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Il dollaro ha riacquistato forza, al pari dell’azionario.
Forza innescata dalla prima testimonianza del presidente della Fed Jerome Powell, il quale ha dichiarato che il percorso dei rialzi dei tassi continuerà ad essere "graduale" e per il momento non c’è preoccupazione per l’eventuale impatto della guerra commerciale.
L'economia degli Stati Uniti sta procedendo spedita, con una crescita del 2° trimestre più forte rispetto al primo trimestre, mentre la disoccupazione dovrebbe continuare a scendere e l'inflazione sull’obiettivo del 2 per cento.
La valutazione sui salari è stata importante, perché il Presidente ha dichiarato che, al momento, non stanno causando pressioni inflazionistiche ma, nel momento in cui dovessero accelerare, allora l’inflazione potrebbe causare problemi e i mercati reagire pesantemente.
I mercati stanno iniziando a scontare il terzo rialzo dei tassi (circa il 90% di probabilità sui futures sui Fed Funds) e un probabile quarto rialzo a dicembre (circa il 60% di probabilità).
Il dollaro rimane forte e la propensione al rischio è stabile.
Chiaramente la liquidità viene drenata dagli asset rifugio, tant’è che lo yen giapponese continua a sottoperformare col cambio USD/JPY giunto ai massimi da sei mesi.
L’XAU/USD, ha rotto i minimi che risalgono a quasi 1 anno fa.
Come detto, procede al rialzo anche l’azionario, con l'indice SP 500 che ha raggiunto il nuovo massimo da cinque mesi.
Per il momento, non c’è convenienza a investire in titoli di Stato, visto che la scadenza a 10 anni rende ben al di sotto del 3 per cento.
Nel contempo, stiamo assistendo a uno spostamento di liquidità dall’azionario dei mercati emergenti, verso quello americano.
Oggi, è probabile che si possa replicare la giornata di ieri, con la seconda testimonianza di Powell.
Oltre a Powell, (ore 16) ci sono altri importanti dati come ad esempio l’inflazione del Regno Unito per il mese di giugno delle ore 10:30 il dato complessivo dovrebbe salire al 2,6% (dal 2,4%), il core dovrebbe rimanere al + 2,1% (+ 2,1% a maggio), i prezzi alla produzione dovrebbero salire al 10%.
La lettura finale dell'inflazione dell'Eurozona delle ore 11 non dovrebbe sorprendere, col dato complessivo che dovrebbe rimanere a + 2,0% e il dato core all’1,0% al pari delle letture flash.
I permessi di costruzione degli Stati Uniti delle 14:30 dovrebbero aumentare leggermente, 1,33 m (1,30 m il mese scorso), mentre le abitazioni dovrebbero tornare a 1,32 m (da 1,35 m il mese scorso). Le scorte di petrolio delle 16:30 dovrebbero attestarsi a -4,1 milioni di barili (-12,6 milioni di barili la scorsa settimana), mentre i distillati dovrebbero aumentare di 1,0 milioni di barili (+ 4,1 milioni la scorsa settimana) e la benzina + 0,1 m (-0,7 m la settimana scorsa). Visto l’API report di ieri, che ha visto scorte in aumento, attenzione alle sorprese.