Gli investitori si sono presi una pausa nel far salire i rendimenti dei Titoli del Tesoro USA, i continui commenti dei policymaker della Federal Reserve hanno spinto gli analisti a suggerire che l’idea di un aumento anticipato dei tassi fosse esagerata.
Ovviamente, il concetto di “anticipato” è relativo, dal momento che significa fine 2022 nel mondo dei Titoli del Tesoro, mentre i policymaker della Fed lasciano intendere un inizio 2024.
Il rendimento dei Buoni del Tesoro {{23705|a 10 anni}, di riferimento, ha oscillato ieri, mentre i rendimenti dei titoli con scadenza più lunga sono rimasti invariati. Il rendimento dei Titoli del Tesoro a 10 anni è schizzato a quasi l’1,74% prima di crollare all’1,704% negli scambi della sera.
Grafico settimanale bond a 30 anni USA sui 12 mesi precedenti (TTM)
I bond 30 anni sono saliti a quasi il 2,39% prima di attestarsi al 2,35%. La curva del rendimento si è inclinata leggermente, con lo spread tra i buoni a due anni e quelli a 10 anni salito a 153 punti base.
Il report mensile del Dipartimento per il Lavoro sull’occupazione non agricola venerdì ha mostrato che l’economia statunitense ha aggiunto 916.000 posti di lavoro, molti di più rispetto ai 675.000 previsti. E questo ha fatto schizzare il rendimento dei bond decennali di 5 punti base, a circa l’1,72%.
Il piano di spesa da 2,25 mila miliardi di dollari annunciato la scorsa settimana dal Presidente Joseph Biden, che ha influenzato molto del sentimento su inflazione e tassi, ha incontrato un ostacolo ieri nell’opposizione da parte di due Senatori Democratici.
Nel Senato composto al 50-50, i Democratici hanno bisogno di ogni singolo loro voto se vogliono far approvare le leggi senza dover scendere a compromessi con i Repubblicani.
Joe Manchin del West Virginia ha affermato che l’aumento, previsto dal piano, dell’imposta sui redditi d’impresa al 28% per compensare le spese è un fallimento in partenza secondo lui ed ha lasciato intendere che altri Democratici la pensano allo stesso modo. Mark Warner della Virginia, ex uomo d’affari, ha dichiarato di aver bisogno di maggiori informazioni prima di poter supportare un piano di spesa, suggerendo di avere delle remore nei confronti del piano attuale.
Ad ogni modo, sembra sempre più probabile che il piano dovrà essere suddiviso in proposte separate per poter essere approvato.
In Europa, alcuni governi hanno cominciato a limitare le offerte degli hedge fund sui bond, in quanto le offerte gonfiate stanno depistando gli erogatori circa la domanda soggiacente. Il sospetto è che gli hedge fund stiano gonfiando la loro domanda al fine di ottenere quello che vogliono davvero, con la Banca Centrale Europea che domina il mercato secondario con i suoi acquisti di asset.
Francia, Spagna e la stessa UE starebbero limitando gli ordini degli hedge fund in sindacato, mentre le emissioni in Europa raggiungono livelli record. ING afferma che i governi della zona euro hanno emesso 373 miliardi di euro nel primo trimestre, sia tramite sindacato che tramite aste, con un aumento del 20% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La domanda ha consentito ai governi di prendere in prestito a tassi persino più bassi.
Il selloff dei Titoli del Tesoro USA è in qualche modo rallentato, con gli investitori che cominciano a preoccuparsi per l’inflazione, ma gli analisti non si aspettano che questa esitazione duri molto.