Oggi l'euro ha registrato leggere perdite, attualmente EUR/USD è scambiato intorno a 1,2419, in calo dello 0,09%.
Negli Stati Uniti, l'evento chiave di oggi è la pubblicazione del rapporto sulla spesa personale, che dovrebbe scendere al di sotto dello 0,5%.
Martedì sarà più ricco di pubblicazioni inerenti dati fondamentali, sia sul fronte europeo che americano, la Germania pubblica l'IPC primario, e l'eurozona pubblica il PIL preliminare di Flash per il quarto trimestre 2016.
I mercati si sono abituati alle uscite del PIL superiori al 3,0%, quindi il PIL anticipato per il quarto trimestre è stato deludente. La lettura del 2,6% non ha raggiunto la stima del 3,0%. L'economia è cresciuta del 2,3% nel 2017, rispetto all'1,6% del 2016. La crescita nel T4 è stata condizionata da una maggiore spesa dei consumatori, che ha portato a un aumento delle importazioni. Allo stesso tempo, l'aumento della spesa al consumo ha anche stimolato l'inflazione, poiché l'indice delle spese per consumi personali, che la Fed preferisce utilizzare, è aumentato dell'1,9% nel quarto trimestre, dall'1,3% nel terzo trimestre.
Nel frattempo, il settore manifatturiero USA è in piena espansione, poiché gli ordini di beni durevoli a dicembre hanno toccato il 2,9%, superando la stima dello 0,6%. Questo è stato il guadagno più alto in sei mesi, e ha contribuito a fare del 2017 un anno all'insegna del banner. GIi ordinativi di beni durevoli sono aumentati del 5,8% nel 2017, la più forte espansione dal 2011.
L'euro ha registrato forti guadagni giovedì dopo i commenti del presidente della BCE Mario Draghi, ma i guadagni non sono durati, in quanto EUR/USD continua a mostrare movimenti limitati.
Draghi è stato più accomodante del previsto, affermando che la BCE è pronta ad aumentare il QE in "dimensioni o durata.
Ha aggiunto anche, che i tassi di interesse non aumenteranno fino a dopo che il programma di acquisto di attività (QE) della BCE, fosse finito.
Il programma di QE non si concluderà prima di settembre, quindi Draghi essenzialmente ha escluso qualsiasi aumento dei tassi prima degli inizi del 2019.
Un nuovo mal di testa per i responsabili della BCE è l'euro, che ha raggiunto i massimi di 3 anni rispetto al dollaro USA.
Gli investitori temono che un euro più forte possa danneggiare le esportazioni e i guadagni delle società. EUR/USD è salito del 3,3% a gennaio, mentre il dollaro continua a lottare.
Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa agli strumenti finanziari in analisi.
FIBO Group