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Titoli bancari sotto la lente, parte seconda.

Pubblicato 26.10.2018, 10:48
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Andiamo ad analizzare alcuni dei principali titoli del settore bancario di Piazza Affari.

INTESA SANPAOLO (MI:ISP):
La permanenza dei corsi al di sotto di 2.01 euro fa rimanere alta la tensione ed in mancanza di un’immediata reazione nel breve, sarà difficile evitare di raggiungere il successivo target a 1.89 euro (area 1.81 euro secondo target). Primi segnali positivi oltre quota 2.28 euro in chiusura. Attenzione ai fuochi di paglia.

UNICREDIT:
La rottura di 11.80 euro aveva fatto scattare ulteriori ed il titolo bancario potrebbe raggiungere nel breve il successivo target in area 10.60 euro, non lontano dal supporto fondamentale di lungo termine a 10.28 euro la cui violazione potrebbe permettere ai corsi di intravedere i minimi storici. Recuperi fino a 14.88 euro non modificheranno la struttura ribassista; i primi e reali segnali di ripresa giungeranno solo oltre area 15.35 euro in chiusura di seduta e con tenuta settimanale per il test a 16.0 euro (1° target). Unicredit (MI:CRDI) è il peggior titolo bancario (performance%) del principale listino dopo Bami.

BPER (MI:EMII) BANCA:
Il sostegno strategico posizionato a 3.41 euro è stato violato ed ora i corsi sono pronti a dirigersi verso quota 3.16 euro in prima battuta e successivamente in area 2.93 euro intravedendo così il minimo storico a 2.51 euro. Primi segnali di ripresa oltre 4.58 euro in chiusura.

UBI BANCA:
La violazione di 2.73 euro ha fatto scattare ulteriori segnali di allarme e la situazione resta molto delicata dato che eventuali discese al di sotto di 2.53 euro (in particolar modo in chiusura) faranno partire ampi spazi di discesa fino a 2.46 in prima battuta, non lontano dal supporto fondamentale a 2.39 euro. Reali segnali di ripresa oltre i 3.70 euro con tenuta settimanale.

MEDIOBANCA (MI:MDBI):
I risultati trimestrali resi noti ieri non permettono al titolo bancario di risalire la china dopo l’accenno di reazione nella seduta di ieri. Il successivo target è posizionato a 7.25 euro al di sotto del quale (in chiusura) sarà difficile evitare un ritorno dei prezzi in area 6.857 euro in prima battuta. Un recupero al di sopra di 8.50 euro (in chiusura) potrebbe allentare momentaneamente le tensioni e favorire una estensione fino in area 8.80 euro in prima battuta.

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BANCO BPM (MI:PMII):
Non trova pace Bami che mette a segno un nuovo minimo storico a 1.5350 euro. Il titolo in 5 anni ha oltre l’80%, peggior titolo del settore del principale listino, seguito da Unicredit e Ubi (MI:UBI) Bca. Se i corsi dovessero posizionarsi anche al di sotto di 1,50 euro sarà difficile evitare ulteriori affondi fino in area 1.32 euro. Primi e timidi segnali di risveglio oltre 1.80 euro ma siamo ancora molto lontani dalle significative resistenze di medio/lungo periodo.

BCA MEDIOLANUM (MI:BMED):
Tenere sotto osservazione il sostegno decisivo di 4.87 euro per il test in area 4.72 euro in prima battuta. Verso l’alto diventa essenziale la rottura di 6.06 euro (in chiusura) per puntare verso il primo target a 6.39 euro (6.69 euro 2° obiettivo).

Nella lista vengono inserite anche Bca Ifis ed Unipol (MI:UNPI) Grp richiesta da molti lettori.

BCA IFIS:
Il quadro tecnico resta ancora in mano ai ribassisti e anche recuperi fino a quota 24.0 euro non modificheranno una struttura ormai consolidata che per subire variazioni significative dovrà attendere il superamento di 30.0 euro almeno. La violazione della soglia critica a 15.32 euro ha peggiorato il quadro grafico di medio/lungo periodo e probabilmente i corsi potrebbero dirigersi verso area 13.10 euro in prima battuta (2° target: 12.54 euro).

UNIPOL GRP:
La violazione del sostegno in area 3.49 euro ha fatto scattare ulteriori segnali di allarme. I corsi si stanno spingendo verso quota 3.40 euro, non lontano dal successivo supporto grafico in area 3.22 euro. Tenere sotto osservazione questo riferimento la cui violazione, in particolar modo in chiusura di seduta, potrebbe spingere i prezzi anche fino in area 3.09 (2° target 2.88 euro). La permanenza al di sopra di 3.49 euro è necessaria per tentare una ripresa ma i primi e reali segnali in tal senso giungeranno solo oltre i 3.90 euro (in chiusura).

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