Articolo scritto in esclusiva per Investing.com
- L’S&P 500 è sceso più del 10% nel giro di giorni, mentre gli investitori fanno i conti con i nuovi tassi
- Dopo aver penetrato il minimo di maggio, che è stato un crollo del 20% dal massimo storico di inizio 2022, i segnali tecnici potrebbero indicare il picco del 2020 (3.394), di poco prima del COVID Crash
- Inoltre, c’è supporto intorno allo stesso livello dal periodo di congestione di settembre e ottobre 2020
I titoli azionari hanno subito un’impennata nel corso della settimana. L’S&P 500 è sceso più del 10% dallo scorso mercoledì a martedì. Non c’è stato scampo per bonds, criptovalute e materie prime, tutti con forte pressione alla vendita.
L’azione rapida e severa del mercato alla realtà di tassi di interesse più elevati condiziona la price action. I dati di venerdì sull’IPC ed i dati dell’Università del Michigan sulla fiducia dei consumatori hanno fatto correre gli investitori verso le uscite di emergenza. L’indice VIX finalmente ha iniziato a salire e l’indice del dollaro USA è salito al massimo di 20 anni.
Dove si andrà ora?
È un ambiente spaventoso per i tori e anche per gli investitori a lungo termine: tutti si chiedono dove sarà il bottom. Diamo un’occhiata ai grafici per trovare qualche indizio.
Alcuni pensavano che il punto del 20% del mercato orso, a 3.855, si sarebbe rivelato un discreto livello di supporto. Dopo tutto, il mercato azionario ha avuto diversi casi di pausa proprio nel territorio tecnico del “mercato orso” prima di invertire la rotta verso l’alto.
Lo abbiamo visto sia nel 2011 che alla fine del 2018. Ahimè, questa volta niente da fare. Le azioni hanno inizialmente mantenuto questo livello, ma poi hanno violato i minimi di maggio all’inizio della settimana. Qual è la prossima fermata del treno dell’orso?
Nota tecnica: l’S&P 500 rivedrà la “vecchia normalità” di febbraio 2020?
Fontee: StockCharts.com
Analisi del grafico
Penso che potremmo avere un appuntamento con i massimi pre-pandemia. L’S&P 500 si trova a 3.394 e sarebbe un ribasso del 30% rispetto ai massimi del 2022.
E non è solo il massimo precedente a sembrare giusto per il mio occhio di analisi tecnica. Ripensiamo al periodo di settembre e ottobre del 2020 (che sembra un secolo fa). Era prima delle elezioni presidenziali e prima di qualsiasi notizia rialzista sui vaccini. L’SPX ha oscillato tra i 3.209 e i 3.588 per quei due mesi prima di decollare.
Quindi, c’è una bella base di supporto per creare una confluenza con il massimo raggiunto all’inizio di quell’anno. In più, a 3.195 entra in gioco il punto di ritracciamento di Fibonacci del 61,8% dal minimo di marzo 2020 al massimo storico di gennaio 2022.
Attenti a gridare al bottom
Individuare un bottom è quasi sempre un azzardo, ma la ricerca di aree di supporto e resistenza secondo i principi dell’analisi tecnica può almeno darci un’idea generale di cosa aspettarci.
Rispetto totalmente coloro che ignorano i dati tecnici. Anch’io investo per il lungo periodo e di recente ho mangiucchiato un po’ di più con il crollo delle azioni globali. La cosa peggiore, tuttavia, è rimanere cash e perdere l’inevitabile rimonta.
Morale della favola
Penso che da qui in poi ci possa essere un ulteriore ribasso, ma ci stiamo avvicinando a un’area di acquisto significativa. Un altro 10% di ribasso potrebbe essere il disastro finale. Mi piacerebbe vedere la volatilità salire davvero, con il VIX che schizza verso l’intervallo 45-53, che spesso segna i bottom negoziabili dell’S&P 500.
Grafico bonus: Monitor VIX Spikes > 45
Fonte: StockCharts.com