Date a Cesare ciò che è di Cesare, ma non di più. A gestire le minusvalenze fiscale ci si riduce sempre all’ultima parte dell’anno, quando forse è ormai troppo tardi. Vediamo insieme cosa sono le minusvalenze fiscali e guardiamo una strategia per compensarle. Il certificates maxicedola con Isin IT0006744897 di Natixis, sottostante Fca (MI:FCHA) e Peugeot. Maxicedola dell’11% se l’Eurostoxx50 non crolla del 30% in meno di un mese.
Date a Cesare ciò che è di Cesare, ma non di più. A gestire le minusvalenze fiscale ci si riduce sempre all’ultima parte dell’anno, quando forse è ormai troppo tardi, rischiando di farne scadere qualcuna. Iniziare a parlarne oggi significa mettere in pratica una pianificazioni di investimenti che ci permette di non pagare più tasse del dovuto. Oggi cercheremo di capire bene cosa sono le minusvalenze e proporremo una strategia per cercare di non farle scadere.
Facciamo un passo indietro e spieghiamo di cosa stiamo parlando per comprendere al meglio possibili soluzioni.
Le minusvalenze sono le perdite realizzate quando il controvalore della vendita di uno strumento finanziario è inferiore all’acquisto, (insomma un investimento andato male). Per questo le minusvalenze si verificano solo al momento della chiusura di operazioni.
Ora cosa accade. Il fisco italiano, così come avviene in molti altri Paesi europei, applica alle plusvalenze un’aliquota fiscale del 26%, mentre le minusvalenze originano un credito fiscale.
Per capire meglio la ragione di questa regola, basti pensare a un investitore che ha registrato solo minusvalenze, lo Stato non può dare all’investitore il 26% di quello che ha perso, crea dunque un credito fiscale (o zainetto fiscale) che potrà essere compensato con future plusvalenze.
Per quanto tempo vale questo credito fiscale ? Quattro anni, dopo scade, non smentendo il detto il tempo è denaro.
In pratica significa che l’investitore, che ha subito una perdita, ha tempo quattro anni per compensarla con una plusvalenza dello stesso importo e su questa non pagare alcuna tassa.
C’è come sempre un però: le minusvalenze possono essere generate attraverso tutti gli strumenti finanziari, al contrario, possono essere compensate solo con gli strumenti che producono “redditi diversi”.
Secondo quanto stabilito dall’Annuario dell’Agenzia delle Entrate sono da considerarsi redditi diversi quei redditi derivanti da rapporti attraverso cui possono essere realizzati differenziali positivi e negativi in dipendenza di un evento incerto.
Per chiarire ancora meglio generano “redditi di capitale” e quindi non possono compensare minusvalenze:
- i fondi comuni di investimento;
- le cedole delle obbligazioni;
- i dividendi delle azioni;
- gli etf
Generano “redditi diversi” e quindi permettono di recuperare minusvalenze:
- I certificates
- le azioni (non i dividendi, ma la variazioni di prezzo);
- le obbligazioni (non le loro cedole, ma la variazione di prezzo);
- gli Etc;
- Derivati (opzioni e futures)
Come si può ricostruire la propria posizione fiscale, ovvero quante minusvalenze snon in scadenza quest’anno?
Basta cercare, nella propria banca dove si effettuano gli investimenti, un documento chiamato o “posizione fiscale o zainetto fiscale” che dovrebbe riportare l’elenco di tutte le minusvalenze divise per l’anno di scadenza.
La banca stessa funge da sostituto d’imposta, applicando l’imposta sulle plusvalenze e tenendo in memoria le minusvalenze. Le plusvalenze realizzate successivamente andranno a compensare le minusvalenze.
STRATEGIA PER COMPENSARE LE MINUS IN PORTAFOGLIO: I CERTIFICATES
Come evidenziato nella tabellina sopra i ceritificates sono elencati come strumenti che permettono la compensazione delle minusvalenze. Da tempo i diversi emittenti hanno studiato alcune strutture di certificate che staccano delle maxicedole, a fronte di un evento incerto. Cedole che vengono utilizzate ai fini della compensazione fiscale.
Siamo andati a cercare un certificate che a breve staccherà una maxicedola. Ne avevamo già parlato in passato perchè ci piace l’idea sottostante oggi lo analizziamo più dal punto di vista fiscale è il Maxicedola di Natixis con sottostante Fca e Peugeot con codice Isin IT0006744897.
Arrivato sul mercato a fine aprile, il certificate stacca una Maxicedola dell’11% (110 euro) già a luglio (compensabile con eventuali minusvalenze in portafoglio), se l’indice Eurostoxx 50 non tracolla del 30% dal livello iniziale (3.500,41 punti) in meno di un mese (il 26 luglio è la data di valutazione) portandosi a un livello che non tocca dal lontano settembre 2012, oltre 6 anni fa, a 2450,287 punti.
Ad oggi con l’Eurostoxx a 3473 punti la distanza della barriera è del 29,4% in forte sicurezza. Poi si passa a cedole mensili dello 0,375% se due big dell’auto, Fca e Peugeot, rimangono sopra il livello di barriera (65% del livello iniziale). Tra 10 mesi possibilità di rimborso anticipato a 1.000 euro. Inoltre, il prodotto gode dell’effetto memoria per le cedole mensili con barriere di tipo europeo ovvero valide solo a scadenza.
Cedole mensili
Dopo la maxicedola di luglio, i premi continuano. Dal 26 agosto e, così ogni mese, se i due sottostanti Fca e Peugeot non avranno perso il 35% dal livello iniziale, allora il certificate staccherà cedole mensili dello 0,375% (4,5% annuale). Per Fca il livello iniziale è stato fissato a 12,5104 euro e la barriera a 8,1317 euro. Per Peugeot il livello iniziale a a 23,27 euro e la barriera 15,1255 euro.
Effetto memoria
Le cedole godono dell’effetto memoria, ovvero se ad una data di valutazione mensile, una cedola non dovesse essere stata distribuita perchè i sottostanti non si trovavano sopra la barriera allora l’investitore non avrà perso il suo premio.Se infatti, in una delle seguenti date di valutazioni, entrambi i sottostanti si troveranno sopra la barriera allora l’investitore, oltre alla cedola di quel mese, recupererà tutte quelle passate non distribuite.
Rimborso anticipato
Il prodotto gode della possibilità di essere rimborsato in anticipo a 1.000 euro tra un anno e per ogni mese successivo (dal 27 aprile 2020 e per ogni data di valutazione mensile successiva) se Fca e Peugeot si riportano al livello iniziale. A pochi giorni dall’emissione sia Peugeot che Fca quotano sotto il livello iniziale.
Le barriere sono di tipo europeo. Questo significa che durante l’arco di vita del prodotto Fca e Peugeot potrebbero portarsi anche sotto il livello di barriera senza però compromettere la struttura del certificate e dei premi. In caso di recupero sopra la barriera, il certificate distribuirà anche tutti i premi mensili non staccati in precedenza.
Scenari alla scadenza
Se non dovesse mai scattare il rimborso anticipato, l’investitore arriverà alla data di valutazione finale (26 marzo 2024) con di fronte due scenari possibili. Quello positivo con i due sottostanti Fca e Peugeot sopra la barriera allora il certificate verrà rimborsato a 1.000 euro e lo stacco di tutte le cedole mensili. Quindi anche in caso di performance negativa dei sottostanti ma non oltre il -35% dal livello iniziale l’investitore, tra maxicedola e coupon mensili avrebbe un buon guadagno. Lo scenario negativo lo avremo se, uno o entrambi i sottostanti, si dovessero trovare sotto la barriera allora per l’investitore sarebbe come aver puntato sul titolo peggiore. Se ad esempio Fca si troverà sotto del 36% del livello iniziale il certificate verrebbe ritirato a 640 euro, compensato in parte da tutte le cedole distribuite.
Ricordiamo che tutti i certificate sono esposti al rischio credito dell’emittente. Natixis gode di un ottimo sostegno da parte delle agenzie di valutazione del credito con un rating di A+ sia da Standard & Poor’s che da Moodys e A1 da Fitch.Prima di ogni investimento leggere sempre i documenti kid e prospetto informativo dove è possibile trovare inoltre tutte le date di valutazione e stacco delle cedole.