L’oro, che ha perso gran parte dei guadagni del 2014, ci offre la storia principale della giornata. Già in passato avevamo detto che i massicci guadagni dell’azionario USA, la forza dell’USD, e il crollo dei rischi reali sui mercati globali avrebbero avuto un impatto sulla richiesta di oro, che oggi in Asia ha ceduto lo 0,34%, scendendo a 1.211,51 USD ALL’oncia, livello minimo dall’inizio del 2014. Anche l’argento ha ceduto terreno, perdendo oggi l’1,65% e scendendo a 17,57 USD ALL’oncia, minimo da quattro anni, registrato nel settembre 2010.
Nonostante le vendite di USD in Asia di questa mattina, la correzione era prevista in qualsiasi momento, dopo la fase positiva delle ultime settimane del biglietto verde. Oggi i rendimenti dei buoni del Tesoro USA sono scesi al 2,56% per i decennali, dopo aver raggiunto il 2,62% la scorsa settimana. Oggi l’USD ha ceduto terreno contro la maggior parte delle altre valute principali, soprattutto contro la sterlina (GBP), che ha guadagnato lo 0,37%, dirigendosi verso 1,6350 USD. Negli ultimi giorni la GBP ha avuto un andamento aggressivo, dopo che il referendum sull’indipendenza scozzese di venerdì si è risolto con una maggioranza di “no” per l’indipendenza. Venerdì la sterlina britannica ha compiuto un rally clamoroso, salendo fino a 1,6520 USD venerdì, per poi crollare a 1,6305 USD in chiusura di settimana. Pare che gli investitori torneranno a concentrarsi sui fattori economici e, nel suo ultimo intervento, Carney (BoE) ha annunciato ufficialmente che il rialzo del tasso d’interesse inizierà nella primavera del 2015.
Oggi in Asia le piazze azionarie hanno fatto registrare perdite sia in Cina sia in Giappone, dopo i consistenti guadagni delle ultime due settimane. In Giappone, oggi il Nikkei ha ceduto lo 0,88% a Tokyo, il Topix lo 0,28%, mentre lo yen ha guadagnato lo 0,20% nei confronti dell’USD, attestandosi a 108,82. Durante la riunione del G20, Kuroda (BoJ) ha chiarito che le politiche di allentamento monetario continueranno finché sarà necessario. In Cina, la Reuters ha riferito che la Cina non modificherà la sua politica sull’onda di un unico indicatore economico, e ciò significa che la Bank of China non prenderà in considerazione delle misure che mirano a un unico settore economico in difficoltà. L’Hang Seng ha ceduto l’1,37% e Shanghai l’1,57%. In Nuova Zelanda, oggi l’NZD si è apprezzato nei confronti dell’USD, salendo a 0,8136 USD dopo che il National Party di Key ha incassato il 48% dei voti alle elezioni politiche di settembre.
Il principale evento della giornata sarà il discorso del presidente della BCE Mario Draghi; l’EUR/USD oggi ha compiuto un rally dello 0,29% in Asia, dirigendosi verso 1,2867 USD. Negli USA, più tardi sarà diffuso il dato sulle vendite di case esistenti di agosto, previsto in aumento. Venerdì gli indici azionari USA hanno chiuso in negativo, ignorando la gigantesca IPO del gigante del commercio elettronico cinese Alibaba; il titolo è stato quotato sul NYSE, con la maggiore IPO della storia, per un valore che supera i 20 miliardi di USD.
Mazen Salhab, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd