Durante la seduta asiatica, la sterlina ha guadagnato lo 0,20%, dopo che George Osborne, il Cancelliere dello Scacchiere, ha rivelato che intende tagliare le tasse alle imprese nei prossimi due anni. Il piano mira ad aumentare gli incentivi per investire nel Regno Unito.
Ad oggi, nel Regno Unito l’aliquota fiscale vigente è pari al 20% e dovrebbe scendere al 17% entro il 2020. Lunedì mattina la sterlina (GBP/USD)ha testato il livello a 1,3308, prima di scendere leggermente, a 1,3290.
Al ribasso, il supporto più vicino giace a 1,3206 (minimo 30 giugno), seguito da 1,3121 (minimo 27 giugno). Al rialzo, la strada è spianata fino a 1,3534 (massimo 29 giugno), cui segue il livello a 1,3846 (38,2% di Fibonacci sulla svalutazione di giugno).
Il dollaro australiano è sceso pesantemente all’apertura delle contrattazioni, dopo che le elezioni di sabato hanno mostrato che è possibile un cosiddetto parlamento “appeso”.
Finora la coalizione liberal-nazionale non è riuscita ad assicurarsi i 76 seggi necessari alla Camera dei Rappresentati per formare un governo di maggioranza.
La prospettiva di un governo di minoranza solleva perplessità sull’abilità del nuovo governo di limitare il deficit di bilancio.
Stamattina i rendimenti dei titoli di Stato australiano sono saliti in modo generalizzato, il tasso sui titoli a due anni ha toccato l’1,629%, mentre i titoli a 5 anni hanno testato l’1,677%, suggerendo che altri tre anni di debolezza sul fronte politico fanno aumentare i rischi di un declassamento del rating, l’Australia potrebbe infatti perdere il suo rating AAA.
Lunedì il dollaro australiano ha ceduto 50 pip in apertura, per poi rimbalzare a 0,7513, spinto dalla forte ripresa dei rendimenti. La borsa australiana si avviava a chiudere in positivo per il quinto giorno consecutivo, in rialzo dello 0,67% perché, sulla scia dei risultati attuali, si fa più probabile un ulteriore allentamento dalla banca centrale.
L’Argento ha continuato la sua corsa sfrenata, guadagnando più del 3% e salendo a 20,38 USD durante la seduta asiatica, perché gli speculatori si sono buttati sui lunghi in argento.
I posizionamenti lunghi non-commerciali hanno raggiunto il 50% di tutte le posizioni aperte (impegni CFTC del 28 giugno), suggerendo che crescono sensibilmente le probabilità di una correzione.
Dall’inizio dell’anno, l’Argento ha guadagnato quasi il 50% sulla scia del peggioramento delle prospettive globali. Anche l’Oro ha continuato a guadagnare terreno, apprezzandosi dello 0,70%, salendo lunedì a 1.350,80 USD all’oncia. Da gennaio, il metallo giallo ha guadagnato quasi il 30%.
La coppia EUR/USD si è mossa lateralmente a Tokyo, rimanendo all’interno della fascia 1,1120-1,1144, perché questa settimana gli investitori attendono dati cruciali dagli USA (NFP, ordini di beni durevoli, tasso di disoccupazione, verbali del FOMC di giugno).
Si osserva un supporto a 1,1024 (minimo 30 giugno), mentre al rialzo una resistenza giace a 1,1169 (massimo 1 luglio).
Oggi gli operatori monitoreranno i depositi a vista della BNS, il PMI manifatturiero in Canada, l’IPC in Turchia; il tasso di disoccupazione in Spagna.