Nel periodo più caldo dell’anno per il recupero delle minusvalenze in scadenza, i certificati con maxi cedola si mettono in evidenza prima e dopo lo stacco.
A 60 giorni dalla fine dell’anno si stringono i tempi per non perdere l’opportunità di recuperare le minusvalenze maturate nel corso del 2015. Per gli investitori si tratta di 2.600 euro di risparmio fiscale ogni 10.000 euro di minusvalenze presenti nello zainetto, una cifra tutt’altro che irrisoria se si considera che in molti casi tali minusvalenze derivano da un trattamento fiscale che porta a inquadrare come “ redditi da capitale” le plusvalenze derivanti da Fondi comuni e ETF, ovvero come redditi non compensabili con i “redditi diversi” delle minusvalenze. In altre parole, in molti casi gli investitori si ritrovano con minusvalenze anche consistenti pur avendo generato complessivamente un risultato positivo sull’intero patrimonio investito.
Per far sì che le minus 2015 non scadano definitivamente, anche quest’anno l’industria dei certificati di investimento si è messa in moto per consentire agli investitori di disporre degli strumenti giusti per ottenere “redditi diversi” senza ricorrere all’acquisto delle azioni. Tra i certificati più in tendenza dell’anno, quelli con potenziale flusso cedolare più o meno consistente in relazione al grado di probabilità di pagamento, noti come Cash Collect, Phoenix con o senza effetto memoria, o Phoenix Maxi Coupon, sono a tutti gli effetti gli strumenti più acquistati sul mercato secondario dagli investitori italiani, oramai consapevoli che se si vuole puntare al recupero delle minusvalenze, in un’epoca caratterizzata da tassi zero, è necessario esporsi almeno parzialmente sul mercato azionario. In realtà lo stesso grado di consapevolezza riguarda anche chi non ha minus ed è alla ricerca di rendimenti, ma per questo esistono diverse tipologie di certificati, anche con protezione incondizionata del capitale.
Appartengono invece alla categoria dei certificati a capitale protetto condizionato, cosi come indicato da ACEPI ( l’Associazione dei Certificati e Prodotti di Investimento) , i prodotti con potenziale rendimento che può arrivare anche alla doppia cifra, riconosciuto attraverso un flusso cedolare mensile, trimestrale o semestrale. Tra questi, con particolare attenzione al recupero minus, quelli con maxi cedola in pagamento entro il 31 dicembre, ovvero in tempo utile per consentire il recupero delle minusvalenze generate 4 anni prima, vengono oggi apprezzati dagli investitori anche dopo lo stacco dei primi ricchi coupon. Una doppia faccia di una particolare tipologia di certificato che permette tanto a chi ha l’esigenza di svuotare lo zainetto fiscale quanto a chi è a caccia di buone occasioni sul mercato, di avere tra le mani il prodotto giusto.
Sul mercato secondario italiano sono ormai numerosi i certificati caratterizzati da quello che viene definito “ welcome coupon”, un consistente premio di benvenuto che aiuta a ridurre più rapidamente le minus.
Le banche emittenti che propongono tali strumenti sono tra le altre, Unicredit (MI:CRDI), BNP Paribas, Goldman Sachs, Credit Suisse, Leonteq, Exane, Citigroup e Natixis e tra Borsa Italiana e EuroTLX se ne contano oggi oltre 100. Per chi fosse rimasto attardato nell’operazione di recupero minus in scadenza nel 2019 esiste ancora l’opportunità di non dire definitivamente addio al credito di imposta, puntando su coupon compresi tra il 5 e 15% che verranno pagati entro l’anno. Tra questi si segnalano due certificati emessi da Natixis, entrambi caratterizzati da un welcome coupon del 15% in pagamento il 17 dicembre, da un potenziale flusso cedolare del 2% a trimestre a partire da marzo 2020 e da una barriera di protezione sul capitale a scadenza al 50%. Ciò che differenzia i due certificati è il basket di titoli sottostante, italiano o estero, e il livello barriera per i coupon trimestrali.
