Mercati azionari volatili, male l'Europa per colpa dei vaccini e dell'Italia

Pubblicato 26.01.2021, 10:33
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Quella di ieri è stata una brutta giornata per i mercati azionari europei. Gli indici principali sono scesi dall'1% all'1,7%, interrompendo la fase di slancio dell'ultimo periodo. Il fragile equilibrio tra la speranza di una ripresa guidata dallo stimolo fiscale e prospettive a breve termine disastrose si è orientato a favore di quest'ultima ipotesi.

Il presidente degli Stati Uniti Biden ha promesso che i soldi saranno disponibili per tutti i cittadini statunitensi entro la primavera.

Al di fuori del mercato europeo, il sentiment si è tradotto in obbligazioni core più forti, difatti il rialzo della curva dei rendimenti tedesca si è appiattito evidenziando rendimenti che hanno perso da 1,8 punti base (2 anni) a 4 punti base (30 anni). La curva dei rendimenti USA si è spostata in modo simile, con rendimenti in calo da 0,6 bps (2 anni) a 5,7 bps (20 anni). Il rendimento a 10 anni, come si poteva supporre osservando il grafico, ha perso il supporto intermedio dell'1,07%, aprendo la strada a un ritorno sotto lo 0,98%.
Il dollaro ha preso il sopravvento sul mercato valutario, sebbene i guadagni siano stati sproporzionati rispetto ai movimenti sui mercati azionari o obbligazionari. Il dollar index ha chiuso a 90,39 dopo un'apertura a 90,24. La coppia EUR/USD è scesa da 1,2170 a 1,2139. L'USD/JPY è rimasto sostanzialmente invariato a 103,75.

I mercati azionari statunitensi sono stati molto volatili, perdendo rapidamente quota dopo aver aggiornato massimi assoluti in apertura, ma evidenziando comunque una chiusura positiva.

In Europa, come ben sappiamo, tiene banco la questione Italia. Il premier Conte consegnerà le dimissioni al presidente della Repubblica Mattarella. Probabilmente a Conte verrà chiesto di trovare una nuova maggioranza, ma qualora non dovesse esserci si potrebbe aprire la strada a un governo di unità nazionale altrimenti si andrebbe ad elevazioni anticipate. Quest'ultima ipotesi, secondo molti, è la meno probabile e per il momento il potenziale ampliamento dello spread è tenuto a bada.

Il calendario economico odierno proporrà la fiducia dei consumatori statunitensi e l'indice di produzione della Fed di Richmond. Attenzione anche alla pubblicazione del World Economic Outlook da parte del FMI così come si dovrà prestare attenzione al rilascio di utili societari negli USA.

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