Rassegna giornaliera sul mercato forex, 9 dicembre 2020
Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management
L’annuncio di politica monetaria della BCE di questo giovedì è l’evento più importante di questa settimana. Si prevede che la BCE allenti la politica monetaria, diventando una delle poche banche centrali a combattere l’impatto economico del COVID-19 con un nuovo stimolo. Solitamente, la prospettiva di un nuovo allentamento è negativa per una valuta, ma gli investitori hanno scommesso sul forte rialzo dell’EUR/USD e c’è un serio rischio di rally post BCE.
Quando la banca centrale si è riunita a fine ottobre, la Presidente della BCE ha dichiarato che avrebbe cercato di ricalibrare tutti gli strumenti durante il prossimo vertice di politica. Ha dichiarato che non si può escludere una contrazione per il quarto trimestre e che sono “pochi dubbi” sulla necessità di un ulteriore stimolo mentre la banca centrale “penserà a ricalibrare tutto”.
In vista dell’annuncio, ci aspettiamo che la BCE, come minimo, aumenti il programma di acquisti per l’emergenza pandemia (PEPP) di 400 miliardi a 600 miliardi e lo prolunghi fino alla fine del 2021, o possibilmente anche 2022. Sono probabili ulteriori acquisti di asset ma la maggior parte degli economisti non prevede alcun taglio dei tassi.
Le banche centrali considerano una serie di aspetti quando si decidono delle variazioni alla politica monetaria, ma i più importanti sono: inflazione, disoccupazione, crescita e tasso di cambio. L’inflazione è ad un tasso annuo del -0,3%, un tasso davvero basso. La pressione dei prezzi inizia a salire, con i prezzi dei carburanti in salita ai massimi da marzo. Ad ottobre, la BCE ha dichiarato che i rischi sono al ribasso, ma con l’inizio della distribuzione del vaccino, le previsioni sono più incoraggianti. C’è ancora un grado elevato di incertezza (una termine utilizzato dalla Fed), ma i dati recenti non sono stati poi così terribili. Infatti, i dati tedeschi hanno sorpreso al rialzo. La componente dell’indice ZEW relativa alle aspettative, gli ordinativi industriali e la produzione industriale sono aumentati più del previsto. Delle previsioni più rosee dalla banca centrale potrebbero fare salire decisamente la valuta.
Tuttavia, la valuta forte è un problema. Dall’ultimo vertice di politica, il cambio EUR/USD ha registrato un apprezzamento del 3%. È salito da 1,17 ad un massimo di 1,2175 per poi riscendere nuovamente questa settimana. La banca centrale ha ammesso di aver osservato il superamento dell’1,19 del cambio EUR/USD di ottobre. Ora la banca dovrebbe essere ancora più preoccupata, in quanto una valuta più forte devia l’allentamento. I timori sul tasso di cambio basteranno a deviare i commenti ottimisti? Forse no. Ma visto il forte rialzo dell’EUR/USD nell’ultimo mese, il cambio chiede una correzione.
La Banca del Canada ha lasciato la politica monetaria invariata e si è impegnata a tenere i tassi invariati per i prossimi anni. Questa decisione non ci sorprende dopo l’impennata dei nuovi casi ed i lockdown nazionali. Come molte altre banche centrali, considera “rassicuranti” gli sviluppi del vaccino, ma “finché il vaccino non sarà disponibile ovunque”, sarà un “percorso tortuoso”.
Il cambio USD/CAD ha trovato un minimo a breve termine dopo la decisione del tasso. Sebbene la BoC non abbia detto nulla di nuovo, il fatto che resti cauta è abbastanza per far salire il cambio USD/CAD. Visto il forte calo del cambio, un ulteriore short covering potrebbe portare il cambio USD/CAD a 1,29.
Il cambio GBP/USD è salito a 1,3478 per poi cedere tutti i guadagni e finire la giornata invariato contro il biglietto verde. Il Primo Ministro Boris Johnson e la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen si sono incontrati di persona. Attendiamo di sapere quali progressi siano stati fatti. La price action della sterlina ci suggerisce che l’ottimismo sta svanendo, ma tutto può succedere, dunque bisogna stare attenti con la sterlina. Il dollaro australiano è in salita mentre il dollaro neozelandese è in calo. Nonostante le vendite del settore manifatturiero siano aumentate in Nuova Zelanda nel 3° trimestre, l’impatto sul NZD è stato minimo. Tuttavia, il miglioramento nella fiducia dei consumatori australiani ha contribuito al rialzo dell’AUD.