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Morning adviser, Euro ancora forte

Pubblicato 17.04.2013, 08:40
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Giornata di correzioni che è andata a concretizzarsi in maniera blanda quella che abbiamo vissuto ieri, con l’eccezione dell’euro e della sterlina, che contro dollaro, sono riusciti a salire in maniera interessante, riportandosi su livelli di attenzione che potrebbero far presagire ulteriori tentativi di rialzo, seppur nel breve periodo.

La pubblicazione dei dati macroeconomici sull’inflazione ha portato a tentativi di discesa durante la mattinata (inflazione UK a 2.8% come da attese, così come l0’1.7% relativo all’area euro) che però non sono stati in grado di superare i supporti di breve periodo che, dopo aver tenuto, hanno portato ad acquisti in grado di far risalire le quotazioni.

Anche sul fronte commodities abbiamo vissuto dei momenti correttivi, con l’oro che dopo essersi riportato intorno a quota 1,400.00 dollari/oncia sta ora consolidando tra questo livello e 1,360.00 e con il petrolio riportatosi sopra quota 87.50, ma che non è stato in grado di trovare degli spunti verso quel 90 che rappresenta uno spartiacque tra rialzi e ribassi relativi al breve periodo.

Ieri sono state rilasciate le stime sulla crescita mondiale da parte del Fondo Monetario Internazionale, dalle quali risulta un’idea di ripresa a tre velocità, con gli emergenti ancora sostanzialmente forti e con una forte disparità tra Stati Uniti ed Europa, considerata molto pericolosa data l’intensa interazione globale tra le diverse economie.

Economie che, soprattutto sul fronte europeo, mostrano dei segni di pericolo, anche per quanto riguarda i Paesi considerati più forti. Se è vero che per l’Italia e la Spagna le previsioni di crescita sono state tagliate rispettivamente a -1.5% e -1.6%, anche per la Francia sono attesi dati negativi e per la Germania la crescita è vista in rafforzamento, ma sotto valori dell’1%, che considerando i vantaggi neanche troppo impliciti dati dalla forza della moneta unica, risulta essere n valore lontano da quelli che dovrebbero essere i fondamentali macroeconomici.

Se a questo aggiungiamo il fatto che il mondo bancario non sta trasferendo denaro all’economia reale, situazione evidenziata da Mario Draghi, presidente della Banca Centrale Europea, i giochi sono fatti.

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Fermandosi a questo livello di analisi, ci si aspetterebbe di aprire un grafico dell’EurUsd e di ritrovare i prezzi almeno intorno a 1.20, ma la forza della moneta unica europea, non spiegabile in alcun modo dal punto di vista dei fondamentali, continua a stupire.

Anche di fronte a continui commenti da parte delle autorità europee, tesi a sottolineare la delicatezza della ripresa economica, vista ancora in pericolo per la seconda metà del 2013, il mercato continua imperterrito ad acquistare euro, soprattutto contro il dollaro americano.

Attenzione oggi alla pubblicazione delle minute della Bank of England, che potrebbero portare aumenti di volatilità sul cable, soprattutto se il numero di votanti a favore di un incremento del Quantitative Easing dovesse cambiare.

In caso di un aumento dei membri a favore di un ulteriore iniezione di 25 miliardi nell’economia la sterlina potrebbe soffrire, andando a riportarsi sotto i supporti di medio, se nulla invece cambierà (e quindi rimarremo a 3 membri contro 6 a favore di politiche monetarie ulteriormente espansive), il pound potrebbe proseguire i tentativi di salita messi a segno ieri.

Chi lavora sul dollaro canadese dovrà prestare attenzione alla decisione sui tassi di interesse, dove non dovremmo avere sorprese, ma che potrebbe comunque muovere il mercato (ultimamente, anche di fronte ad un nulla di fatto, il dollaro canadese è stato in grado di mostrare forti movimenti), mentre stasera verrà pubblicato il Beige Book, che dipingerà lo stato di salute dei diversi distretti della Federal Reserve.

