“Marco, le tecnologie Blockchain e Distributed Ledger possono davvero aiutare la Russia ad eludere le sanzioni?”.
Questa è la domanda che ho ricevuto più spesso nell'ultima settimana in seguito alla decisione da parte della UE, degli Stati Uniti e dei loro alleati di rimuovere alcune banche russe dal circuito SWIFT.
SWIFT è una rete di messaggistica che le istituzioni finanziarie utilizzano per trasmettere in modo sicuro informazioni e istruzioni attraverso un sistema standardizzato di codici.
È un sistema di messaggistica, non un sistema di pagamento.
Primo punto: l'esclusione da tale circuito non fermerebbe il commercio.
Credo sia importante concentrarsi sulle valute e non sul sistema di messaggistica per evitare espedienti (legali) del tipo pagare la fornitura energetica ad una delle filiali attive di Gazprom in Europa invece della compagnia russa stessa.
Inoltre, ci sono modi alternativi per operare al di fuori del circuito, ad esempio:
1) il SPFS (Sistema Peredachi Finansovykh Soobscheniy), istituito dopo l'invasione della Crimea del 2014 dalla Banca Centrale della Russia.
Questo sistema è sempre più utilizzato dalle banche nazionali per i pagamenti in valuta incrociata all'interno dell'Unione economica eurasiatica - composta da Russia, Armenia, Bielorussia, Kazakistan e Kirghizistan - e si sostiene che rappresenti il 20% dei messaggi di pagamenti internazionali russi. È anche usato da alcune filiali di banche russe in Germania e Svizzera.
Limitazioni tecniche: operazioni sono limitate alle ore lavorative dei giorni feriali (a differenza di SWIFT che lavora 24/7) e il sistema limita la dimensione dei messaggi a 20 kilobyte.
2) Il CIPS (Cross-Border International Payment System) cinese viene spesso indicato come un'alternativa più realistica per le banche russe e già utilizzato in seguito all’esclusione dell’Iran dal circuito SWIFT.
Visto il peso economico della Cina, lo yuan potrebbe avere più potenziale del rublo russo per diventare una valuta rivale del dollaro americano a livello internazionale.
Limitazioni: la quota utilizzata nei mercati finanziari internazionali è marginale (
3) Una nuova soluzione ibrida. In tal caso, sarà fondamentale capire se CIPS cinese e SPFS russo collaboreranno per una soluzione comune, o se il sistema cinese renderà l'analogo russo completamente ridondante. In fin dei contri ventitré banche russe hanno aderito a CIPS, mentre solo una banca cinese è attualmente collegata a SPFS.
4) Bitcoin & Crypto Assets. La Russia ha già iniziato ad utilizzare le criptovalute, ma ciò non è di aiuto per aggirare SWIFT.
Stiamo parlando di circa $650mld della Russia in importazioni ed esportazioni combinate da gestire con l’alta volatilità tipica di tale mercato e senza contare le caratteristiche di tracciabilità dovuta alla blockchain ed i nuovi e potenti strumenti forensi in circolazione.
5) Stablecoin. Una valuta digitale ancorata a un'attività di riserva stabile come il dollaro statunitense o l'oro. Nel 2019 tether (USDT) è già stato utilizzato nel commercio tra Cina e Russia con flussi che hanno raggiunto i $30mln al giorno. Da non sottovalutare, visti i $140mld di riserve detenute in oro, la creazione di una stablecoin ancorata a tale materia prima.
6) Central Bank Digital Currency. Il Digital-Rublo è in fase di test e ci si aspetta che a breve possa esser rilasciato in produzione. Sono già attive discussioni su scambi e-CNY (digital yuan) e d-rublo. Unica cosa di cui avranno bisogno i destinatari sarà un ledger presso la propria banca centrale.
Ci si muove su territori ancora inesplorati e questa è la prima guerra combattuta nell'era dei digital asset. L'industria degli asset digitali sta maturando, ma sono presenti ancora troppe speranze e troppo hype.