Entro fine anno l’azienda comunicherà i risultati sulla sperimentazione del Danuglipron, il prodotto con cui vuole entrare nel nuovo eldorado del business sanitario: la perdita di peso. Jefferies ci crede e alza a Buy
In Borsa un calvario dopo la sbornia da Covid
Alla ricerca di nuove fonti di crescita dopo la sbornia da vaccini e farmaci per il Covid, Pfizer (NYSE:PFE) punta le sue speranze sui prodotti per fare perdere peso, nuovo eldorado dell’industria farmaceutica mondiale. La sua non è una corsa alla ricerca di un primato, ma, se andrà bene, per entrare in scena come terzo contendente in un mercato dove al momento giocano due protagonisti: la danese Novo Nordisk e, da ieri, l’americana Eli Lilly.
Dall’inizio dell’anno le azioni Pfizer sono scese del 39% e finora non sono serviti a invertire il trend negativo nè i lanci di una serie di nuovi farmaci, né l'imminente acquisizione da 43 miliardi di dollari della biotecnologia oncologica Seagen. Oggi l’azione Pfizer vale 30,82 dollari, esattamente la metà del massimo storico di 60 dollari segnato nel dicembre 2021. Gli investitori non riescono a togliersi dalla testa che entro il 2030 scadranno i brevetti di alcuni importanti farmaci e l’azienda rischia di perdere 17 miliardi di dollari di ricavi annuali.
Farmaci per dimagrire: un mercato da decine di miliardi di dollari
La migliore possibilità per Pfizer per invertire questo trend è affidata alla sperimentazione attualmente in corso in fase 2 della pillola per la perdita di peso Danuglipron. Se il farmaco darà buone risposte con rischi di sicurezza minimi, potrebbe dare a Pfizer una fetta del mercato delle pillole orali per l'obesità, che si prevede varrà decine di miliardi di dollari all'anno entro la fine del decennio. Pfizer prevede di comunicare i risultati della sperimentazione entro la fine dell'anno.
Il primato di Novo Nordisk, e da ieri è in campo Eli Lilly
L’8 novembre le autorità sanitarie degli Stati Uniti e della Gran Bretagna hanno dato il via libera al farmaco Zepbound di Eli Lilly per il trattamento dell’obesità o del sovrappeso. Zepbound era già disponibile dal 2022 con il nome di Mounjaro per il diabete di tipo 2. Dall’inizio del 2023, in vista dell’approvazione di Zepbound, le azioni di Eli Lilly hanno registrato un’impennata del 67%, che l’ha resa l’azienda sanitaria di maggior valore quotata in Borsa a livello mondiale. Ieri, anche se il via libera era ampiamente previsto, le sue azioni sono salite di oltre il 3%.
Eli Lilly punta a togliere quote di mercato alla danese Novo Nordisk, che nel 2021 ha ottenuto l’autorizzazione in Usa per il suo trattamento dimagrante Wegovy, che da quest’anno è disponibile anche in Europa. L’azione Novo Nordisk è salita dall’inizio dell’anno del 50%.
L’upgrade di Jefferies
Le ambizioni di Pfizer sono di conquistare a sua volta un ruolo di primo piano in questo business. Akash Tewari, analista di Jefferies, a metà ottobre ha alzato il giudizio su Pfizer a Buy (acquistare) da Hold (mantenere) e ha spiegato che l’upgrade dipende in larga misura dai dati positivi dello studio sul Danuglipron. Al momento, su 25 analisti che coprono Pfizer, solo 11 consigliano di comprare le azioni e la media dei target price è 40 dollari (upside del 30%).