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Poco probabili performance superiori di Facebook e Google per le cause antitrust

Pubblicato 12.06.2019, 13:06
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

Nel corso degli ultimi cinque anni, i due principali colossi mondiali dei social - Facebook Inc. (NASDAQ:FB) e la compagnia madre di Google, Alphabet (NASDAQ:GOOGL) Inc. - hanno avuto una performance decisamente superiore al mercato ed hanno ricompensato i loro fedeli investitori con massicci ritorni. Ma con le sfide che si ritrovano ad affrontare diventa estremamente difficile prevedere se i due giganti replicheranno la loro performance nei prossimi cinque anni.

Il principale fattore che pesa sul valore delle loro azioni è di tipo politico, per via delle cause dei regolatori aperte dopo che le compagnie sono state accusate di manipolazione dei dati degli utenti a loro vantaggio, del non essere riuscite a fermare l’uso scorretto delle loro piattaforme e di avere adottato pratiche monopolistiche per soffocare la concorrenza.

Il risultato è che lo slancio rialzista di entrambi i titoli è andato in stallo nell’ultimo anno, scendendo del 5-10% con l’aumento delle pressioni per limitare il loro potere man mano che continuano ad ingrandirsi. Google e Facebook ora rappresentano circa il 60% della pubblicità digitale negli Stati Uniti, che nel 2019 dovrebbe superare per la prima volta il totale delle pubblicità televisive.

Google, Facebook price charts

Le notizie delle ultime due settimane suggeriscono che l’ambiente normativo diventerà più ostile per queste aziende tech nei prossimi mesi. La Commissione Giustizia della Camera USA la scorsa settimana ha annunciato che intende avviare un’indagine bipartisan per capire se le compagnie di piattaforme digitali stiano usando il loro potere di mercato per danneggiare la concorrenza. E questo metterà ancor più sotto la lente Google e Facebook.

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L’annuncio è arrivato sulla scia della notizia che importanti funzionari antitrust hanno deciso di spartirsi il controllo di numerosi colossi del tech. La Federal Trade Commission si occuperà delle cause antitrust di Facebook ed Amazon (NASDAQ:AMZN), mentre il Dipartimento della Giustizia aprirà un’indagine su Google.

Da quando la notizia ha cominciato a circolare, i titoli sia di Facebook che di Google sono andati sotto pressione. Google ha chiuso a 1.081,04 dollari ieri, con un crollo di circa il 7% sul mese, mentre Facebook ha finito gli scambi a 178,10 dollari, perdendo oltre il 5% del suo valore nelle ultime quattro settimane.

Una coltre di incertezza

Per gli investitori a lungo termine su questi titoli tech, le nuove cause intensificano la coltre di incertezza. Innanzitutto, le indagini sono solitamente lunghe e difficili da prevedere. La causa antitrust del Dipartimento per la Giustizia contro AT&T (NYSE:T) ed il suo tentativo senza successo contro Microsoft (NASDAQ:MSFT) sono durati anni.

Tra il 1998 ed il 2001, Microsoft era stata accusata di monopolizzare il mercato dei sistemi operativi per computer. Nello stesso periodo il titolo è rimasto indietro rispetto al mercato. La compagnia ha risolto la questione col governo USA nel novembre 2001. Una causa di due anni della FTC contro Google per violazione delle norme antitrust ed anticoncorrenza per come organizza i risultati delle sue ricerche sul Web non ha portato ad alcuna azione nel 2013.

D’altro canto, se venissero implementate norme più severe in seguito alle indagini, queste influirebbero negativamente sui profitti, rendendo più difficile giustificare le ricche valutazioni di cui godono i due titoli.

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“L’attuale ambiente politico è pronto ad una significativa applicazione delle norme antitrust”, scrivono in una recente nota gli esperti di strategia di BCA Research. “Che sia per l’interferenza nelle elezioni, per i problemi della privacy dei dati, per una base ideologica percepita, o per grande accumulo di ricchezza, gli americani nello spettro politico sono sospettosi riguardo al potere delle compagnie tech”.

Morale della favola

Difficile prevedere cosa comporterà l’esito finale di queste indagini, ma una cosa è chiara: sarà sempre più dura per questi colossi dei social superare la performance del mercato mentre sono in corso le cause, soprattutto in vista delle elezioni presidenziali del 2020. Crediamo che le probabilità che queste compagnie vengano sconvolte siano basse, ma la pubblicità negativa ed i commenti politici continueranno ad avere un impatto negativo sulla performance del loro titolo.

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