EUR/USD
Siamo usciti dalla fase di congestione per quanto riguarda la moneta unica europea. La buona tenuta dei supporti dinamici individuati ha portato al raggiungimento di 1.3130, che una volta superato ha portato ad aumenti di volatilità in grado di superare le resistenze statiche poste a 1.3150, raggiungendo 1.3200, livello intorno al quale gravitano diversi livelli di resistenza, difficili da individuare con precisione affidandoci ai punti del recente passato (a metà febbraio abbiamo avuto il mercato muoversi tra 1.3150 e 1.3250). il mercato muoversi tra 1.3150 e 1.3250). Siamo ora sopra la media mobile a 21 periodi oraria all’interno di una figura che potrebbe risultare di continuazione del movimento cominciato ieri. I livelli che passano intorno a 1.3150 possono essere considerati buoni per pensare ad acquisti di moneta unica, tenendo conto che un superamento a ribasso di 1.3130 potrebbe riportare i prezzi verso 1.3100, punto dove passa la media a 100 periodi. Una rottura rialzista di 1.3200 (da considerare tenendo conto dei 25 punti successivi, prima di pensare a rotture definitive), potrebbe riproporre massimi che possono raggiungere 1.3250 ed in estensione 1.3280.

USD/JPY
Price action abbastanza confusa quella del UsdJpy, che dopo aver rotto a rialzo il livello di 97.75 non ha esteso direttamente verso 98.70, ma si è fermato sui punti di massimo precedenti, prima di provare nuovamente a scendere, cosa che non gli è riuscita ed è stata propedeutica a tentativi di rottura che risultano ancora vischiosi. Individuare livelli intorno ai quali possono essere posizionati ordini in grado di far partire movimenti interesanti risulta difficile, curiamo perciò l’area di 98.75, l’unica che nei giorni scorsi è stata sentita in maniera importante dal mercato, al fini di poter valutare eventuali vendite di UsdJpy con stop e reverse sopra quest’area, che se superata potrebbe riportare verso 99.25.

EUR/JPY
La ripresa combinata di EurUsd (più copiosa) e di UsdJpy (meno volatile) ha prodotto salite sul cross EurJpy. Qui, il superamento di 128.65 è stato propedeutico al raggiungimento del primo livello di target posto a 129 ¼ e di estensioni che hanno sfiorato il secondo livello di attenzione, 129.75. Le medie orarie hanno ora incrociato a rialzo e ci troviamo di fronte alla potenziale formazione di una divergenza ribassista che potrebbe portare a correzioni che potrebbero prendere corpo in caso di superamento a ribasso di 129.00. Dovesse essere superato questo punto, possiamo attenderci accelerazioni verso 128.60, che rappresenta il punto di supporto principale da seguire, dato da punti precedenti e dalla presenza della media a 100 periodi. In caso di tenuta della media a 21 (indicatore più importante rispetto allo stocastico che sta segnalando la potenziale divergenza), possiamo attenderci tentativi di nuovi massimi che se dovessero superare 130.00 potrebbero portare ad estensioni verso 130.60.

GBP/USD
La rottura delle resistenze individuate intorno a 1.5330 (con trigger indicato nei dintorni di 1.5345) ha portato al raggiungimento di 1.5380, per poi mostrare una correzione che sembra voler provare ad approfondire in queste prime ore della mattinata. Valutiamo il passaggio della media mobile a 100 periodi oraria (con potenziali estensioni fino a 1.5320) come livello di supporto, sul quale pensare ad acquistare il pound con stop e reverse sotto questi punti, in quanto un loro superamento potrebbe riportare a visitare l’area che si trova tra 1.5280 e 1.5240.

AUD/USD
Il mancato superamento di 1.0340 non ha portato ad estensioni ribassiste verso i minimi di due giorni fa per l’australiano, , che si è fermato sul livello di 1.0400, dato soltanto da punti precedenti. Valutiamo dunque, nel breve periodo, i livelli puri di prezzo, tralasciando in questo frangente le indicazioni dateci dagli indicatori che utilizziamo e concentriamoci nuovamente su 1.0340, che potrebbe fornire dei buoni supporti che se superati di almeno una decina di punti potrebbero però riportare verso i minimi. Se i supporti dovessero invece tenere, curaimo nuovamente l’area di 1.0400, con potenziali accelerazioni verso 1.0425 (punti precedenti ed EMA100).

Matteo Paganini
Senior DailyFX Analyst


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