Vediamoli più nel dettaglio, partendo dal certificato legato a titoli italiani. Identificato da codice Isin IT0006745670, il Phoenix Memory Maxi Coupon emesso da Natixis prevede il pagamento di un primo ricco coupon del 15% alla data del 17 dicembre se alla chiusura della seduta di Borsa del 6 dicembre, i titoli Telecom (MI:TLIT), Unicredit, Eni (MI:ENI), FCA (MI:FCHA) e STMicroelectronics (PA:STM) rileveranno un prezzo non inferiore al 50% dei prezzi fissati in emissione. Trattandosi di livelli in molti casi mai toccati nella storia dai 5 titoli, risulta altamente probabile che il certificato riesca a riconoscere il primo coupon utile per il recupero minus. Successivamente, lo stesso certificato proseguirà le sue osservazioni del valore dei 5 titoli con cadenza trimestrale e a partire da marzo 2020, a condizione che tutti rilevino a un prezzo non inferiore al 55% dei rispettivi strike, liquiderà un coupon del 2% ( 8% p.a.). Tuttavia a partire da settembre 2020 l’investimento potrebbe già terminare, con 4 anni di anticipo sulla scadenza naturale del 2024 e la condizione affinché questo possa avvenire è una rilevazione dei titoli del basket non inferiore ai valori di strike.
Allo stato corrente la sola Telecom è in negativo rispetto all’emissione di circa 2 punti percentuali e il certificato è acquistabile poco sopra il nominale. Qualora il certificato non rimborsi mai prima della scadenza naturale, a tale data il capitale verrà restituito interamente anche nel caso in cui i titoli ( ne è sufficiente uno solo su 5) dimezzino il proprio valore iniziale, viceversa il rimborso corrisponderà ai 1000 euro diminuiti dell’effettiva performance del titolo peggiore. Date tali caratteristiche, il certificato risulta tra i più interessanti del mercato per il posizionamento profondo delle barriere per i coupon e per il capitale. L’effetto memoria completa il quadro di insieme del prodotto.
Del tutto simile è il gemello scritto su un basket di titoli esteri. Identificato da codice Isin IT0006745662, pagherà il welcome coupon del 15% se le azioni Bayer, Renault (PA:RENA), Vodafone (LON:VOD), British American Tobacco (LON:BATS) e credit Agricole rileveranno al di sopra della barriera del 50% mentre per i coupon successivi del 2% la soglia barriera salirà al 58%. Rispetto al certificato italico, è quotato sul Sedex a circa 945 euro per effetto dei 15 punti percentuali persi dall’emissione dal titolo auto francese.
LA VITA DOPO LO STACCO
Come anticipato, sfruttando il buon momento di mercato, anche quei certificati che hanno già staccato i maxi coupon stanno piacendo agli investitori e non solo a coloro che non hanno la motivazione legata al recupero minus. La stessa Natixis aveva infatti quotato nei mesi scorsi due certificati analoghi, con due maxi coupon del 10% ( 20% totale) , peraltro legati ai medesimi basket di titoli, che all’indomani dello stacco dell’ultimo premio del 10% hanno raggiunto una quotazione molto attraente in previsione dell’eventuale richiamo anticipato.
Si guardi ad esempio al Phoenix Memory Maxi Coupon IT0006745431 , scritto sul basket di titoli italiani, che ha staccato il 29 ottobre il secondo welcome coupon del 10%, scendendo a un prezzo di circa 830 euro. Approfittando dello strappo rialzista di FCA, nel basket il titolo più debole risulta essere ENI, con una flessione del 4% circa dall’emissione e nell’ipotesi di recupero da parte di questa e contestuale tenuta degli altri titoli, a luglio 2020 il rimborso anticipato di 1000 euro maggiorati di 3 coupon trimestrali di 20 euro ciascuno, darebbe un rendimento del 27,7%. Prezzi ancora inferiori per il basket estero, oggi quotato circa 770 euro ( IT0006745423). Attenzione tuttavia perché per queste due proposte il livello barriera valido per i coupon risulta al 70% e 72% degli strike iniziali.