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Le posizioni del mercato per il 2023: recessione, inflazione e politica monetaria

Pubblicato 04.01.2023, 08:03
Aggiornato 04.04.2024, 12:26

Il catalizzatore che più di altri ha determinato le brutte prestazioni del mercato azionario (e obbligazionario) americano nel 2022 è stata sicuramente la politica monetaria hawkish della Federal Reserve, capace di innalzare i tassi dal 0.25% del 15 marzo al 4.5% del 14 dicembre:

Tassi di interesse americani

La causa di tale aggressività è nota a tutti: il livello di inflazione, infatti:

Inflazione americana anno su anno

Essa ha palesato un picco alla lettura di giugno a valori di 9.1 punti percentuali per poi calare, come mostra la grafica precedente, di due punti percentuali.
Che linea adotterà la FED nel 2023? Secondo il comitato, un tasso terminale al 5.1% e successivamente una pausa per permettere all’inasprimento di agire sul sistema economico. Come mostra il dot-plot chart, non sono previsti tagli dei tassi nel nuovo anno in corso; questo tema si sposta nei successivi 2024 e 2025, con due tagli di un punto percentuale per anno:

Dot plot chart e previsioni sui tassi di interesse

Dunque, nell’ultima riunione del 2022, la Federal Reserve ha sottolineato come per tutto il 2023 la politica monetaria sarebbe rimasta restrittiva. I mercati, tuttavia, che scenario scontano in termini di politica monetaria? I prossimi grafici saranno piuttosto chiari:
· Febbraio 2023 e marzo 2023:

Future federal fund scadenza 2023 (linea di prezzo nera) e probabilità prezzate dal mercato sui tassi di interesse per la prima riunione del 2023


Future federal fund scadenza marzo 2023 (linea di prezzo nera) e probabilità prezzate dal mercato sui tassi di interesse per la riunione di marzo 2023

Febbraio e marzo sono i primi e unici due mesi nei quali gli investitori scontano un rialzo dei tassi di interesse di, rispettivamente, 25 punti base, con il raggiungimento della fatidica soglia dei 500 punti base e allineandosi alle parole della FED stessa.
Come potete voi stessi osservare al sito:
· https://www.cmegroup.com/markets/interest-rates/cme-fedwatch-tool.html?redirect=/trading/interest-rates/countdown-to-fomc.html

per le riunioni di maggio, giugno, luglio, settembre e novembre i tassi prezzati rimangono invariati al 5%. Attenzione però a dicembre:

Aspettative di politica monetaria a dicembre 2023: il mercato sconta un taglio dei tassi di 25 punti base

In controtendenza con la banca centrale, il mercato sconta il primo taglio dei tassi (di 25 punti base, probabilità del 31.1%).

Perché ho voluto mostrare queste grafiche nella mia prima analisi del 2023?
Il motivo sarà ora spiegato:
· Una banca centrale innalza i tassi di interesse per andare a “raffreddare” un’economia in surriscaldamento, la cui conseguenza più diretta è un aumento dell’inflazione
· Una banca centrale taglia i tassi per andare a stimolare un’economia in difficoltà quando, verosimilmente, l’inflazione si trova in fase calante

Inoltre, come mostra la grafica successiva:
· Un innalzamento dei tassi di interesse avviene tipicamente nella fase 5 del ciclo economico
· Un taglio tra la fase 1 e 2

Ciclo economico e banche centrali

Basandosi su questi concetti e sul fatto che la missione più importante della FED per il 2023 sarà quello di combattere l’inflazione per raggiungere l’obiettivo di medio periodo del 2%, è probabile che i mercati stiano scontando uno dei due scenari seguenti:

· Per Q4 2023 una recessione; infatti, in ogni recessione, la banca centrale ha rivisto i tassi di interesse al ribasso per sostenere l’economia (come mostra la grafica successiva)

Durante le recessioni i tassi di interesse sono sempre stati rivisti al ribasso


· Per Q4 2023 il mercato prevede una forte decelerazione da parte dell’inflazione (e la conseguenza diretta sarebbe appunto un taglio dei tassi dalla parte della FED)

Se una di queste due ipotesi è vera, quale sarebbe l’asset class che restituirebbe performance positive? Sicuramente quella obbligazionaria, perché:
· In recessione l’asset obbligazionario (in particolare il decennale) è considerato un bene rifugio, qualità conferita dalla forza e dalla quasi totale impossibilità di insolvenza dello Stato americano
· In un contesto di forte rallentamento dell’inflazione performerebbe bene vista la sua correlazione inversa con lo stesso dato macroeconomico, come mostra la grafica successiva:

La correlazione inversa tra TLT (etf su obbligazioni governative USA con scadenze residue superiori a 20 anni) e aspettative di inflazione a 10 anni

In entrambi i casi descritti, l’economia si troverebbe tra la fase 1 e 2 del ciclo economico dove le obbligazioni dovrebbero performare bene come mostra la grafica di qualche riga fa.

Per gli stessi motivi già trattati, anche l’oro potrebbe apprezzarsi vista la sua correlazione inversa con i rendimenti reali, destinati a calare qualora si materializzasse uno dei due scenari descritti precedentemente:

La correlazione inversa tra oro e rendimenti reali

Ricordiamo come il mercato prenda sempre posizione sulle aspettative, motivo per il quale potrebbe iniziare a muoversi già nei primi mesi del nuovo anno. Tuttavia:
· Le aspettative sul taglio dei tassi potrebbero variare di settimana in settimana, e con esse i posizionamenti
Sarà fondamentale capire il sentiment dei mercati. Il 2022 ha insegnato come le politiche monetarie siano determinati non solo per l’economia, bensì per i mercati finanziari.

Qual è invece la vostra idea?
Buon 2023 a tutti.

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