Le trimestrali della scorsa settimana vedono le principali banche americane battere il consensus sui risultati del 1° trimestre 2023.
Pierre Wunsch, Governatore dell’istituto centrale belga, dichiara che l’Eurotower dovrebbe accelerare la riduzione del bilancio, concludendo i reinvestimenti di liquidità del debito in scadenza.
Alzare ulteriormente il costo del denaro per il Governatore Wunsch, continua ad essere una necessità, considerando un incremento di 75 punti base in più rispetto ai livelli attuali la corretta soglia da raggiungere.
Christine Lagarde per la BCE conferma tale linea di pensiero, affermando che la Banca centrale è pronta ad agire contro l’elevata inflazione, con le pressioni sul dato che rimangono alte a causa della tenuta del mercato del lavoro e della crescita salariale.
Christopher Waller per la Fed, dichiara che anche oltreoceano si deve continuare ad alzare il costo del denaro, nonostante si sia detto pronto a cambiare idea nel caso in cui le condizioni del credito si restringessero più del previsto e non vi fossero segnali di moderazione della domanda.
Per quello che riguarda le materie prime, l’IEA ha evidenziato che gli ultimi tagli alla produzione decisi dall’OPEC+ faranno salire i prezzi del greggio, mettendo ancora più pressione ai consumatori. L’IEA prevede che dalla seconda metà dell’anno saranno necessari prelievi delle scorte per 2 milioni di barili al giorno.
Indicazioni importanti giungono anche dal Fondo Monetario Internazionale che ha reso noto in apertura di settimana le proprie proiezioni aggiornate sulla crescita globale.
La possibilità di un rallentamento causato dal prosieguo del conflitto sul fronte ucraino, dalla persistenza di una politica monetaria restrittiva e dai pericoli interni al settore finanziario statunitense che sta attraversando una fase di crisi, è molto concreta. Tali avvenimenti comportano la necessità di rivedere al ribasso le stime sulla crescita mondiale per l’anno in corso, al +2.8% rispetto alla precedente stima del +2.9% e al dato del +3.4% relativo allo scorso anno.
Per il 2024 invece ci si aspetta che la crescita possa accelerare ad un ritmo del 3% nel 2024.
Guardando il breve termine e gli attuali prezzi degli indici globali si può concludere che lo stress bancario di fine trimestre è stato un buon test per l'economia mondiale che non ha generato un rallentamento dell'attività economica. D’altro canto, tale rallentamento può ancora e probabilmente avvenire, ma nelle intenzioni delle Banche Centrali sarà progressivo e controllato, in linea con uno scenario di soft landing.
Grazie al basso livello di indebitamento delle famiglie e un servizio del debito sostenibile per le imprese, il rischio di crisi sistemica sembra scongiurato.
Inoltre gli aumenti salariali compensano sempre meglio l'inflazione e l'eccesso di risparmio rimane elevato, con la Cina che sta riprendendo il suo ruolo di motore della crescita globale fermo restando la possibilità da non sottovalutare di far accelerare al rialzo il prezzo delle materie prime, con una ulteriore e controproducente spinta inflazionistica.
Con tale quadro complessivo, la FED si trova dinanzi ad un dilemma: abbassare i tassi favorendo la crescita a scapito dell'inflazione o mantenerli elevati per contenere un'inflazione core costante.
SCENARI PROSPETTICI:
future SP500 (US500): dalle quotazioni attuali, resta l’obiettivo naturale per i long l’area di prezzo di 4.200, fermo restando che da qui sono partiti ritracciamenti importanti come riportati nel grafico sottostante.
future Eurostoxx50 (EU50): il trend in corso individua la tendenza al raggiungimento dei due massimi precedenti registrati nel 2022 e nel 2021. Resta però lecita e attuale la domanda se è l’America ad essere troppo prudente o l’Europa troppo euforica.
Buon Investing a tutti!