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Morning adviser, attese per le politiche monetarie

Pubblicato 03.02.2014, 09:35
Aggiornato 11.09.2019, 13:55
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Matteo Paganini, 3 febbraio 2014

INTRO

Come tutte le prime settimane del mese, questa risulterà molto importante dal punto di vista delle decisioni sulle diverse politiche monetarie. Molte delle principali banche centrali saranno direttamente o indirettamente coinvolte e con la crisi degli emergenti in atto e le borse sotto pressione di breve periodo sarà molto importante analizzare qualsiasi reazione del mercato, tenendo sott’occhio yen, franco svizzero e oro, per cercare di comprendere quale potrà essere la strada maestra da seguire per le prossime settimane.  

Facciamo il punto della scorsa settimana

Durante la settimana conclusasi abbiamo assistito ad un ulteriore riduzione degli acquisti di asset a sostegno dell’economia da parte della Federal Reserve, che ha portato le iniezioni di liquidità da 75 miliardi al mese a 65 miliardi, con le borse che hanno reagito con lievi rialzi ma non tali da giustificare eccessivo ottimismo. Per la prima volta dopo tempo immemore, come discutevamo nei nostri scorsi articoli, annoveriamo una prima condizione affinchè possano partire correzioni importanti che potrebbero sfociare anche in un’inversione di tendenza, data dal fatto che non sono stati raggiunti i massimi in breve tempo, ma questo rappresenta soltanto un primo fattore valutativo al quale dovranno seguire ulteriori conferme che non crediamo arriveranno nelle prossime settimane. Per aiutarci nella valutazione sarà importante valutare i Non Farm Payrolls ed il tasso di disoccupazione che verranno pubblicati venerdì, ma di questo avremo tempo di parlare nel corso della settimana. Sul fronte valutario l’euro è riuscito a rompere i supporti contro il dollaro americano, approfondendo dopo la pubblicazione del tasso di inflazione dell’area euro pari a 0.7% ed avvicinandosi ai supporti di medio periodo, che per la prossima settimana andranno curati in area 1.3400, oltre i quali il mercato potrebbe tentare degli avvicinamenti all’importante supporto di lungo periodo passante in area 1.3250, scenario meno probabile rispetto ad un potenziale rimbalzo della moneta unica, che per ora si trova comunque sotto i supporti di breve periodo. Sul fronte emergenti continuano le pressioni a ribasso pur essendo intervenute le banche centrali di India e Turchia andando a rialzare i tassi per combattere le pressioni inflazionistiche e non siamo sicuri che esse possano svanire nel breve periodo, mentre rimangono in correzione rialzista il dollaro australiano e lo yen giapponese, in attesa di potenziali continuazioni dei movimenti principali a ribasso che dipenderanno sempre di più, soprattutto per quanto riguarda il secondo, da potenziali scenari di risk off che potrebbero innescarsi di fronte a brutte pubblicazioni (probabilisticamente parlando non crediamo che questo sarà il caso, ma fino a quando il Nikkei rimarrà sotto pressione non vediamo grosse possibilità di ripartenze negative per la valuta nipponica.

 

 

Dati per questa settimana

Partendo dalle banche centrali, la RBA stanotte alle ore 4.30, la BoE giovedì alle ore 13.00 così come la BCE alle ore 13.45 con conseguente conferenza stampa alle 14.30. Niente di variato per tutte, secondo le attese. I dati principali invece verranno rilasciati a partire da oggi, con l’ISM manifatturiero americano alle ore 16.00 (56 vs 57), la disoccupazione neozelandese domani sera alle ore 22.45 (6.2%), il PMI dei servizi inglese mercoledì alle 10.30 (58.8) e, come già accennato il tasso di disoccupazione americano (6.7% ed i Non Farm Payrolls (175k vs 74k).

