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Le parole di Draghi spingono la major Eur/Usd sotto 1,2400

Pubblicato 24.11.2014, 07:25

Trend weekly ribassista dal 04.05.2014
Trend daily ribasissta dal 08.05.2014

“Inizia sempre più a materializzarsi un possibile intervento nei prossimi mesi da parte della Banca Centrale Europea, sul tanto atteso programma di Quantitative Easing”. Questo è quanto estrapolato dalle dichiarazioni del presidente della BCE, Mario Draghi, in seguito al discorso tenutosi venerdì scorso a Francoforte, all’European Banking Congress. Secondo il chairman, l’obiettivo principale è riportare l’inflazione al target del 2%; inoltre, nello stesso intervento, il numero uno della BCE, ha dichiarato che: “Se la nostra politica non si dimostrasse efficace per raggiungere questo obiettivo (l’inflazione al 2%), o si materializzassero ulteriori rischi per le prospettive di inflazione, intensificheremo la pressione e amplieremo ancora di più i canali attraverso i quali intervenire, modificando di conseguenza le dimensioni, il ritmo e la composizione dei nostri acquisti". Parole che hanno richiamato quelle pronunciate dallo stesso Draghi ad inizio settimana all’audizione del Parlamento europeo, in cui aveva esplicitamente menzionato la possibilità di acquistare titoli di Stato. Inoltre, nel suo intervento di venerdì, Draghi ha citato il quantitative easing messo in atto dalla Fed e dalla Banca del Giappone. Vista la congiuntura dell’Eurozona, con i nuovi ordini in calo per la prima volta del luglio del 2013 ed alla luce anche dell’indice Pmi della zona euro pubblicato giovedì, la possibilità di un intervento da parte della Bce, diventa sempre più concreta nei prossimi mesi. Gli investitori hanno interpretato queste parole aumentando la probabilità di un’azione della Bce già nel meeting del 4 dicembre. I movimenti sul mercato ci danno anche qualche informazione in più: la mossa più accreditata potrebbe riguardare l’acquisto di titoli di Stato. Dopo le parole, infatti, i bond governativi della zona euro sono stati oggetto di forti acquisti. Il rendimento sul BTP a 10 anni è così scivolato ai nuovi minimi storici, arrivando in area 2,25%. In calo anche i rendimenti sul Bund e sul Bono. Il miglioramento dei titoli di Stato sta facendo recuperare terreno ai titoli finanziari, tutti in deciso rialzo nell’ultima seduta della settimana. La Bce è determinata anche a proteggere l’euro; infatti, dall’audizione alla commissione affari economici del Parlamento europeo, rispondendo a una domanda del Movimento a 5 stelle, Draghi ha detto che: “L’euro è irreversibile e la Bce farà tutto quel che serve, nell'ambito del suo mandato, per preservarlo". Parole che sbiadiscono di fronte alla nuova vittoria degli indipendentisti inglesi di Nigel Farage. Il partito Ukip ha conquistato un secondo seggio nel Parlamento di Westminster, facendo tremare il primo ministro David Cameron in vista delle elezioni generali del prossimo anno nel Regno Unito. Sempre nell’ultima seduta della scorsa ottava, la Bce ha comunicato di aver iniziato ad acquistare ABS (Asset Backed Securities). Già un mese fa l'Eurotower aveva avviato il programma di acquisti di covered bond. Tali misure, puntano a dare ossigeno al credito e rilanciare gli investimenti nell'Eurozona. Attraverso gli acquisti di covered bond e ABS la BCE inietta nel sistema finanziario ulteriore liquidità, che le banche possono utilizzare per nuovi prestiti a famiglie ed imprese. Dal punto di vista valutario, le parole di Draghi hanno provocato una brusca discesa della valuta europea; nei confronti del dollaro americano la major è scivolata fino ad un minimo a 1,2374, registrando il livello più basso raggiunto nell’ultima ottava, non lontano dai minimi a oltre 2 anni toccati la scorsa settimana a 1,2357. Sul settimanale notiamo che si è formato una classico segnale ribassista, ovvero la coppia prima ha tentato di spingersi verso l’alto andando a colpire tutti gli stop loss posizionati tra 1,2550 ed 1,2580 (classico break out trap) per poi virare verso il basso fino a superare il minimo registrato due settimane fa a 1,2393; tale spinta ribassista è identificata come anticipazione del movimento dei prezzi verso il prossimo obiettivo tecnico posizionato in prossimità del supporto ad 1,2034, traguardo che molto probabilmente sarà raggiunto entro fine anno visto che il mercato sta scommettendo sul lancio del Quantitative Easing della Bce già nel prossimo meeting di dicembre. Se ci spostiamo sul giornaliero, l’analisi o meglio l’influenza delle parole di Draghi sull’euro, è ancora più chiara, nel senso che nell’ultima seduta le dichiarazioni del chairman hanno provocato una forte spinta verso il basso della coppia, con un range di ben 200 punti, ed una chiusura vicina al minimo di giornata; ciò implica che nel breve periodo, ovvero nelle prossime sedute daily avremo ulteriori spostamenti verso il basso. Eur/Usd WEur/Usd D

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