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Pronti, si vola. Airbus alza gli obiettivi di produzione

Pubblicato 14.05.2021, 09:24

Il primo costruttore al mondo di aerei ha avvertito i fornitori che intende aumentare del 18% la produzione di A320. Intanto Moody's ha alzato il suo outlook per le compagnie aeree globali a positivo da negativo, prevedendo una migliore domanda nei prossimi 12-18 mesi. Analisti positivi, la media dei target price è di gran lunga superiore al prezzo attuale di Borsa.

La produzione degli A320 family salirà da 40 a 53 aerei al mese.

Arrivano importanti segnali di risveglio nell’industria aeronautica, una delle più martoriate dalla crisi da Covid. Airbus (PA:AIR) sta chiedendo ai principali fornitori di prepararsi per un ulteriore aumento del 18% della produzione del jet A320-family entro la fine del 2022. Questa iniziativa del primo produttore al mondo di aerei per il trasporto civile riflette il clima fiducioso che si respira fra le compagnie aeree, che sperano di tornare nei prossimi mesi a un livello accettabile di attività, grazie soprattutto al successo delle campagne di vaccinazione in molti Paesi.

Il nuovo obiettivo provvisorio di pianificazione di Airbus sarebbe di arrivare a produrre ogni mese 53 A320, l’aereo di punta per le tratte nazionali e a medio raggio, che compete con il 737 MAX di Boeing (NYSE:BA). Questo target sarebbe da raggiungere per la fine del prossimo anno, ma si tratta di un obiettivo che la società non conferma ufficialmente. Per ora Airbus si è impegnata solo ad aumentare la produzione in due fasi fino a 45 A320 al mese entro la fine del 2021, dagli attuali 40.

Interpellato da Reuters, un portavoce di Airbus non ha confermato l’obiettivo dei 53 aerei al mese. "Prevediamo che il mercato recuperi verso i livelli pre-COVID nel periodo 2023-2025, con gli aerei a medio raggio che recuperano per primi", ha detto il portavoce, aggiungendo che "le incertezze rimangono".

Una decisione audace, gli analisti non se l’aspettavano.

Airbus, che aveva goduto di una domanda record di jet prima che il virus facesse scattare divieti di viaggio un po’ ovunque, un anno fa ha tagliato la produzione del suo modello più venduto di un terzo, riducendola a 40 aerei al mese.

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A gennaio la società ha annunciato piani per ripristinare parzialmente la produzione a 43 aerei al mese nel terzo trimestre e a 45 al mese nel quarto.
La segnalazione di Airbus ai fornitori si spiega con le caratteristiche dell’industria aeronautica, che in genere richiede tra i tre e i 18 mesi perché chi fabbrica i componenti di un aereo riesca ad adeguarsi ai cambiamenti richiesti dal mercato.

La decisione di Airbus di aumentare la produzione a partire dalla fine del 2022 è più audace di quanto alcuni analisti avevano previsto. "Un aumento della produzione di questa entità può essere attuato soltanto se Airbus è molto fiduciosa nella capacità e nella volontà dei suoi clienti di acquistare gli aerei”, ha scritto Rob Stallard, analista di Vertical Research Partners.

"L'attenzione ora si sposta sulla capacità dell'industria aerospaziale di cambiare bruscamente direzione, passando dalla contrazione alla crescita dell’attività. Vedremo se saranno effettivamente in grado di consegnare più aerei nei tempi indicati”.

La decisione di Airbus è confortata dai giudizi di Moody's, che martedì ha alzato il suo outlook per le compagnie aeree globali a positivo da negativo, prevedendo una migliore domanda nei prossimi 12-18 mesi, nonostante una crescente emergenza sanitaria in India e divieti di viaggio altrove.

Solo nel 2022 l’utile dovrebbe tornare ai livelli del 2018, sopra i tre miliardi.

Controllata dai governi di Francia, Germania e Spagna, Airbus è impegnata da anni in una lotta testa a testa con la rivale Boeing per la leadership dell’industria aeronautica. Alla Borsa di Parigi il titolo è scambiato a 95,8 euro, che corrisponde a una capitalizzazione di 75,4 miliardi di euro.

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La società ha segnato nel 2019, il suo anno d’oro, un fatturato record di 70,4 miliardi di euro. L’anno dopo, travolta dalla pandemia e dalla cancellazione degli ordini da parte delle compagnie aeree impossibilitate a volare, ha visto il fatturato cadere a meno di 50 miliardi con una perdita di 1,1 miliardi. Gli analisti si aspettano per il 2021 un fatturato in lieve crescita (51,7 miliardi) e il ritorno all’utile (1,7 miliardi).Ma solo nel 2022 l’utile dovrebbe tornare ai livelli del 2018, sopra i tre miliardi.

Dall’inizio dell’anno il titolo è salito solo del 4%. Nel gennaio 2020 aveva segnato il suo massimo storico a 139 euro, per poi crollare un anno fa (maggio 2020) a 48 euro.

Gli analisti sono molto positivi sulle prospettive di Airbus: su 24 broker che seguono il titolo, 19 consigliano di comprare. La media dei target price è 114 euro.

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