 

QUADRO TECNICO

EUR/USD: la rottura a ribasso di area 1.3520 sotto la media a 21 ha portato ad estensioni ribassiste che si sono avvicinate ai livelli di target ipotizzati in 1.3460. Ci troviamo ora all’interno di una congestione che dura da venerdì sera e che mostra tra 1.3510 e 1.3520 le prime resistenze, estendibili fino ad area 1.3530, dove è possibile ipotizzare acquisti di dollaro per pensare a ritorni sui minimi della moneta unica. Un superamento di 1.34 ¾ potrebbe condurre ai target ipotizzati venerdì, con possibilità di estensioni ribassiste verso 1.3440 nel caso in cui lo stocastico si trovi lontano dalla zona di ipervenduto. Per assistere a risalite crediamo che l’area passante per 1.3550 debba essere superata, con potenziali accelerazioni che non dovrebbero superare area 1.3580.

USD/JPY: perfetto il quadro tecnico visto su UsdJpy venerdì, con il tentativo di pull back della linea di trend rialzista rotta ieri che, insieme alle medie mobili orarie, avrebbe potuto fungere da resistenza sulla quale pensare a vendite di dollaro andato a buon fine. Dopo aver raggiunto i minimi, il mercato ha tentato ripartenze che non sono state in grado di portarsi oltre le resistenze statiche e dinamiche rappresentate dalle medie orarie ed ora potrebbero tentare degli approfondimenti ribassisti in caso di mancata formazione di una divergenza rialzista su un 4 ore. 101.75 sarà molto importante da seguire, in caso di suo superamento di una quindicina di punti potremmo assistere ad accelerazioni verso 101.20. Con l’idea che un ritorno sopra 102.55 potrebbe riportare verso quel 102.85 che curiamo per pensare a ripartenze verso 103.20 da un paio di sedute.

EUR/JPY: peccato per in non ottimale risk reward su EurJpy di venerdì in quanto i livelli di resistenza individuati su un orario sono risultati perfetti ed hanno portato ad una discesa importante. Come diciamo spesso però, meglio desiderare di essere in una posizione piuttosto che desiderare di non esserci. Siamo sotto la media a 21 oraria che insieme a 138.40 potrebbe portare a nuove discese dell’euro, con primi target sui minimi di stanotte e con l’idea che  un eventuale ritorno sopra area 138.65 potrebbe portare al test di area 138.85 che se superata potrebbe portare ad estensioni verso il più importante 139 ¼, ultimo baluardo prima di poter assistere a salite verso 140.00.

GBP/USD: pur non essendo delle migliori la situazione tecnica vista sul cable venerdì, i livelli  tecnici individuati hanno dato conferma di essere stati importanti, con la rottura ribassista di 1.6460 che ha trovato effettivamente i primi ostacoli a 1.6440, con ripartenze non in grado di raggiungere livelli di pericolo ed estensioni verso 64 figura una volta superato a ribasso 1.6440. Anche oggi non saltiamo di gioia a guardare i prezzi, ma proviamo ad identificare i livelli più importanti in 1.6445 che potrebbe rappresentare una resistenza di breve, con l’idea che soltanto un ritorno sopra area 1.6465 possa portare a tentativi di risalita che non vediamo oltre 1.6490. In caso di approfondimento sotto i minimi è possibile attendersi tentativi di sforamento del livello tondo di 1.6400, con 1.6375 livello da superare (e raggiungibile in caso di sforamento di 1.6485) per valutare estensioni più importanti verso gli statici precedenti.

AUD/USD: molto buone anche le vendite di australiano sotto 0.8730, che hanno permesso di prendere un movimento fino ai minimi precedenti. Siamo ora in completa attesa o del raggiungimento delle resistenze passanti per 0.88 ¼ o di approfondimenti sotto 0.8730 prima di valutare, rispettivamente, vendite in limit o in stop, con l’idea che un ritorno sopra i massimi di 0.8845 potrebbe dare il la a buone ripartenze che potrebbero tentare di raggiungere la figura (attendere questa notte potrebbe comunque non essere una malvagia idea).

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