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Morning adviser

Pubblicato 11.12.2012, 08:45
Aggiornato 11.09.2019, 13:55
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Italia punita dal mercato
La punizione è infine arrivata. Anche se, tutto sommato, la reazione pomeridiana alle forti aperture negative che hanno ribattezzato come Paesi sotto la lente degli speculatori l’Italia e la Spagna sono state abbastanza buone.

Dopo l’annuncio, arrivato durante il week end da parte del premier italiano Mario Monti, di voler procedere alle dimissioni dopo che l’ultimo disegno di legge per la stabilità verrà approvato, ha infatti scatenato forti vendite sul fronte azionario, con il Ftse Mib in apertura negativa di quasi 300 punti e lo spread tra bund e btp italiano che è tornato sopra i 350 punti.

Una discesa proseguita durante la mattinata e riassorbita nel pomeriggio a cause delle possibilità che si sono andate a creare dal punto di vista tecnico di ottenere guadagni su potenziali rimbalzi, in quanto gli altri mercati non sono andati a seguire i movimenti visti sui titoli dei Paesi periferici.

Come interpretare dunque tutto questo? Come sempre, proviamo a sbilanciarci, affidandoci al buon senso ma soprattutto ai prezzi che, crediamo fortemente, vadano effettivamente a scontare qualsiasi tipo di notizia venga divulgata, oltre che alle aspettative degli operatori. Le conclusioni che tiriamo risultano essere abbastanza chiare.

Il mercato, che non ha reagito così male come avrebbe potuto a livello globale è sicuramente preoccupato per il cambio di rotta che si potrebbe avere all’interno dell’Europa, con la terza economia per importanza che potrebbe non mantenere più i patti di non belligeranza stipulati con le autorità europee.

Sappiamo tutti infatti che, dal punto di vista economico, il governo Monti ha peggiorato la situazione di breve termine (e anche di medio) in virtù del raggiungimento di quell’ordine sui conti propedeutico a salvare il distorto progetto euro ed un cambiamento dell’esecutivo viene visto come un qualcosa che potrebbe portare all’abbandono di certe politiche di austerità necessarie affinché la Germania e la Troika siano contenti.

Questo non è stato ancora in grado di portare a situazioni di risk off generalizzate, ma siamo pronti a scommettere che nel momento in cui la notizia dovesse confermarsi e rendersi concreta, qualche reazione di questo tipo, soprattutto nel brevissimo periodo, potrebbe anche verificarsi.



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Il populismo che si paleserà nelle prossime settimane da parte dei partiti non andrà sicuramente a migliorare le cose, per cui attenzione ai singoli indici, piuttosto che ragionare su situazioni globali di propensione o di avversione al rischio, che cercheremo di individuare giorno per giorno per trovare spunti operativi interessanti. Oggi ci sarà la pubblicazione dello ZEW tedesco che potrebbe portare un po’ di volatilità sull’euro, per il resto abbiamo tempo fino a domani sera per ragionare sui possibili risvolti che arriveranno dl FOMC, di cui parleremo domattina. Passiamo ora alla sezione tecnica.

EUR/USD
Buona area di resistenza di breve periodo per l’EurUsd, che dopo i tentativi di recupero messi a segno ieri vede in 1.2975 il passaggio della media mobile a 100 periodi oraria, in corrispondenza dei punti statici recedenti. La vicinanza a 1.3000 offre delle buone occasioni per il risk reward di vendita di moneta unica, con target in area 1.2910 e tenendo conto che un ritorno sopra 1.3015 potrebbe portare ad accelerazioni rialziste che però vedrebbero in 1.3060 i primi forti livelli di resistenza.

USD/JPY
Situazione di consolidamento per il UsdJpy, che si sta muovendo all’interno di 82.30 e 82.50. Questi i livelli da seguire per l’operatività di breve, con potenziali rotture nell’ordine dei 20 punti da una parte o dall’altra. In caso di sguardo più ampio dei time frame operativi, i 100 punti contenuti tra 81.75 e 82.75 potrebbero essere buoni per un’operatività ancora di tipo laterale (su un grafico a 4 ore si nota bene la congestione, da sfruttare, mantenendo ordini di stop entry fuori da questi confini)

EUR/JPY
Situazione simile a quella dell’EurUsd per l’EurJpy, che si sta muovendo sulla media mobile a 100 oraria e che vede la vicinanza in 107.00 come un potenziale buon livello per prendere ribassi di mercato, che potrebbero spingersi verso 106.15. Anche in questo caso, un ritorno deciso sopra 107.20 potrebbe portare a tentativi di ripresa, che potrebbero tentare di raggiungere 107.70.

GBP/USD
Bella ripresa del cable che è andato a far incrociare a rialzo le medie orarie e che sta ora consolidando all’interno di una quarantina di punti. 1.6060 il livello da seguire a ribasso, che se rotto potrebbe portare al raggiungimento di 1.6040, che se dovesse essere oltrepassato lascerebbe spazio a 1.6015, mentre in caso di rottura rialzista di 1.6100, attenzione alla vicinanza di 1.6125, livello intorno al quale sono posizionati diversi stop che potrebbero determinare false rotture rialziste. Soltanto un superamento di 1.6135 potrebbe far salire il cambio verso 60.

AUD/USD
1.0460 e 1.0510 sono i livelli che stanno facendo contenti molti trader sul dollaro australiano, che può essere tradato ancora in laterale utilizzando degli stop e reverse oltre questi punti in caso di rottura. Il fatto che non ci siano state liquidazioni sull’aussie dopo le butte notizie del week end e che ci si stia mantenendo sostenuti anche dopo il taglio di tassi della RBA rafforza in noi ‘idea di decorrelazioni che stiamo vivendo sui mercati, attenzione a 1.0525, livello molto sentito dal mercato e che se dovesse saltare, potrebbe portare a forti accelerazioni verso 1.0600 (buon r/r per vendere australia, con stop e reverse sopra le resistenze principali).

XAU/USD
Oro in correzione all’interno di una figura a bandiera potenzialmente rialzista, con i confini di 1,710.75 e 1,707.75 da seguire per sfruttare accelerazioni alla ricerca dei punti precedenti.

CRUDE OIL
Bella discesa del petrolio che è andato ad appoggiarsi ai punti di minimi che hanno tenuto nel recente passato. Ottimo risk reward per acquistare sui supporti, tenendo conto che la media a 21 potrebbe far da tappo ai movimenti di risalita, che però viste le ultime price action potrebbero spingersi al raggiungimento di di 86.50, tenendo conto che un superamento a ribasso di 85.20 potrebbe portare verso 84.70.

Matteo Paganini Senior Analyst FXCM

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