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L’USD domina i movimenti sul forex

Pubblicato 30.10.2014, 14:28
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Forex News and Events

In una mossa che pareva non sarebbe mai avvenuta, il FOMC ha messo fino all’attuale tornata di QE tagliando gli acquisti di buoni del Tesoro e di MBS da 15 a 0 mld di USD. Il tono complessivo del comunicato del FOMC è stato decisamente più aggressivo del previsto e in forte divergenza rispetto alle recenti mosse del mercato, che aveva messo in conto un rinvio del primo taglio del tasso d’interesse. La Fed ha riconosciuto che il mercato del lavoro tende nella direzione giusta, sottolineando che “le condizioni del mercato del lavoro sono migliorate ancora un po’, con un solido incremento dei posti di lavoro e un calo del tasso di disoccupazione”. La seconda parte della frase è nuova ed enfatizza la fiducia dei banchieri nel mercato del lavoro. La Fed dice che “una serie d’indicatori riferiti al mercato del lavoro suggerisce che la sottoutilizzazione delle risorse occupazionali sta gradualmente diminuendo”, e sembra chiudere così il discorso sulla sottoutilizzazione. La Fed ha riconosciuto il trend dell’inflazione in calo e la flessione dei prezzi dei prodotti energetici, ma ha rilevato che questi fattori sono transitori, non desinati a determinare il trend di lungo periodo, affermando che “le misurazioni, basate sui sondaggi, delle previsioni d’inflazione di lungo termine sono rimaste stabili”. Ciò indica chiaramente che, se l’inflazione dovesse continuare a scendere nel breve termine, la Fed non se ne preoccuperebbe; ha, infatti, dichiarato che “la probabilità che l’inflazione rimanga a lungo sotto il 2% è scesa un po’ rispetto a inizio anno”. Il voto di ieri sul QE si è concluso 9 a 1, con il presidente della Fed di Minneapolis Kocherlakota contrario perché ritiene che il FOMC dovrebbe continuare il programma di acquisto asset da 15 miliardi di dollari al mese “almeno finché le previsioni d’inflazione da uno a due anni ritorneranno al 2%”. Agli operatori però interessava soprattutto la guidance sulla tempistica dell’imminente ciclo di restringimento.

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Il FOMC ha mantenuto il passaggio in cui si dice che la politica del tasso d’interesse allo zero rimarrà “per un periodo di tempo considerevole dopo la fine del programma di acquisto asset di questo mese”. Ha mostrato però un po’ di flessibilità (rendendo la guidance sull’aumento del tasso più dipendente dai dati), introducendo potenzialmente il primo rialzo, aggiungendo che, “se i dati in entrata suggeriranno un progresso più rapido verso gli obiettivi di occupazione e inflazione del Comitato rispetto a quanto previsto ora, i rialzi della fascia obiettivo per il tasso sui fondi federali probabilmente avverranno prima di quanto previsto attualmente. Al contrario, se il progresso si dimostrerà più lento del previsto, incrementi della fascia obiettivo avverranno più tardi di quanto previsto attualmente”. Come nota conclusiva, segnaliamo che nel comunicato non si fa mai riferimento al rischio associato a un rafforzamento dell’USD o a una crescita esterna più debole.

Tipica la reazione del mercato. Sul forex, l’USD ha ottenuto una forte spinta nei confronti di tutte le valute del G10 e dei mercati emergenti, con l’indice DXY sopra quota 86,00. Inizialmente i mercati azionari hanno ceduto terreno, ma poi sono riusciti a riprendersi bene dai minimi. Poiché la Fed adotta toni più ottimisti sull’economia USA, gli operatori dei mercati azionari non sanno se operare sulla forte ripresa dell’economia USA o sul restringimento della politica. I titoli del Tesoro sono calati, perché hanno preso il sopravvento i modelli di trading basati sull’evento.

