Le materie prime industriali di solito sono quei materiali utilizzati nei progetti di infrastrutture ed edilizia. Di conseguenza, i prezzi del rame, nonché di metalli ferrosi come l’acciaio, di metalli di nicchia come il cobalto, del greggio e del legname si ritrovano al centro dell’attenzione quando gli analisti parlano del settore industriale.
Nel primo semestre del 2021, il prezzo di acciaio e rame è salito significativamente, spinto dalla ripresa economica globale. L’enfasi sulle spese per le infrastrutture posta dal Presidente USA Joseph Biden ha inoltre incoraggiato materie prime come rame e acciaio.
Ma da maggio Wall Street sta prestando attenzione agli sviluppi in Cina, la cui economia dipende dalle materie prime industriali. Le autorità cinesi hanno operato una stretta sulle speculazioni che potrebbero influenzare i prezzi delle materie prime. Di conseguenza, i prezzi di molte materie prime industriali si sono staccati dai recenti massimi.
Oggi parleremo di due ETF che potrebbero essere interessanti per gli investitori che pensano di comprare sul calo le materie prime industriali. Questi fondi potrebbero essere interessanti anche per chi vuole investire sulla transizione all’energia pulita.
Secondo RBC Wealth Management:
“La costruzione di impianti di generazione e stoccaggio di energia elettrica, l’utilizzo dell’elettricità per de-carbonizzare i maggiori responsabili delle emissioni come le acciaierie e le raffinerie, nonché navi e trasporti su rotaia, la sostituzione delle automobili con motore a combustione interna con i veicoli elettrici e l’adozione di altre tecnologie emergenti per ridurre le emissioni di gas serra richiederanno un forte utilizzo di metalli come rame, acciaio, nichel, litio e cobalto”.
Considerati questi aspetti, ecco i due ETF da considerare:
1. Invesco DB Base Metals Fund
Prezzo attuale: 20,46 dollari
Range su 52 settimane: 14,61 - 21,45 dollari
Rendimento dividendo: 1,35%
Percentuale di spesa: 0,84% all’anno
L’Invesco DB Base Metals Fund (NYSE:DBB) è un fondo di materie prime basato sui future. Gli investitori di DBB possono partecipare ai movimenti dei future di alluminio (40,2%), zinco (20,95%) e rame (40,80%). Tra i suoi asset troviamo anche titoli del Tesoro USA. In articoli precedenti abbiamo parlato di numerosi aspetti riguardanti l’investimento sui future.
Grafico settimanale Invesco DB Base Metals Fund.
DBB replica i ritorni dell’indice DBIQ Optimum Yield Industrial Metals Index Excess Return index. Sia il fondo che l’indice vengono riequilibrati e ricostituiti annualmente a novembre. Il fondo ha cominciato gli scambi nel gennaio 2007 e gli asset netti sono pari a 408 milioni di dollari.
Sullo scorso anno, DBB registra un’impennata di circa il 32,7%. Sull’anno in corso, ha visto ritorni del 165%. Ha toccato un massimo pluriennale il 10 maggio. Da allora, ha perso circa il 6,5%. Agli investitori che seguono i grafici tecnici potrebbe interessare sapere che il livello di 19,50-20,00 dollari probabilmente offrirà supporto.
Gli investitori che credono che i metalli base si trovino in un mercato rialzista potrebbero considerare il recente calo del prezzo di DBB un’occasione per comprare l’ETF. Da notare anche che le opinioni degli investitori circa i livelli di inflazione potrebbero pesare sui prezzi dei metalli base, in quanto vengono considerati un rifugio dall’inflazione.
Infine, è importante ricordare che i ritorni totali si basano non solo sui prezzi spot ma anche sul roll yield, il rendimento generato dal rollover. Gli investitori che non hanno familiarità con termini importanti come backwardation, contango e l’effetto dei costi di trasferimento dovrebbero approfondire questi temi prima di investire su fondi basati su future.
2. SPDR S&P Metals & Mining ETF
Prezzo attuale: 44,02 dollari
Range su 52 settimane: 22,36 - 47,85 dollari
Rendimento dividendo: 0,74%
Percentuale di spesa: 0,35% all’anno
Il prossimo fondo potrebbe essere interessante per i lettori che desiderano investire su titoli azionari, anziché su prodotti future. Il fondo SPDR® S&P Metals and Mining ETF (NYSE:XME) investe sul segmento metalli e miniere dell’indice S&P 500. Queste aziende si focalizzano su sotto-settori, come alluminio, rame, acciaio, metalli, miniere, metalli preziosi, carbone e combustibili fossili.
Grafico settimanale ETF SPDR S&P Metals & Mining.
XME possiede le azioni di 29 aziende e replica l’indice S&P Metals & Mining Select Industry Index. Il fondo ha cominciato gli scambi nel giugno 2006. In termini di settori, troviamo in testa l’acciaio (45,50%), seguito da alluminio (15,84%) e oro (12,46%). I primi 10 nomi rappresentano circa metà degli asset netti di 1,84 miliardi di dollari.
In cima alla lista abbiamo i colossi dell’acciaio Nucor (NYSE:NUE) e Steel Dynamics (NASDAQ:STLD); il gruppo di materiali delle terre rare MP Materials (NYSE:MP); il produttore di bauxite, allumina ed alluminio Alcoa (NYSE:AA); e Commercial Metals (NYSE:CMC), che ricicla e commercializza prodotti in metallo
Il fondo registra ritorni del 78,5% sullo scorso anno e del 29% nel 2021. XME ha toccato un massimo pluriennale ad inizio giugno. Da allora, l’ETF ha perso circa il 10% del suo valore. Gli investitori interessati potrebbero pensare di comprare intorno a 42,50 dollari o meno.
Nota dell’editore: Non tutti gli asset descritti sono necessariamente disponibili su tutti i mercati regionali. Consultate un broker accreditato o un consulente finanziario per trovare strumenti simili che possano essere adeguati alle vostre esigenze. Questo articolo è a solo scopo informativo. È opportuno condurre una due diligence prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.