Quando guadiamo ai nostri investimenti (soprattutto sul mercato azionario) è importante capire da cosa dipende il rendimento che si ottiene nel medio-lungo termine del mercato azionario.
Risposta corretta:
- Crescita degli utili
- Dividendi
Dunque, a questi 2 elementi molti investitori non hanno mai prestato attenzione, concentrati soprattutto sul terzo fattore (inutile nel medio-lungo termine perchè tende a zero) che Bogle chiamava “fattore speculativo” (legato alle valutazioni del mercato).
Andiamo ad esaminare la situazione attuale, e capiamo il “perchè” un momento come questo risulta particolarmente delicato soprattutto sul fronte azionario…
ANALISI DEGLI UTILI
Di seguito, un’immagine presa da Ed Yardeni sulle stime di consenso degli analisti per il 2022, il 2023 e gli utili a termine. Per il 2022, la stima si è leggermente ridotta a $ 229.35 (EPS, utili per azione), ma hanno aumentato la loro stima del 2023 a $ 251.79 (seconda tabella). Con l'indice S&P 500 che ha chiuso ieri a 3818.83, il P/E forward è di 16,6.
Per lo stesso indice S&P 500, il rapporto Prezzo/Utili “medio” degli ultimi 10 anni è 19.10. Quindi una volta capito questo, puoi andare a fare delle previsioni (molto rischioso) su quello che secondo te potrebbe essere un livello corretto di S&P 500.
Ancora una volta, se prendiamo (come qualche analista ha ipotizzato o profetizzato) che l’indice torna ai livelli precedenti al crollo covid (quindi febbraio 2020 a 3400 punti), ciò significa che con un P/E medio di 19.10, gli EPS dovrebbero essere di 178 Usd.
Se riguardate l’immagine sopra, significherebbe tornare ai livelli di inizio 2021, possibile, ma poco probabile.
Viceversa, con un P/E medio di 19.10 e con gli EPS forward a 240 circa a fine anno, il livello indice sarebbe a 4.584 punti (un rialzo di quasi il 20%, anche se ancora inferiore ai massimi storici raggiunti al 3 gennaio 2022).
Ora, alcune precisazioni… Il mercato nel breve termine è irrazionale, perciò difficilmente l’indice arriverà a questo valore esatto “perchè lo dice la matematica”. Per quanto abbiamo visto recentemente, potrebbe crollare veramente a 3000 punti o tornare ai massimi di gennaio, nessuno può saperlo.
Ma è molto più corretto, ed estremamente utile, utilizzare questo numero ottenuto per capire QUALI SIANO LE VALUTAZIONE ATTUALI RISPETTO AD UN VALORE GIUDICATO “CORRETTO”. Se dovessi basarmi solo su questo dato, mi verrebbe quasi da dire “abbiamo un margine del 20% circa“, e di conseguenza attendermi un rimbalzo che allinei le quotazioni per quel fenomeno che si definisce tecnicamente “regressione verso la media“.
Ora, come detto in una precedente analisi poi, il fatto che potremo finire in recessione nei prossimi mesi è un evento possibile, ma anche qui ricordiamoci che i mercati anticipano l’economia, perciò se dovessimo avere una seconda metà del 2022 in recessione, potrebbe anche essere che nell’ultimo trimestre i mercati iniziano a risalire chi lo sa.
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"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di assets, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico"