Con poco clamore e scarse notizie, una piccola società di cannabis canadese si è lentamente, e silenziosamente, costruita una posizione, avviandosi a diventare la terza più grande azienda di marijuana del paese, dopo uno dei nomi più famosi del settore: Canopy Growth (NASDAQ:CGC) (TSX:WEED).
Si tratta di OrganiGram Holdings (NASDAQ:OGI) (TSX:OGI), che ha pubblicato gli utili trimestrali la scorsa settimana, sorprendendo gli osservatori dei mercati.
La società di New Brunswick ha riportato utili del Q1 migliori del previsto l’11 gennaio.
La più grande sorpresa sono stati i ricavi per il periodo terminato il 30 novembre. I ricavi netti sono schizzati del 22% sul trimestre, o di 30,4 milioni di dollari canadesi (24,3 milioni di dollari USA), il massimo nella storia della società.
Il balzo dei ricavi è arrivato con l’aumento delle vendite di cannabis a scopo ricreativo ed all’impennata del 265% delle vendite di prodotti commestibili, che hanno raggiunto quota 1,9 milioni di dollari canadesi (1,52 milioni di dollari USA). Sebbene questa categoria sia relativamente piccola, potrebbe giocare un ruolo sempre più importante nel breve-medio termine.
Intanto, OrganiGram è riuscita a limitare le perdite nette sul trimestre, portandole a soli 1,3 milioni di dollari canadesi (1,04 milioni di dollari USA), rispetto ai 34,34 milioni di dollari canadesi (27,42 milioni di dollari USA) dello stesso periodo dell’anno prima.
Il titolo di OrganiGram è sceso lievemente dalla pubblicazione del report, chiudendo venerdì sul NASDAQ a New York ad 1,64 dollari, e ieri a 2,06 dollari a Toronto.
Il titolo OrganiGram ha perso circa il 9% nello scorso anno.
All’inizio dell’anno scorso, gli azionisti del settore cannabis erano ottimisti che l’attesissima legge federale USA sarebbe stata la grande svolta per il settore, aprendo le porte del più grande mercato della cannabis al mondo.
Ora, all’inizio del nuovo anno, con quell’ottimismo considerevolmente ridotto, gli investitori cercano di capire come l’agenda legislativa di Washington influirà su uno specifico settore dell’industria: gli operatori multi-statali. Queste società operano in due o più stati che hanno già legalizzato la marijuana. E potrebbero essere i maggiori vincitori se il Congresso dovesse finalmente approvare il Safe Banking Act, la legge che consentirebbe alle società di cannabis di avere pieno accesso ai servizi bancari.
Ma aleggia ancora un grande punto interrogativo su questa mossa. Il mese scorso, l’atto è stato rimosso dal piano di spese per la difesa.
Tuttavia, la probabilità di un maggiore accesso ai servizi finanziari potrebbe diventare realtà quest’anno. E ciò potrebbe aumentare la capacità degli operatori multi-statali di espandere le loro operazioni e la loro portata. Tra queste società troviamo, ad esempio, Trulieve Cannabis (OTC:TCNNF) (CSE:TRUL) e Curaleaf (OTC:CURLF) (CSE:CURA).
Il titolo Trulieve (CSE:TRUL) è leggermente sceso finora quest’anno. Venerdì ha chiuso a 25,40 dollari USA, su di circa l’1,5%. L’ultimo report sugli utili ha evidenziato un incremento annuo netto dei ricavi del 64%, a 224,1 milioni di dollari USA, il 15esimo trimestre redditizio consecutivo.
Il titolo Curaleaf (CSE:CURA) si trova nella stessa posizione, in leggero ribasso finora quest’anno, ed ha chiuso in lieve salita venerdì ad 8,23 dollari.
Il suo ultimo report trimestrale relativo ai tre mesi conclusi nel settembre 2021 mostra ricavi di 317 milioni di dollari USA, con un incremento del 74% rispetto ai 182 milioni dello stesso trimestre dell’anno prima.
Entrambi i titoli sono crollati di circa il 45% negli ultimi 12 mesi e si trovano quindi in una posizione interessante per chi cerca un’entrata allettante.