Clicca su "SEGUI" in alto per ricevere una notifica ogni volta che pubblico un nuovo articolo. Nel video in basso la mia strategia applicata con grafici ed i livelli operativi, non mancare di guardarla.
- Lunedì l'S&P 500 ha fatto dietrofront rispetto alla discesa di venerdì 14 ed ha chiuso poco sotto 3.680. La sessione di borsa è stata abbastanza tranquilla, e sono stati gli utili del settore bancario a contribuire all'estensione dei guadagni nel mercato after-hours. Non stupisce troppo che con questi differenziali di rendimento i titoli finanziari siano diventati le nuove star. Un aiuto al rally è stato dato dalle obbligazioni, ma i rendimenti a lungo termine sono ancora in aumento, e tutto si scontrerà probabilmente con la Fed, che dovrà ancora stringere in modo significativo a novembre e dicembre, come dimostra la parte corta della curva dei rendimenti. I consumi interni americani sono ancora notevolmente forti.
- Temo però che non tutti gli utili previsti dalle aziende che presenteranno i loro bilanci questa settimana consentano una propensione assoluta all'assunzione di rischio. Ci saranno buone notizie sul fronte degli utili, mi aspetto buoni dati dalle società tecnologiche a media capitalizzazione e dai titoli finanziari e dai titoli della sanità. I titoli energetici continuano ad essere i più forti. Non mi aspetto invece grandi cose dai titoli difensivi (utilities e beni primari giusto) e dalle comunicazioni.
- Il grande rimbalzo compiuto dall'S&P 500 è finito?
- Dipende, ogni giorno c'è un nuovo esame, ma è difficile entusiasmarsi a meno che non rompa la zona 3.795-3.810 con convinzione e conferma. Vediamo un po’ i mercati correlati cosa ci dicono: • Le obbligazioni sembrano a continuare nella direzione del rischio, • Le materie prime e i metalli nobili non mostrano la stessa propensione al rischio, • Il VIX potrebbe scendere, • Il rapporto tra opzioni put e call sta raggiungendo livelli di equilibrio.
- Prevedo per i dati in uscita giovedì 20 il seguente scenario: • probabilmente i dati sorprenderanno al ribasso, • le nuove abitazioni continueranno a diminuire • le richieste di disoccupazione a salire. Questi indicatori sono chiamati anticipatori o coincidenti. Il CPI uscito la settimana scorsa invece è detto indicatore ritardatario. È difficile arrivare ad una conclusione diversa dal fatto che la Fed continuerà con l'inasprimento sulla politica dei tassi.
- Anche se la Fed dovesse fare una pausa ora, gli effetti della stretta già in atto richiederebbero almeno 12 mesi per manifestarsi appieno. L'atterraggio duro del mercato azionario sembra praticamente essere già pronto, dal momento che la Fed è più sensibile all'inflazione che alle oscillazioni dei prezzi delle azioni. Anche se sono ancora rialzista per il mercato azionario non vedo il rialzo duraturo in questa fase. Sono rialzista sul petrolio, sull'argento e sul rame. Per quanto riguarda l'azionario finché non arriverà il catalizzatore della politica monetaria e del mercato del lavoro della Fed, lo scenario più logico è una prolungata fase di ribasso. L'uscita dell'inflazione dalla prospettiva delle preoccupazioni è ciò che è necessario per ottenere di nuovo forti guadagni sui mercati azionari.
- Queste comunicazioni sono da ritenersi non personalizzate, ma pensate scritte ed inviate ad un pubblico indistinto. L'esecuzione di investimenti, posti in essere dovranno essere fatti sotto la supervisione di un professionista di vostra fiducia iscritto all'apposito Albo, saranno quindi a vostro completo rischio, non assumendo l'autore alcuna responsabilità al riguardo. L'operatività descritta è proposta in maniera teorica e allo scopo formativo nei mercati finanziari ed è quindi esclusivamente divulgativa e non costituisce stimolo all'investimento e/o consulenza finanziaria.