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Il titolo più interessante di questa settimana è sicuramente Enel (MI:ENEI), "coinvolta" nella crisi energetica e il rincaro delle bollette.
In questi mesi la Russia ha ridotto le forniture di gas all’Europa provocando "forti tensioni" per l'Ucraina, ma lo stesso Putin si è discolpato dicendo che l'Europa è responsabile dei suoi "problemi" che non può imputare a lui.
Infatti Gazprom, compagnia russa del gas, è pronta all’avvio del gasdotto "Nord Stream 2" (riceverà sanzioni?) verso la Germania, evitando di attraversare l'Ucraina con il sostegno dello stesso presidente Russo che ha stazionato migliaia di truppe vicino al confine ucraino.
Tutto questo mentre Mosca tiene colloqui con Washington, preoccupata dell'aumento del gas e il Dutch TTF Natural Gas Futures che sta mostrando un calo dei livelli di stoccaggio del 50%, dovuto anche alle interruzioni della catena di approvvigionamento che hanno causato meno scorte per l'inverno. La crisi energetica potrebbe accelerare la transizione verso l'idrogeno verde?
Intanto il caro bollette resta il vero problema. Si stima un aumento del 55% a famiglia italiane e il governo oltre ad aver stanziato 3,5 miliardi di euro, sta valutando gli sgravi da attuare come la tassa sugli "extra profitti" per le società energetiche.
Per Enel i primi sei mesi del 2021 sono stati un pò travagliati vista la chiusura in perdita nel primo trimestre (-6% circa) e con una riduzione dei ricavi del 14% (2,9 milioni) rispetto al 2020 dovuto ad un calo della redditività ma i mesi successivi hanno fatto si che la società confermasse gli obiettivi prefissati, concentrando 7,9 miliardi di euro negli investimenti (la produzione di energia elettrica green è cresciuta del 35%, 210 miliardi di euro tra il 2021 e il 2030 per la decarbonizzazione).
Inoltre la società ha confermato la cessione di Open Fiber, i ricavi sono di 57,9 miliardi di euro (il 17%) grazie al contributo di Generazione Termoelettrica e Trading, Enel Green Power e Mercati Finali. L'Ebitda è sceso a 12,6 miliardi di euro (del 3,9%) e l'Ebitda adjusted in calo dell'11,2% a 11,3 miliardi di euro, l'Ebit del 10,3% , aumenta l'indebitamento finanziario netto a 54,4 miliardi di euro sfiorando il 20% e infine il risultato netto ordinario è pari a 3.3 milioni di euro.
Inoltre è stato deliberato un acconto sul dividendo 2021 a 0,19 euro per azione (pagamento il 26 gennaio 2022) in crescita dell’8,6%, con l’obiettivo di arrivare a 0,43 euro nel 2023, rispetto al 2021 nello stesso periodo.
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