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Perché per greggio e OPEC è chiave il vertice della JMMC della prossima settimana

Pubblicato 05.09.2019, 16:11
Aggiornato 09.07.2023, 12:31

La versione originale di questo articolo, in inglese, è stata pubblicata il giorno 05.09.2019

Con i mercati del greggio che sono schizzati ieri, i ministri del petrolio dell’OPEC si preparano ad incontrarsi ad Abu Dhabi, EAU, giovedì prossimo, 12 settembre, per il vertice della Commissione ministeriale congiunta di vigilanza (JMMC). Al conclave, un gruppo selezionato di membri dell’OPEC discuterà del rispetto delle quote di produzione decise ad inizio luglio.

Sebbene la produzione petrolifera totale dell’OPEC sia aumentata di circa 80.000 barili al giorno ad agosto, i trader possono prevedere che la JMMC annunci un rispetto generale migliore di quanto pianificato. L’aumento di 80.000 barili al giorno è stato dovuto principalmente ai soliti paesi che producono in più: Nigeria ed Iraq. Il calo di 50.000 barili dell’Iran ha contribuito a far sì che l’incremento non fosse maggiore. I leader della JMMC potrebbero rimproverare i due paesi, ma il gruppo molto probabilmente focalizzerà il suo messaggio sul significativo e generale rispetto delle quote di produzione.

Tuttavia, il grosso problema per l’OPEC e per i suoi attuali soci come la Russia, è che non sono riusciti a far salire i prezzi del greggio lo scorso anno. E nemmeno a stabilizzarli.

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Al contrario, i prezzi del greggio vengono influenzati soprattutto dai crescenti timori di un rallentamento economico globale e dello scontro commerciale tra Stati Uniti e Cina. L’OPEC non ha quell’influenza sui prezzi che aveva in passato. In effetti, ieri i prezzi del greggio sono saliti soprattutto grazie alle notizie economiche e politiche relativamente positive giunte dalla Cina.

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Il vertice della JMMC della prossima settimana sarà importante in particolare per via della Russia e dell’Arabia Saudita. Il rispetto dell’accordo sulla produzione da parte della Russia è sempre inconsistente. Se la Russia non dovesse aver rispettato la quota, l’OPEC stessa potrebbe ritrovarsi nei guai.

La scorsa settimana il Ministro del Petrolio russo Alexander Novak ha reso noto che il paese ha prodotto al di sopra della sua quota ad agosto, ma ha promesso che farà meglio a settembre. Tecnicamente, l’accordo OPEC/non-OPEC sulla produzione e le quote sono in vigore fino al marzo 2020, ma il patto sarà inutile senza almeno una parvenza di rispetto da parte della Russia.

I tagli alla produzione extra da parte dell’Arabia Saudita hanno rappresentato un fattore significativo nei dati positivi sul rispetto dell’accordo del gruppo. Il regno ha promesso di mantenere questi tagli extra ed i limiti alle esportazioni per tutto settembre, ma i trader attendono che il Ministro del Petrolio saudita, Khalid al Falih, dia loro maggiori indicazioni circa gli obiettivi di produzione ed esportazione del paese ad ottobre e novembre.

L’estate sta per finire e, con essa, le temperature estremamente alte che richiedono all’Arabia Saudita di aumentare la produzione di greggio e gas naturale per i consumi energetici nazionali. Se le proiezioni sulla domanda di greggio per il resto del 2019 dovessero sembrare deboli e le previsioni economiche globali fossero scoraggianti, ci si aspetterà dall’Arabia Saudita che tagli la sua produzione nel tentativo di far salire i prezzi. Ma sarebbe un errore aspettarsi altri tagli alla produzione o all’esportazione dal paese.

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La JMMC potrebbe esaminare le previsioni sulla domanda petrolifera globale e le previsioni economiche globali e chiedere all’Arabia Saudita di ridurre la propria produzione per contribuire a far salire i prezzi del greggio. Tuttavia, la JMMC non decide la politica.

Ma può, sebbene non lo faccia sempre, dare dei consigli al gruppo. I trader che si aspettano previsioni sulla politica dell’OPEC nel primo trimestre del 2020 durante questo vertice resteranno probabilmente delusi. Ciò avverrà al vertice ufficiale OPEC e non-OPEC in agenda i primi di dicembre.

Se l’OPEC dovesse rivelare che il rispetto delle quote non è stato buono come si credeva, allora il sentimento negativo si sommerà alle brutte notizie facendo scendere i prezzi. Ma, nel probabile scenario che il rispetto sia stato effettivamente buono (in linea con le previsioni o meglio del previsto), allora il mercato probabilmente ignorerà la notizia. Se, d’altra parte, l’OPEC indicasse alla JMMC che la domanda si è ridotta, i mercati faranno decisamente scendere i prezzi.

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