Il governo Draghi deve ancora venire alla luce, ma i dividendi della discesa in campo dell’ex presidente Bce sono già corposi. Lo spread è sceso ai minimi da fine 2015 e agli acquisti sui Btp si sono associati anche quelli su Piazza Affari, in particolare le banche.
E’ arrivata a sei la striscia di rialzi consecutivi del Ftse Mib (+7% la scorsa settimana) con una netta sovraperformance rispetto alle altre Borse. Ieri il ceo di Intesa (MI:ISP), Carlo Messina, ha previsto che con l’avvento del governo Draghi il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato italiani a 10 anni e quelli tedeschi potrebbe scendere a 50-60 punti base (attualmente è a 95 pb). A detta di Messina, il nuovo governo sarà positivo per il settore bancario, nonché per l’Italia e l’Europa nel suo insieme.
Molte stime vedono il PIL Italia tornare ai livello pre-Covid solamente nel 2023. “Una prospettiva non accettabile per il nuovo governo”, argomenta Nielsen di Unicredit (MI:CRDI) che pertanto vede uno sforzo fiscale elevato anche quest’anno, nell’ordine del 6,5% del PIL (quello fatto nel 2020) o anche superiore avvicinandosi all’8% del PIL stanziato dalla Germania.
In video approfondimenti anche gli scenari Retail sul mercato Forex: EUR/USD, USD/JPY e USD/CHF.