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Morning adviser

Pubblicato 20.12.2012, 09:09
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L’euro fa marcia indietro

La giornata di ieri è stata molto particolare per i trader sull’Eurodollaro, non certo avara di sorprese e foriera di grande entusiasmo ma anche di grande delusione.

Dopo infatti aver rotto con forza l’1,32 (già martedì pomeriggio) il cambio ha poi proseguito il suo cammino rialzista fino ad approdare all’importante resistenza statica a 1,3280 e superandola raggiungendo la soglia psicologica di 1,33, per la gioa dei rialzisti entrati in posizione proprio sulla rottura dell’1,32.

Ieri nel nostro Morning Adviser si poneva però l’accento due aspetti che ci potevano permettere in un certo qual modo di dipingere uno scenario che prevedeva poi il totale ritracciamento del movimento.

In primis, osservavamo come il movimento fosse isolato rispetto agli altri cambi valutari cui l’eurodollaro è “tipicamente” correlato. In secondo luogo seguivamo la volatilità, quello che testualmente definivamo come propulsore in grado di generare un movimento potente e repentino laddove ci fosse stata una fase di precedente contrazione, che era piuttosto bassa e che quindi non avrebbe potuto spingere i prezzi in maniera duratura a proseguire nel cammino intrapreso.

Tutto ciò, insieme al dietrofront dell’azionario Usa a cui, sempre ieri, attribuivamo il ruolo di “market driver” in questo momento storico, ha contribuito di fatto al dietrofront del cambio Eurodollaro e in generale dei diversi cross euro molti dei quali si trovavano appunto su dei livelli di prezzo propedeutici a rotture rialziste.

Da un punto di vista macroeconomico, hanno certamente favorito l’inversione potente due fattori: in primis, le dichiarazioni del Ministro delle finanze greco il quale ha candidamente ammesso che quest’anno il suo paese si è trovato a un passo dal default e questo in parte ha messo in luce quanto le ventate di ottimismo da sempre sollevate dai policy maker europei più volte si siano rivelate non propriamente giustificate.

In secondo luogo, quello più importante, le trattative per trovare un accordo volto a scongiurare il “fiscal cliff” sembrerebbero essere regredite, tanto per utilizzare i termini precisi provenienti dalla Casa Bianca.

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Diviene molto interessante ora tracciare un quadro delle prosse dinamiche dei prezzi: da un lato potrebbe essersi trattato di un considerevole pullback tipicamente successivo al breakout, anche se le proporzioni del movimento sembrano non essere teoricamente irreprensibili mentre dall’altro potremmo riprendere i minimi di questa notte per approfondimenti ulteriori.

L’azionario europeo potrebbe partire negativo sulla scia dell’andamento di ieri pomeriggio sul fronte Usa e questo potrebbe accompagnare il valutario un giù per poi possibili rimbalzi sulle resistenze di breve. In ultimo non va tralasciato il caldo fronte giapponese dove la BoJ ha confermato che espanderà il suo programma di acquisto di asset per 10 trilioni di yen, pur rinviando il suo impegno verso nuovi target di inflazione al prossimo meeting di Gennaio; questo ha portato ha importanti prese di profitto sullo yen di cui parleremo a breve.

EUR/USD
Come detto in precedenza, è stato molto potente il movimento di inversione dopo i massimi poco sopra 1,33. Questo è ottimamente evidenziato dalla gravestone doji sul grafico daily, per antonomasia un candlestick di inversione. A ulteriore conferma di ciò potrebbe inserirsi la possibile divergenza rialzista proprio sul grafico giornaliero, avvalorata da un deciso superamento al ribasso di 1,3180, per target almeno in area 1,3025. Un mancato e ritardato movimento di questo tipo potrebbe trovare sostegno nel pullback della media a 21 periodi sul 4 ore per ritorni a 1,3280.

USD/JPY
Ancora potenziale la divergenza ribassista sul grafico daily, seppur tuttavia abbiamo assistito ieri ad un significativo ritracciamento del cambio, che potrebbe realizzarsi tecnicamente alla violazione al ribasso di 84 per approdi a 82,85 in prima istanza. Ancora valida invece la divergenza ribassista del grafico a 4 ore che si trova in queste ore a confrontarsi con la media a 21 periodi, decisiva per la prosecuzione del ritracciamento verso i livelli suddetti o per pullback di ripresa dei massimi a 84,40 e 84,65.

EUR/JPY
Da manuale l’approdo in area 112,30 per ritorni precisi (e oltre) a 111,20. Anche in questo caso la media a 21 periodi sul grafico a 4 ore (coincidente con quella a 100 periodi sul grafico orario)può essere decisiva per le più prossime sorti del cross, pronto a riprendere l’ottimo livello di supporto a 110. Un rebound ci farebbe invece assistere alla ripresa dei livelli in area 111,40.

GBP/USD
La divergenza ribassista ben visibile sul 4 ore e che ieri definivamo potenziale, sembra ben manifestarsi e potrebbe farci arrivare sul supporto statico e transito della media a 21 su medesimo time frame a 1,6220. La prima resistenza si trova invece a 1,6275, su timidi segnali rialzisti dei bassi time frame.

AUD/USD
Molto utile la price action dell’aussie per le sue caratteristiche anticipative dei cambi notoriamente più “pesanti” come eurodollaro e cable mentre resta più controversa per operatività sul cross stesso. Ci avviciniamo alla bullish trendline che lo accompagna dai minimi di giugno, che insieme al punto statico a 1,0440, rappresentano una bella area di supporto. Da osservare, nel breve, una divergenza rialzista sul grafico orario per superamenti di 1,0490 e ritorni a 1,0515.

XAU/USD
Riprendiamo quasi fedelmente l’analisi di ieri. E’ infatti ancora cruciale l’attuale livello di prezzo per l’oro, che si poggia nuovamente sul supporto dinamico rappresentato dalla trendline di lungo periodo che accompagna il movimento da fine 2008 a quotazioni di 700 dollari l’oncia. Per ora la media semplice a 200 periodi sul daily, esattamente come ieri, ha costituito un ottimo supporto sul 1660. Un nuovo tentativo di approfondimento con violazione della bullish trendline sotto 1650 potrebbe perciò essere cruciale per un pesante short di oro. Un secondo minimo superiore potrebbe rappresentare insieme ad una potenziale divergenza rialzista sul grafico a 4 ore uno spunto rialzista da avvalorare al superemento di 1675.

CRUDE OIL
Molto precisa la price action del WTI il cui movimento rialzista si è arrestato perfettamente sul precedente massimo relativo a 90,40. Una flag rialzista in formazione potrebbe farci entare long alla violazione di questo livello per target a 92,25. Il rientro nella precedente lateralità ci porta a guardare a 88,50.

Davide Marone
DailyFxAnalyst FXCM

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