la maggior parte dei partecipanti al mercato non mette in conto un’azione concreta alla riunione di giovedì. I livelli tecnici sono rialzisti, i supporti si trovano a 1,3800/23/46 (esercizio delle opzioni / media mobile a 50 e 21 giorni). La prossima resistenza chiave si trova a 1,3967 (massimo del 2014), ci sono deboli barriere prima di 1,4000, sopra questo livello insistono gli stop.

Anche la coppia NZD/USD ha fatto registrare un nuovo massimo (0,8780) in scia alla debolezza dell’USD. All’ultima asta di Fonterra i prezzi dei prodotti caseari sono scesi ulteriormente, anche se sono aumentati i volumi. Il tasso di disoccupazione neozelandese, pubblicato nella notte, è rimasto stabile al 6,0% nel primo trimestre (a fronte del 5,8% previsto), ma il tasso di partecipazione è migliorato inaspettatamente, passando dal 68,9% al 69,3%. La coppia NZD/USD ha pareggiato aggressivamente i guadagni di ieri e non è riuscita a superare quota 0,8744 (massimo precedente) durante la seduta neozelandese di oggi. Il governatore della RBNZ Wheeler ha dichiarato che la dipendenza da risparmi stranieri esercita pressioni sui tassi neozelandesi e che il dollaro neozelandese è sopravvalutato, e quindi la RBNZ potrebbe vendere valuta. In Australia l’AUD/USD testa al rialzo la resistenza che corrisponde al 61,8% di Fibonacci (0,9339), il sentiment sta migliorando.

In Canada, per il secondo mese consecutivo, a marzo si è registrato un surplus commerciale pari a 0,08 mld di CAD per effetto del calo delle esportazioni di energia. Come riferito dall’Ufficio di Statistica canadese, il surplus del mese scorso è stato rivisto al rialzo a 0,85 mld CAD (da 0,29 mld) in scia ai prezzi più alti del previsto del gas naturale. Per la prima volta dal 10 aprile, l’USD/CAD è sceso sotto 1,0900. Gli indicatori di trend e momentum acquisiscono slancio al ribasso. Il prossimo supporto chiave staziona a 1,0807 (61,8% di Fibonacci sul calo in atto dal 2009 al 2011).

Oggi gli operatori monitoreranno i seguenti dati: tasso di disoccupazione e riserve in valuta straniera di aprile in Svizzera; ordini alle fabbriche m/m e a/a di marzo in Germania; produzione industriale e manifatturiera m/m e a/a di marzo in Francia; PMI vendite al dettaglio di aprile nell’Eurozona; PMI costruzioni di aprile in Germania; richieste di mutui MBA aggiornate al 2 maggio, produttività e costi unitari del lavoro (preliminari) nei settori non agricoli riferiti al primo trimestre, crediti al consumo di marzo negli Stati Uniti; permessi di costruzione di marzo in Canada.


Ipek Ozkardeskaya
, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd

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