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Morning adviser, CPI europeo: possible market mover

Pubblicato 31.01.2014, 09:22
EUR/USD
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Matteo Paganini, 31 gennaio 2014

INTRO

Nonostante la miriade di dati pubblicati ieri i mercati non hanno mostrato reazioni particolari ed hanno continuato a muoversi secondo dettami tecnici che hanno visto euro e sterlina perdere terreno (rimanendo ben correlati nel corso della giornata), mentre sul fronte yen e dollaro australiano abbiamo assistito ad una discesa del primo e ad una salita del secondo.

Mercato in attesa

Nessuna logica particolare sta spingendo i flussi di capitale ora, soprattutto dopo che di fronte al secondo taglio di acquisti di titoli di stato americani e di MBS gli azionari hanno reagito in maniera positiva, pur non essendosi riportati sui livelli di massimo velocemente come successo a fine dicembre. Gli emergenti rimangono sotto pressione e l’idea di andare ad acquistare valute particolarmente sottovalutate sembra azzardata a causa del fatto che, pur essendo intervenute diverse banche centrali sui tassi, non possiamo escludere ulteriori pressioni ribassiste di breve periodo. I dati rilasciati ieri hanno mostrato, tra gli altri, un Pil a stelle e strisce in linea con le attese a 3.2%, un dato sui consumi personali pari a 3.3% contro aspettative di 3.7% ed un indice di fiducia dei consumatori per la zona euro ancora negativo a -11.7%, ma non in peggioramento.

Attenzione al CPI europeo

Oggi, alle ore 11, verrà rilasciato il CPI europeo e questo potrebbe, visti i movimenti di rottura ribassisti avvenuti (finalmente, questo lo aggiungiamo da un punto di vista macro) ieri, portare ad ulteriori pressioni sulla moneta unica europea nel momento in cui dovesse risultare inferiore alle aspettative che si muovono a 0.8% rispetto al precedente 0.7%. Come vedremo tra poco, l’area di 1.3500 risulterà molto importante da curare al fine di valutare dei rimbalzi della moneta unica, che se non dovessero avvenire potrebbero portare a tenativi di ribasso, di breve periodo ancora, importanti. Nel pomeriggio invece il Michigan americano non dovrebbe incidere sulle quotazioni.

 

QUADRO TECNICO

EUR/USD: l’idea di non acquistare l’euro se non in stop sulle rotture rialziste e di venderlo nel momento in cui avesse superato l’area di 1.3575 con obiettivo a 1.35 è risultata buona ed ora ci muoviamo un quarto di figura sopra questo livello. I prezzi hanno congestionato durante la notte e nelle prime ore del mattino è avvenuta una rottura ribassista del rettangolo formatosi ed individuabile su un time frame orario. Siamo sotto la media a 21 ed in caso di approfondimento sotto 1.3520 il mercato potrebbe tentare delle estensioni verso la figura che se superata di una quindicina di punti potrebbe lasciare spazio a discese verso 1.3460. Attenzione a curare una divergenza rialzista che potrebbe formarsi su un time frame orario, con potenziali correzioni rialziste fino ad area 1.3540 in caso di suo completamento.

USD/JPY: l’area di resistenza vista ieri ha funzionato bene durante la mattinata per poi lasciare spazio a risalite verso il livello di 102.85 che, non essendo stato rotto, ha impedito ripartenze verso 103.20, per tornare ai livelli di partenza del mattino. Ci troviamo ora di fronte ad un tentativo di pull back della linea di trend rialzista rotta ieri che, insieme alle medie mobili orarie, potrebbe fungere da resistenza sulla quale pensare a vendite di dollaro, con l’idea che una rottura a rialzo di area 102.85 possa portare effettivamente a ripartenze oltre 103.00 (i massimi di ieri operativamente parlando dovrebbero essere tenuti in considerazione).

EUR/JPY: ottimo l’EurJpy ieri, che sulla discesa combinata del mattino di eurodollaro e dollaroyen è andato a approfondire verso il basso. Siamo sotto 139.00 con l’area passante a 139.85 individuabile su un time frame a 4 ore importante come resistenza. Su time frame più piccoli invece, c’è la possibilità di curare pull back sulla media a 21, che insieme a 139.50 potrebbe fungere da resistenza, anche se il risk reward su questo cambio oggi non è ottimale.

GBP/USD: anche qui l’idea di non valutare acquisti per la giornata di ieri è risultata buona in quanto ci ha permesso di evitare le brusche discese del mattino e anzi, sulla rottura dei minimi valutata su queste pagine, di pensare a posizionamenti corti che in corso d’opera abbiamo deciso di mantenere dopo aver tagliato una parte della posizione sull’1.65 figura. Oggi la situazione non è delle migliori, con i prezzi sotto la media a 21 all’interno di un restringimento di volatilità che potrebbe portare a rotture ribassiste, da valutare a nostro parare soltanto sotto 1.6460, con 1.6440 primo ostacolo da superare per pensare ad approfondimenti verso figura. Anche oggi valuteremo eventuali ripartenze soltanto in caso di superamento rialzista di area 1.6525.

AUD/USD: ottimo completamento della divergenza rialzista vista ieri con la formazione di una divergenza ribassista subito dopo che ha condotto i prezzi ancora verso 0.8750. Vale la pena ora spostarsi su un grafico a 4 ore, dove è stato compiuto un doppio massimo nei pressi della media mobile a 100 periodi ed in caso di discesa sotto 0.8730 potrebbe essere possibile valutare estensioni verso i minimi, con l’idea che anche vendere in limit sui massimi potrebbe portare a migliorare il R/R, con stop subito sopra i massimi.

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