NVDA ha guadagnato il 197% da quando la nostra AI l'ha aggiunta per la prima volta in Novembre: è il momento di vendere? 🤔Leggi di più

Ma il 2023 è o non è l'anno della recessione globale?

Pubblicato 02.03.2023, 19:48
Aggiornato 09.07.2023, 12:32
US500
-

Le principali banche e società di investimento avevano pronosticato che il 2023 sarebbe stato l'anno della recessione globale, causando un pessimismo generalizzato che si era diffuso nei mercati globali.

Però, a distanza di alcuni mesi, i mercati stanno mostrando una situazione diversa: i principali listini europei si sono avvicinati ai massimi del 2021 e negli Stati Uniti, sebbene non al medesimo livello, si è registrato un aumento del 14% rispetto ai minimi di ottobre.
Ciò significa è che il peggio sembra essere passato?

Diverse fonti, tra cui l'inversione della curva dei rendimenti, il Leading Economic Indicator e il sondaggio NFIB Small Business, sembravano volerci dire che l'ondata stava arrivando e anche la disoccupazione, che rimane un fattore chiave, dato che le recessioni si verificano spesso in concomitanza con l'aumento del tasso di inoccupati sembrava volesse aumentare .
Nelle ultime settimane però, le prospettive di crescita economica sono state riviste al rialzo, come dimostra la previsione della Fed di Atlanta che prevede che il PIL degli Stati Uniti nel primo trimestre del 2023 sarà pari al 2,8%, un aumento significativo rispetto all'inizio dell'anno.

Gli investitori hanno quindi iniziato a prevedere uno scenario in cui il rallentamento economico è scongiurato.
Questo terzo scenario, denominato "No landing", prevede un'economia forte, un mercato del lavoro resiliente e un'inflazione che non scompare. Tuttavia, ciò implica anche un'inflazione in ripresa e tassi più alti che potrebbero mettere in difficoltà le azioni e il mercato del credito.
Non si può sapere con certezza se gli Stati Uniti esperimenteranno una vera e propria recessione o una "recessione a rotazione" in cui settori differenti rallentano in fasi differenti però in media, l'S&P 500 ha registrato una perdita del 4% nell'anno precedente ad ogni recessione, mentre nei primi sei mesi successivi all'inizio di una recessione si è registrato una perdita media del 5%.
Ad un anno dopo l'inizio, l'S&P 500 è solo leggermente in calo (-0,9%).


Tuttavia, nonostante le prospettive di una possibile recessione siano state ampiamente discusse, i recenti dati economici suggeriscono che il peggio potrebbe essere già passato.
Ad esempio, negli Stati Uniti il tasso di disoccupazione è al suo livello più basso dal 1969, e le prospettive di crescita economica sono state riviste al rialzo. La Fed di Atlanta, ad esempio, prevede che il PIL degli Stati Uniti sarà pari al 2,8% nel primo trimestre del 2023, in forte aumento rispetto all'inizio dell'anno.

Inoltre, i mercati finanziari mondiali hanno registrato un aumento significativo nelle ultime settimane. I principali listini europei sono tornati vicini ai massimi del 2021, mentre negli Stati Uniti l'indice S&P 500 ha registrato un rialzo del 14% dai minimi di ottobre.

In generale la ripresa economica è stata sostenuta da diversi fattori. In primo luogo, molte banche centrali hanno adottato politiche monetarie espansive per stimolare la crescita economica e ridurre l'inflazione. Queste politiche hanno incluso l'abbassamento dei tassi di interesse e l'aumento della liquidità nel sistema finanziario. Inoltre, molti governi hanno adottato politiche fiscali espansive, aumentando la spesa pubblica per sostenere la domanda interna.
Inoltre, l'offerta di materie prime e beni intermedi è stata migliorata, grazie all'aumento della produzione e alla riduzione dei costi di trasporto. Ciò ha permesso di ridurre i prezzi dei beni e delle materie prime, contribuendo a ridurre l'inflazione.

L'aumento dei prezzi delle materie prime ha incoraggiato gli investimenti in nuovi progetti di estrazione e di produzione. Ciò ha aumentato l'offerta di materie prime e ridotto i prezzi, contribuendo a ridurre l'inflazione.
Anche la ripresa economica è stata sostenuta dalla crescita della domanda globale. Molti Paesi, soprattutto quelli emergenti, hanno sperimentato una forte crescita economica, aumentando la domanda di beni e servizi. Ciò ha permesso alle aziende di espandersi e di aumentare la produzione, contribuendo a ridurre l'inflazione.

Molti Paesi hanno assistito a un aumento dell'occupazione, in particolare nei settori manifatturiero e dei servizi. Ciò ha permesso alle famiglie di aumentare il reddito disponibile, sostenendo la domanda interna.
L'effetto combinato di questi fattori ha permesso di scongiurare la grande recessione che molti esperti avevano previsto per il 2023. Invece, l'economia globale ha continuato a crescere, anche se a ritmi leggermente inferiori rispetto agli anni precedenti. Tuttavia, ci sono ancora alcune sfide da affrontare.
In primo luogo, l'inflazione rimane un problema. Nonostante i miglioramenti degli ultimi mesi, l'inflazione rimane su livelli elevati in molti Paesi, soprattutto in quelli emergenti. Ciò potrebbe rallentare la crescita economica e compromettere la stabilità finanziaria.
In secondo luogo, la pandemia di COVID-19 continua a rappresentare una minaccia per l'economia globale. Nonostante la diffusione dei vaccini, la pandemia continua a causare interruzioni nella

Ultimi commenti

Prossimo articolo in arrivo...
Installa le nostre app
Avviso esplicito sui rischi: Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.
La versione inglese di questa convenzione è da considerarsi quella ufficiale e preponderante nel caso di eventuali discrepanze rispetto a quella redatta in italiano.
© 2007-2024 - Fusion Media Limited. tutti i Diritti Riservati.