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Morning adviser, Euro: stop alle vendite

Pubblicato 19.03.2013, 08:12
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Neanche la questione di Cipro è bastata a far rompere i supporti di medio periodo sull’EurUsd.

Addirittura ieri ci siamo riportati a quota 1.3000, ed il mercato sta ora consolidando tra 1.2900 ed 1.3000.

E’ questa la prova che la moneta unica è destinata a salire nuovamente?

Il mercato ci sta dando indicazioni circa la forza intrinseca dell’euro nei confronti del dollaro americano?

E’ indubbio che il prezzo di equilibrio tra le due valute risulta essere lontano dai valori attuali, se proponessimo la forchetta che va da 1.1500 a 1.2000 non sbaglieremmo di molto, il che lascia dello spazio teorico per poter assistere a tentativi di discesa delle quotazioni.

C’è soltanto un problema: da quando l’euro ha raggiunto quota 1.3000 la price action si è appiattita ed il vigore del movimento ribassista è andato scemando.

Siamo ancora di fronte a nuovi minimi e massimi lievemente decrescenti, ma la situazione è da intendersi come fortemente laterale, in grado di portare ad aumenti di volatilità nel momento in cui dovessero partire dei movimenti di capitali concentrati su pochi strumenti finanziari.

L’apertura in gap negativo di ieri, seguita da prove di rottura ribassista non andate a buon fine, ha fornito buone opportunità di acquisto per chi ha voluto lavorare su eventuali correzioni e ha dato prova di come si stia cercando di difendere il livello di 1.2800, area da valutare per cogliere rotture che potremmo definire definitive.

Lo Speculative Sentiment Index per il momento è lievemente sbilanciato sul lato corto di mercato e dobbiamo stare attenti a qualsiasi cambiamento a favore dei posizionamenti long in caso di avvicinamento ai supporti in quanto potrebbe suggerire dei tentativi di pulizia di stop che non è da escludere possano innescare vendite da parte dei sistemi di medio periodo, con obiettivi che possono arrivare anche sotto 1.2700, nel momento in cui ci si dovesse portare oltre la soglia indicata.

Tutta l’area tra 1.28 ¾ e 1.2800 potrebbe risultare di forte attrazione per i prezzi, per cui occorre prestare molta attenzione alla volatilità che potrebbe crearsi.

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Eventuali scenari di ripartenza annoverano una forte area di resistenza che potrebbe essere raggiunta in correzione dall’euro e che vede in 1.3175 l’ultimo baluardo per l’attacco di 1.3250/3300, la barriera che se rotta lascerebbe spazio a ripartenze importanti.

Anche le borse ieri hanno recuperato bene dalle perdite post Cipro, con le europee e le americane in grado di richiudere quasi completamente i gap e con quest’ultime vicine nuovamente ai massimi di periodo.

Le materie prime hanno mostrato un oro lievemente rialzista, ben inquadrato nel ruolo di attesa che gli si confà in situazioni simili (dilemma shakespeariano sul suo status di bene rifugio) ed il petrolio ha corretto in maniera importante, compiendo nuovi massimi relativi in area 94.00. Il pericolo di vedere forti liquidazioni di rischio è dunque rientrato in maniera molto veloce e questo ci permette di concentrarci sui singoli strumenti, lasciando perdere le correlazioni che ancora una volta stanno mostrando la propria fragilità.

Stiamo attenti però che da un momento all’altro potrebbero innescarsi meccanismi di difesa da ulteriori brutte notizie, che vedono il dollaro, lo yen ed il franco in pole position come valute rifugio, per cui di fronte ad una situazione simile aspettiamoci potenziali movimenti unidirezionali delle interessate.

EUR/USD
Passando al breve periodo, il mercato ieri ha dimostrato di aver reagito bene sui livelli individuati. Dopo aver raggiunto 1.2980 sulla rottura rialzista della mattina l’euro ha provato a scendere per poi tentare una rottura di 1.3000, che ha resistito spingendo i prezzi verso i supporti. Ci troviamo ora di fronte ad una delicata situazione di lateralità che potrebbe sfociare in rotture rialziste o ribassiste. I confini da curare risultano essere a nostro avviso 1.2920 e 1.3000, con possibilità di anticipare l’operatività su 1.2980 in caso di rialzi (l’area fino a 1.3030 potrebbe essere attrattiva per i prezzi, il che può far sfruttare la veloce price action per adeguare lo stop protettivo in pari). Attenzione alla vicinanza dei supporti citati prima.

USD/JPY
Resistenze statiche e dinamiche individuate ieri su un grafico orario che non hanno tenuto per il UsdJpy, il quale, al superamento di 95.20 è riuscito a raggiungere 95.50 superandolo di un quarto di figura prima di essersi riportato intorno al livello target. I prezzi si stanno ora muovendo all’interno di un canale rialzista di breve che vede in 95.10 i propri supporti, livelli che se non dovessero tenere potrebbero lasciare spazio a tentativi di approfondimento ribassisti in grado di prendere forza una volta superata l’area di 94.85. In caso di tenuta, potenziali ripartenze in laterale verso le resistenze, che se rotte (ci riferiamo all’area di 95.80) potrebbero riproporre salite oltre 96.00.

EUR/JPY
Buona ripresa dell’EurJpy che si è riportato in area 124.00, superando piano piano le resistenze poste tra 122 ¾ e 123 ¼. La price action non chiara suggerisce cautela, in quanto risultano essere di difficile interpretazione il posizionamento degli ordini difensivi su chi sta lavorando su questo cross. Possibile seguire l’evoluzione laterale come su UsdJpy, tenendo conto che i livelli trigger per gli aumenti di volatilità direzionali (stimabili in 40/60 punti) potrebbero essere rappresentati da 124.25 e 122.90.

GBP/USD
Ieri si è tentata la rottura rialzista di quell’1.5135 dove abbiamo pensato si potesse provare ad anticipare un’operatività in rottura, dopo la tenuta molto buona dei supporti statici. Rottura che dopo 10 punti è rientrata (anche qui lo spazio per lavorare in intraday con stop da posizionare in pari appena possibile, proprio per evitare questi ritorni di fiamma) fornendoci così una resistenza precisa da poter valutare per oggi. I supporti rimangono gli statici visti ieri, con 1.5065 come punto interessante per valutare rotture ribassiste verso 1.5040, mentre la resistenza da curare risulta passare intorno a 1.5145, con potenziali tentativi di raggiungimento dei massimi in caso di rottura. Attenzione in questo caso alla potenziale reattività della sterlina, che potrebbe tentare in estensione nuovi massimi verso 1.5200.

AUD/USD
Abbastanza fiacco il dollaro australiano, che si è riportato verso quota 1.0400 e che ora sta correggendo lentamente, in una mini formazione di rounding top (massimi a semicerchio individuabili su un grafico orario). Difficile anche qui individuare i livelli più interessanti, ma un superamento di 1.0370 potrebbe portare a tentativi di visita dei minimi in area 1.0340, mentre per assistere a risalite dobbiamo attendere la rottura di 1.0400, che potrebbe riproporre in primis i massimi relativi, poi potenziali tentativi di rottura rialzista, un po’ come visto sulla sterlina.

Matteo Paganini
Senior DailyFX Analyst



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