Rassegna giornaliera sul mercato forex, 9 giugno 2021
Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.
L’euro vivrà una giornata importante, tra un annuncio di politica monetaria ed il report sull’inflazione statunitense. Tra questi due eventi, il vertice della Banca Centrale Europea generalmente è quello che muove di più i mercati, ma il dollaro è schizzato in apertura delle borse, recuperando le perdite precedenti in vista della pubblicazione dell’indice IPC. Ci sono pochi dubbi che l’inflazione non sia in salita, ma la Federal Reserve ha detto chiaramente che considera temporaneo questo incremento. Con le vendite al dettaglio e l’occupazione non agricola che hanno deluso le aspettative, giustificando di fatto la prudenza della banca centrale, un report forte sull’inflazione non aumenterebbe le probabilità di parlare di tapering a giugno. Il cambio USD/JPY potrebbe essere spinto da un dato positivo, ma i guadagni dovrebbero restare limitati in vista del vertice della Federal Reserve della prossima settimana.
L’euro è silenziosamente salito in attesa dell’annuncio di politica monetaria della Banca Centrale Europea, il che ci fa capire che gli investitori sperano nell’ottimismo. Saranno pubblicate le proiezioni economiche e negli ultimi mesi sono cambiate molte cose. In questo periodo, infatti, la ripresa regionale e globale si è solidificata e le prospettive per l’economia della zona euro si sono rafforzate. Anche l’inflazione è aumentata in tutto il mondo e molti esperti nutrono dubbi circa l’idea della Fed che il rialzo sarà temporaneo. Il punto per la BCE domani sarà capire se le prospettive sulla crescita e sull’inflazione siano abbastanza forti per parlare di tapering.
Fondamentalmente, le prospettive per la zona euro sono piuttosto rosee, ma ci si aspetta che la BCE agisca su dati reali e non su aspettative sui dati. Il problema sono i recenti dati deludenti. Il calo degli ordinativi alle fabbriche e della produzione industriale ad aprile segue la debolezza delle vendite al dettaglio, il dato ZEW e l’indice PMI. La riduzione della componente sulle aspettative dell’indice ZEW è stata particolarmente sorprendente date le recenti riaperture. La BCE potrebbe decidere di evitare di parlare di tapering fino a quando i dati non saranno in linea con le aspettative. I rendimenti dei bond tedeschi e l’euro sono forti e, cominciando a parlarne prematuramente, rischierebbero di frenare la ripresa.
Se la BCE eviterà di parlare di tapering, il cambio EUR/USD crollerà verso 1,21 per la delusione. Ma, se la fiducia nella ripresa sarà così forte da spingerla a preparare il terreno ad una riduzione degli asset ora, la coppia EUR/USD potrebbe schizzare, con la Federal Reserve che compie altri passi avanti verso la normalizzazione della politica.
Sebbene la coppia USD/CAD abbia chiuso la giornata invariata dopo l’annuncio di politica monetaria della Banca del Canada, questa stabilità nasconde un considerevole balzo intraday. Prima della decisione sui tassi, il dollaro canadese era scambiato in modo forte, con la coppia USD/CAD scesa sotto 1,2060. È rimbalzato dopo l’annuncio, segnando un picco di 1,2117 sulla giornata. L’annuncio di politica monetaria della Banca del Canada è stato piuttosto ottimista: la banca centrale si aspetta una forte ripresa estiva. Ma gli investitori speravano di avere indizi su un tapering in estate. Tecnicamente, il cambio USD/CAD è fortemente oversold e, con un consolidamento di un mese, si prepara a segnare un bottom.
Le altre valute, come sterlina, dollaro neozelandese e dollaro australiano, sono scese sulla scia dei guadagni del dollaro USA. L’aumento dei casi di COVID-19 nel Regno Unito e la rapida diffusione della variante delta alimentano i timori per la capacità del governo di attenersi alla sua tabella di marcia di una piena riapertura il 21 giugno. I casi si stanno avvicinando ai livelli del marzo di quest’anno, ma il tasso di mortalità è più basso. I dati sulla fiducia in Nuova Zelanda ed Australia sono scesi, con l’indice ANZ sulla fiducia delle imprese in Nuova Zelanda giù a -0,4 da 1,8 di giugno. L’indice Westpac sulla fiducia dei consumatori in Australia è crollato del 5,2%.