Brusco scivolone per SaliniImpregilo (MI:SALI) nel corso dell’ultimo mese anche se la scorsa settimana abbiamo assistito a dei segnali di ripresa ma tuttora ancora non convincenti.
Il rimbalzo accennato va per il momento interpretato come fisiologica reazione al precedente affondo e non modifica un quadro grafico ancora nelle mani dei ribassisti.
Recuperi fino a 3 euro manterranno inalterate le prospettive negative, solo oltre tale livello, in chiusura di seduta, verranno generati i primi timidi segnali di ripresa.
Sarà poi il superamento di 3,25 euro a restituire fiducia alle quotazioni.
Sul fronte opposto invece, la tenuta del sostegno a 2,72 euro è basilare per assistere ad un recupero. La violazione di questo riferimento proietterebbe obiettivi a 2,53 euro (2,38 euro supporto decisivo di medio/lungo termine e che potrebbe peggiorare drasticamente lo scenario grafico).
Il titolo in 6 mesi ha ceduto il 26%, il 32% in 12 mesi, l’8% in 3 anni (dal 2000 ad oggi -13%). Voci di corridoio sostengono che un consorzio formato da Salini Impregilo, dalla sua controllata Lane Worldwide Infrastructure e Fluor Australia è tra i tre pretendenti per un progetto infrastrutturale stradale per il governo dello stato del Victoria del valore di 3,6 miliardi di euro.
Medie mobili esponenziali:
il prezzo è collocato al di sotto di Ema20, quest’ultima è inferiore a Ema50; entrambe sono inferiori alla media mobile di periodo 200 (SMA). Secondo questa teoria è in atto l’orientamento più ribassista possibile.