Siamo ad un punto cruciale del mese di dicembre, e forse di tutto questo 2022. Una settimana per cuori forti, dal momento che i 2 giorni del 13 e 14 dicembre potrebbero determinare l'andamento non solo del mese, ma anche dell'inizio del prossimo anno.
In particolare, i due eventi chiave sono i seguenti, che potete seguire nel nostro Calendario Economico:
- 13/12 ore 14.30 italiane: il dato sull'inflazione USA
- 14/12 ore 20 italiane: decisione tassi Fed e discorso Powell
In merito al primo tema, ecco cosa aspettarsi:
In particolare, l’indice dei prezzi al consumo, dovrebbe risultare in calo (anno su anno) dal 7.7% di novembre al 7.3% di dicembre, mentre lo stesso indice “core” (al netto delle componenti volatili come l’energia) anche qui anno su anno dovrebbe calare al 6.1% rispetto al 6.3% di novembre.
Su questi dati, in precedenza rilevazioni in calo, ma superiori alle aspettative, sono risultate negative per i mercati, quindi anche un 7.5% su IPC oppure un 6.2% su IPC Core, potrebbero non essere così ben accolti. Viceversa, dati ancora inferiori, potrebbero dare nuovo slancio (anche se questo scenario sarà difficile, seguendo quanto accaduto la scorsa settimana sull’indice dei prezzi alla produzione).
In merito alla decisione sui tassi (vedi sopra), è atteso un rialzo di 50 punti base (e questa dovrebbe la notizia più scontata) ma sarà fondamentale il discorso del presidente della Federal Resevre Jerome Powell.
In particolare, qualora dovesse mostrare quella famosa “luce in fondo al tunnel” sul percorso dei rialzi (qualcosa del tipo “inizieremo a rallentare nel 2023” oppure “ continuiamo a monitorare i dati, che ci sembrano in miglioramento e quindi potremmo pensare ad un ammorbidimento del percorso di rialzi”) ecco che i mercati reagirebbero bene, così come al contrario una fermezza nelle linee guida (“al momento non ci saranno cambiamenti, monitoriamo i dati e continuiamo con il nostro percorso”) sarebbe negativo.
In tutto questo, gli strategist delle delle principali istituzioni finanziarie di Wall Street, vedono per la prima volta da tempo un 2023 negativo (ancora) per il mercato azionario.
Mi viene da ridere, come se il futuro si potesse prevedere, e come se avessero azzeccato il 2022 (dove qui invece vedevano positivamente) il 2008, il 2001, ennesima prova che bisogna avere strategie solide, NON BASATE SULLE PREVISIONI.
Ora, i sentment degli investitori è nuovamente ai minimi storici, e l'ultima settimana sicuramente non ha aiutato (negativa su dati IPP). A livello grafico, nella mia analisi precedente avevo individuato una forte resistenza nella trendline discendente dai massimi del 2021, che sarà probailmente il principale ed ultimo ostacolo alla fine di questo periodo ribassista.
Ma come tutte le cose, servirà tempo e pazienza, e soprattutto, una buona pianificazione personale, indipendente dai movimenti di una settimana, un mese, o un anno.
Alla prossima!
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"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di assets, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico dei singoli utenti"