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Due settimane fa, mi ero chiesto se l’argento potesse arrivare a 26 dollari l’oncia se l’oro fosse arrivato a 1.900 dollari.
Bene: l’oro ha di fatto infranto i 1.911 dollari ma è durata in tutto 2 ore, nel misero fallimento di un rally che molti si aspettavano per l’accordo sugli aiuti per il COVID-19 negli USA.
L’oro chiaramente non è riuscito a schizzare sulla scia dei quasi 900 miliardi di dollari approvati nel secondo round di aiuti del Congresso USA per la pandemia, soprattutto per via della ripresa del dollaro dopo il tonfo della sterlina dovuto alla notizia del nuovo ceppo di coronavirus scoperto nel Regno Unito.
Il contratto di riferimento dei future dell’oro con consegna a febbraio sulla divisione COMEX a New York langue per la seconda settimana di fila, incastrato in un range di trading di 15 dollari sotto i 1.875 dollari.
La domanda, ovviamente, è: cosa succederà all’argento a questo punto? Sarà paralizzato anche lui? O camminerà per conto suo?
Le prospettive fondamentali dell’argento promettono bene per il metallo
La tesi popolare per l’argento è che, sebbene sia un metallo importante per l’industria, il suo slancio rialzista almeno sul breve termine si basa sulla performance relativamente migliore rispetto all’oro. Viene chiamato il “cugino povero” dell’oro perché spesso crolla di più e sale di meno rispetto al metallo giallo.
Tuttavia, l’azione di prezzo ed i grafici tecnici dall’inizio di questa settimana indicano che l’argento potrebbe andare relativamente meglio dell’oro stavolta.
Dopo l’iniziale breakout di ieri, i future dell’argento di riferimento, con consegna a marzo, sul COMEX, sono schizzati a 27,62 dollari, un massimo che non si vedeva dalla settimana terminata l’11 settembre.
Consolidandosi da qui, si trovava a meno di 2 dollari da questo picco negli scambi del tardo pomeriggio in Asia questo martedì, oscillando a 25,77 dollari.
Tuttavia, con l’argento che resta ben al di sopra della sua media mobile semplice su 100 giorni di 25,16 dollari, le prospettive fondamentali promettono bene per il metallo, spiega Anil Panchal, esperto di grafici sull’argento che scrive su fxstreet.com.
Secondo lui, l’argento dovrà attestarsi sotto 24,60 dollari per sfidare nuovamente i minimi di novembre di meno di 22 dollari.
Al contrario, dice Panchai, il rialzo per l’argento sarebbe potenzialmente più forte se riconquistasse o tornasse vicino al picco di ieri di 27,62 dollari. Aggiunge:
”Sebbene le condizioni dell’indice di forza relativa possano sfidare l’acquirente di lingotti di argento oltre 27,60 dollari, i massimi segnati a settembre ed agosto, rispettivamente intorno a 28,90 e 29,85 dollari, si uniranno ai filtri al rialzo in vista della soglia dei 30,00 dollari”.
Grafico giornaliero argento
Grafici gentilmente forniti da: S.K. Dixit Charting
Sunil Kumar Dixit, analista tecnico dei metalli preziosi per S.K. Dixit Charting a Kolkata, India, offre una simile prospettiva incoraggiante per l’argento:
“Ogni forte rally dei metalli preziosi è caratterizzato dall’argento in testa. La chiusura del giorno precedente dell’argento ha offerto quella che sembra essere una candela engulfing rialzista”.
Dixit spiega che i grafici a quattro ore e giornalieri per l’argento COMEX di marzo indicano 25,40 dollari come un forte supporto che aiuterebbe il metallo a salire.
“La positività dell’indice RSI stocastico supporta il rialzismo e lo slancio potrebbe mostrare volumi più alti portando i prezzi a 26,40 - 26,95 - 27,20 - 27,60 - 28,10 dollari”.
”Superare 28,10 dollari con un supporto del volume confermerà gli scambi FOMO (Fear of Missing Out, la paura di restarne fuori), con l’accelerazione della febbre da acquisti ed il livello di 30 dollari che sarà il primo appiglio”.
Ma Dixit avverte anche che, al contrario, se il supporto di 25,40 dollari dell’argento di marzo non dovesse reggere “qualsiasi attacco di panico potrebbe esporre l’argento a 24,60 dollari o meno”.
Grafico settimanale argento
L’indicatore tecnico giornaliero di Investing.com conferma “Strong Buy” per l’argento di marzo, con la resistenza di Fibonacci prima a 27,34, poi a 27,93 ed infine a 28,89 dollari.
Se il rialzo dovesse capovolgersi, il supporto di Fibonacci emergerà prima a 25,42, poi a 24,82 ed infine a 23,86 dollari. In ogni caso, il pivot point tra i due è 26,34 dollari.
Come per tutte le proiezioni, vi invitiamo a seguire le stime ma mitigandole con i fondamentali (e con moderazione), quando possibile.
Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Non possiede e non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.
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