Nel complesso, la nostra analisi non cambia. Crediamo che il rafforzamento dell’economia USA continuerà, guidata dal calo del tasso di disoccupazione. È improbabile che venti contrari esterni siano abbastanza forti da interrompere l’attuale ripresa e quindi il FOMC darà avvio al suo ciclo di restringimento a giugno 2015. Poiché, dopo il FOMC, i bond USA, soprattutto quelli a scadenza breve, vengono venduti, l’USD dovrebbe continuare ad apprezzarsi contro gran parte delle valute. Le strategie di trading sul forex dovrebbero esser calibrate verso lunghi sull’USD. Sul fronte tecnico del forex, l’EUR/USD ha compiuto un pattern d’inversione chiave, suggerendo un ulteriore calo il cui obiettivo è il supporto a 1,2501. Per quanto riguarda le materie prime, oro e argento sono interessati da una marcata pressione a vendere, perché il trigger chiave delle strategie operative giornaliere era la violazione del livello a 1.222 USD.

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Modello di trend per le valute del G10: Vendere EUR/USD a 1,27366.

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The Risk Today

EUR/USD Ieri l’EUR/USD ha registrato un forte calo. La rottura del supporto a 1,2614 richiede un test dei minimi recenti a 1,2501. Una resistenza oraria si trova a 1,2639 ( massimo intragiornaliero) . A più lungo termine, l’EUR/USDregistra un’impostazione al ribasso da maggio2014. La rottura della solida area di supporto tra 1,2755 (minimo 09/07/2013) e 1,2662 (minimo 13/11/2012) spiana la strada a un declino verso il forte supporto a 1,2043 (minimo 24/07/2012). Di conseguenza, la recenteforzapresso l’EUR/USDè vista comeuna mossain controtendenza. Unaresistenza importantesi trovaa1,2995(massimo 16/09/2014).

GBP/USD La coppia GPB/USD ha testato con successo la resistenza a 1,6184 (massimo 21/10/2014) e ha infranto il supporto a 1,5995. È auspicabile un declino verso il supporto chiave a 1,5877. Resistenze orarie possono essere trovate a 1,6018 (massimo intragiornaliero) e a 1,6072 (minimo intragiornaliero). A più lungo termine, datoil significativodeterioramento dellastruttura tecnicada luglio,la robustaarea di resistenzatra1,6525(massimo 19/09/2014) e1,6644(massimo 01/09/2014) dovrebbe coprirequalsiasirialzonei prossimi mesi.Monitoratel’attuale fase di consolidamentonei pressi delrobustosupporto a1,5855(minimo 12/11/2013).

USD/JPY L’USD/JPY ha infranto le resistenze a 108,35 e a 108,74, allontanando così qualsiasi timore legato a un indebolimento dell’interesse all'acquisto. È auspicabile un’ulteriore ascesa verso la resistenza chiave a 110,09. Supporti orari possono essere trovati a 108,71 (minimo intragiornaliero) e a 108,38 (massimo 27/10/2014), si veda altresì il canale ascendente. Viene favorita un’impostazione rialzista di lungo termine finché reggerà il supporto chiave a 100,76 (minimo 04/02/2014). Malgrado ilrecente calovicino alla resistenza principale a110,66(massimo 15/08/2008), viene infine favorito un movimentogradualesuperiore. Troviamo un'altra resistenza a 114,66 (massimo 27/12/2007). Unsupporto importantesi trovaa105,44(massimo 02/01/2014).

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USD/CHF L’USD/CHFha infranto la resistenza chiave a 0,9562 , il che migliora la struttura tecnica a breve termine. Le resistenze possono essere individuate a 0,9625 e a 0,9691. Supporti orari si ubicano a 0,9559 (massimo 23/10/2014) e a 0,9511 (massimo 28/10/2014). In una prospettiva di più ampio respiro, la struttura tecnica favorisce un pieno ritracciamento dell’ampia fase correttiva iniziata nel luglio 2012. Di conseguenza, la recente debolezza viene vista come un movimento in controtendenza. Un supporto chiave si trova a 0,9301 (minimo 16/09/2014). Una resistenza giace ora a 0,9691 (massimo 06/10/2014).

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