Market Brief
Stanotte i mercati si sono concentrati sui dati giapponesi. A febbraio, l’inflazione a livello nazionale è salita dall’1,4% all’1,5%, come da attese. I prezzi al consumo hanno subito un’accelerazione dell’1,3% a/a a Tokio, poco più di quanto previsto dal mercato (1,2% previsto e 1,1% precedente). Ciò nonostante, le spese complessive delle famiglie sono scese del -2,5% a febbraio (rispetto al +0,1% previsto e al +1,1% precedente), e le vendite al dettaglio sono calate, nello stesso periodo, dal 4,4% al 3,6%. La coppia USD/JPY è rimasta all’interno della fascia compresa fra 102,04 e 102,25 a Tokio. I livelli tecnici rimangono perfettamente piatti. Una chiusura sopra 101,72 (minimo settimanale e pivot MACD) farà rimanere l’USD/JPY all’interno dell’attuale trend neutrale. L’EUR/JPY è entrato pienamente nella nuvola giornaliera di Ichimoku (139,65/140,96) e rimane richiesto sopra 140,39/47 (medie mobili a 50 e 100 giorni). L’inclinazione è al ribasso.
L’AUD/USD ha compiuto un rally fino a 0,9295, per poi imbattersi nelle offerte prima di 0,9300. Il trend rialzista si sta rafforzando. Le prossime resistenze si trovano a 0,9339 (61,8% di Fibonacci sul calo da novembre 2013 a gennaio 2014) e 0,9499/0,9500 (76,4% di Fibonacci e livello psicologico). Circolano inoltre voci di flussi di fine mese/trimestre che dovrebbero sostenere le valute dei mercati emergenti e quelle legate alle materie prime. Gli ordini per le opzioni in scadenza oggi si trovano a 0,9150/70. L’AUD/NZD torna ad essere soggetto a pressioni a vendere a 1,0700. I livelli tecnici rimangono rialzisti, il supporto dovrebbe entrare in gioco alla media mobile a 21 giorni (1,0641).
Stando alla terza lettura (pubblicata ieri a New York), il PIL statunitense annualizzato t/t è cresciuto del 2,6%, leggermente meno del 2,7% previsto, ma più del 2,4% del rilevamento precedente; l’indice primario dei prezzi è rimasto stabile all’1,3%. Le spese personali sono cresciute dal 2,6% al 3,3%. A dispetto dei dati positivi, i mercati valutari non hanno reagito granché. L’indice DXY si stabilizza sopra la media mobile a 21 giorni (79,848). I rendimenti dei decennali del governo USA sono scesi sotto la media mobile a 200 giorni (2,6985%).
L’EUR/USD cala gradualmente. Stamattina l’eurodollaro è sceso a 1,3715 (minimo da tre settimane) all’apertura dei mercati europei, la resistenza si forma prima di 1,3752 (23,6% di Fibonacci sul rally di novembre-dicembre). Gli indicatori di trend e momentum suggeriscono un’estensione della debolezza a 1,3665 (38,2% di Fibonacci) e 1,3595 (50% di Fibonacci). Il supporto coincide con la media mobile a 200 giorni (attualmente a 1,3510).
La coppia GBP/USD estende i guadagni a 1,6647 dopo le vendite al dettaglio superiori al previsto di febbraio, in rialzo dell’1,7%. Questa settimana il cable ha trovato un discreto supporto alla base del trend ascendente in atto da novembre a marzo. Gli indicatori di trend e momentum sono migliorati significativamente, il MACD (12-26) entrerà in zona rialzista in caso di chiusura giornaliera superiore a 1,6680. Oggi saranno pubblicati i dati definitivi sul PIL britannico del quarto trimestre. Il mercato prevede una crescita dello 0,7% su base trimestrale e del 2,7% su base annuale.
In Turchia, la lira continua ad apprezzarsi contro USD ed EUR prima delle elezioni amministrative in programma il 30 marzo. L’USD/TRY ieri è sceso a 2,1753 per la prima volta dal 24 febbraio. Anche se la situazione politica e sociale rimane incerta, le previsioni sulla tenuta dei voti per il partito al potere AKP e i verbali della riunione del Comitato di Politica Monetaria (CPM) del 18 marzo sembrano destinate a far rimanere gli asset in lira turca in territorio positivo fino alla fine della seduta.
Il calendario economico di questo venerdì prevede la pubblicazione dei seguenti dati: indice dei prezzi all’importazione m/m e a/a di febbraio in Germania; spese dei consumatori m/m e a/a di febbraio in Francia; IPP m/m e a/a di febbraio in Francia e Italia; IPC a/a (preliminare) di marzo in Spagna; IPC m/m e a/a (preliminare) di marzo in Germania; vendite al dettaglio m/m e a/a di febbraio in Svezia; tasso di disoccupazione di marzo in Norvegia; PIL (definitivo) e investimenti totali delle aziende t/t e a/a quarto trimestre, bilancia delle partite correnti quarto trimestre nel Regno Unito; fiducia economia, industria, servizi e consumatori nell’Eurozona; redditi e spese personali di febbraio, indice sulla fiducia (definitivo) di marzo dell’Università del Michigan negli Stati Uniti.
Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd