Sono sempre rimasto molto affascinato da un altro grande investitore, Howard Marks, fondatore di Oaktree Capital Management, di diritto tra i grandi di sempre. In particolare, il concetto di ciclicità, e dei mercati che si muovono come un pendolo.
Così come il pendolo tuttavia, nel passare da un estremo all’altro (dove gli estremi sono avidità e paura, rialzi e ribassi e così via) quasi mai il pendolo resta vicino al suo valore centrale (o medio).
In questo caso il mercato azionario è il nostro pendolo, e se consideriamo il suo “centro” come un rendimento medio del 10% annuo (periodo 1970-2016 indice S&P 500) questo è quello che abbiamo avuto (vedi immagine sotto). Utilizzo questo periodo in quanto lo stesso Marks lo prende ad esempio in una delle sue interessantissime note di qualche anno fa…
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Il concetto su cui insiste Marks, è che se il rendimento medio dell’indice è del 10% in 47 anni, il numero di volte in cui questo rendimento (inteso come singolo anno) ha oscillato tra 8 e 12% (quindi un +-2% rispetto alla media, quindi si potrebbe dire molto vicino al centro) è di appena 3 anni su 47 anni. Invece, sorprendentemente, le volte in cui il rendimento annuale ha viaggiato pari o sopra il 30% (quindi il triplo del valore medio) oppure in calo di oltre il 10% (quindi un 20% di differenza verso il basso) è stato di 11 anni su 47!
Il concetto che ruota attorno a questo ragionamento, è che “la media non è la norma!”.
Quindi ricordarsi che il mercato funziona in questo modo, poiché fatto di persone e di emotività, ci aiuterà sicuramente a vivere meglio i momenti estremi quando ce li troveremo davanti, ed agire di conseguenza. Quindi se è vero che su lunghi orizzonti (vedi i 47 anni dell’esempio) effettivamente il rendimento medio (del mercato azionario USA in questo caso) tenderà a valori abbastanza noti (range 7-10%) è anche vero che ci arriverà come risultato di estremi molto distanti da questo famoso valore medio.
E le caratteristiche di ciascun momento storico di mercato, variano in base a determinate caratteristiche cicliche, come il livello di inflazione, di tassi, di facilità di accesso al credito, di euforia o paura degli investitori, di crescita o meno dell’economia, e tutto questo dovrebbe servire all’investitore per analizzare quella particolare fase storica in cui ci troviamo.
Alla prossima!
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"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di assets, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico dell'investitore. L’autore non possiede le azioni menzionate nell’analisi"