Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.
Questa settimana ci sono state molte buone notizie per i mercati finanziari, e i livelli record toccati dagli indici di borsa statunitensi ci dicono che gli investitori sono contenti di questi ultimi sviluppi. In particolare del fatto che gli USA abbiano raggiunto un accordo con il Messico, che i dialoghi col Canada procedano bene e che l’UE sembri intenzionata a lavorare con il Regno Unito. Resta da vedere se queste trattative si tramuteranno in accordi firmati o meno, ma già solo la speranza che lo diventino è abbastanza da far salire valute e titoli azionari. Finché continueranno ad arrivare buone notizie, l’impennata continuerà. Finalmente inizia a muoversi anche il cambio USD/JPY grazie ai dati positivi del report sul PIL del 2° trimestre. Gli economisti avevano previsto una revisione al ribasso, mentre il dato è stato rivisto al rialzo dal 4,1% al 4,2%. Si prevede una lettura positiva anche per i report di giovedì su redditi e spese procapite, visto l’aumento delle vendite al dettaglio dello scorso mese.
LaSterlina ha registrato la migliore performance mercoledì, guadagnando oltre un punto percentuale contro tutte le principali valute. Secondo Barnier, responsabile UE per i negoziati sulla Brexit, l’Unione Europea è pronta ad offrire al Regno Unito un accordo mai raggiunto con nessun altro paese. Giunta a qualche ora dopo dalle lamentele del Segretario per la Brexit Dominic Raab sulla sua disponibilità, la possibilità di un’offerta senza precedenti per il Regno Unito ha fatto schizzare la sterlina. Il cambio GBP/USD ha superato un consolidamento di 5 giorni ed è stato scambiato al di sopra di 1,30, mentre il cambio EUR/GBP ha registrato il peggior calo giornaliero degli ultimi 2 mesi. Raab tornerà venerdì a Bruxelles per riprendere le trattative, con l’obiettivo di siglare un accordo entro novembre. Questo è esattamente il tipo di notizia che i trader stavano aspettando. Sebbene l’accordo non sia stato definito, già la volontà di cooperare da parte dell’UE potrebbe bastare a far salire ulteriormente la sterlina. I trader speculatori stanno vendendo in maniera aggressiva e la perfomance di mercoledì motiverà i trader a coprire le posizioni short sulla sterlina. Prevediamo che il cambio GBP/USD raggiungerà almeno 1,3050 e possibilmente anche 1,32 già solo a causa dei flussi dello short covering.
Martedì ci aspettavamo un calo dell’ euro dai recenti massimi fino al minimo di 1,1650. Ma con tutte queste buone notizie, il cambio EUR/USD si è ritrovato a 1,17. Questo nonostante i dati più deboli del previsto sulla fiducia dei consumatori tedeschi e sulla spesa dei consumatori francesi. Si era diffusa una notizia sulla richiesta da parte dell’Italia alla BCE di finanziare un nuovo round di acquisti di bond, un’eventualità difficile da attuare per la BCE, ma il Vice Primo Ministro Luigi Di Maio ha smentito la notizia. Ha dichiarato, “non stiamo chiedendo l’aiuto di nessuno” e se questo è vero, allora il crollo del rendimento dei bond italiani registrato mercoledì è ingiustificato. L’euro rispetto alla sterlina è particolarmente predisposto alla vendita in quanto la propensione al rischio potrebbe aver un impatto maggiore sull’euro rispetto alla sterlina. Crediamo che il cambio EUR/GBP possa scendere a 0,8950.
Il cambio USD/CAD ha chiuso la giornata invariato, ma dovrebbe scendere dopo le dichiarazioni positive rilasciati ieri in Canada. I dialoghi devono andare bene, il Segretario del Consiglio Economico alla Casa Bianca Kevin Hassett ha dichiarato che sono stati fatti grandi progressi nelle trattative con il Canada. Il Primo Ministro Trudeau ha dichiarato che l’accordo sul NAFTA potrebbe arrivare già per venerdì. Il cambio USD/CAD non si è mosso in quanto i trader sono scettici, ma il Canada non ha molta scelta perché l’accordo tra USA e Messico minaccia i canali di distribuzione che ha creato il Canada nel continente. È assolutamente necessario un accordo trilaterale per tutte le parti coinvolte, poiché, come ha dichiarato il Segretario al Tesoro Mnuchin, i mercati statunitensi e quelli canadesi sono molto interconnessi. Prevedere le componenti emotive delle trattative commerciali (vedi Presidente Trump) è difficile, ma ogni aspetto è importante per raggiungere un accordo questa settimana. Quando sarà dato l’annuncio il cambio USD/CAD potrebbe crollare a 1,2850, ma prevediamo di vedere uno spostamento verso questo livello nelle prossime 24 ore.
Una delle peggiori performance di mercoledì è stata quella del dollaro australiano. La valuta ha subito un brusco calo per due motivi importanti. Primo, Westpac ha alzato i tassi di mutuo variabili di 14 punti base. Questo rende i mutui casa più costosi, facendo scendere i redditi a disposizione e la spesa. Inoltre allontana la decisione della RBA di alzare i tassi di interesse. Le recenti previsioni sono state positive, ma non è previsto un intervento immediate e se i tassi dei mutui iniziano a pesare sulla crescita, la RBA potrebbe dover iniziare a pensare ad una politica più allentata. Ciò che è peggio è che altre banche potrebbero seguire l’esempio di Westpac. Lo yuan cinese è anch’esso in calo, alimentando la pressione sul dollaro australiano. I dati sugli investimenti privati e sulle concessioni edilizie sono in agenda per mercoledì sera. Il dollaro neozelandese è schizzato insieme a EUR e GBP. Attesi nella serata anche i dati sulle concessioni edilizie neozelandesi e sulla fiducia della imprese.